VIII CONVEGNO INTERNAZIONALE DI ASTROLOGIA SPAZI LIMINALI E PAESAGGI INTERIORI

GANDANTA: KARMA DEL CONFINE
JIDDU: FUOCO TRA MONTAGNE E NEBBIA

di Nunzia Coppola Meskālilā

Om Sri Mahã Ganapathaye Namah Om Sri Gurubhyo Namah Om Rishibhyo Namah!

Gandanta (Gand- nodo e anta- fine) è il ponte tra i frammenti dei Segni appartenenti allo zodiaco solare e alcuni segmenti delle Dimore lunari. Non è il nodo in quanto groviglio, ma rappresenta le estremità esterne al nodo, le parti in cui il nodo inizia o finisce. Un Segno e una Dimora lunare (Nákṣatrā) inizianti o terminanti insieme creano Gandanta. Qualsiasi pianeta ivi compreso vibra in una dimensione crepuscolare con sentori di antichi trascorsi karmici; ancor più se si tratta della Luna o dell’Ascendente. Un laccio sottilissimo e potente agisce, affinché le forze in atto si manifestino, mentre residui karmici fibrillano in cerca di conciliazione. Emerge la consapevolezza del limine tra Acqua e Fuoco, tra materia e spirito, tra corpo e mente nel bel mezzo di mille e più polarità.

Prima di addentrarci nella dimensione crepuscolare dei Gandanta, è necessario uno sguardo ai fattori astrologici coinvolti.

1. ASTRO-MITOLOGIA SACRA: la teofania indiana si manifesta, attraverso Divinità infinite che comprendono anche archetipi planetari, stellari e astrali. Pianeti, luminari e punti di connessione sono anche Divinità.

2. ELEMENTI. Gli Elementi sono cinque: Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere. L’ultimo è immanente nei precedenti. Alla cinquina degli Elementi sono associati i primi cinque Chakra. Nell’astro-teoria dei Gandanta, gli Elementi implicati sono Acqua e Fuoco.

3. BIOLOGIA PRANICA. Il prāna è l’Energia che anima tutto il Creato, compresi gli esseri umani e le forze planetarie. Il respiro è la sua manifestazione corporea. L’Astrologia karmica hindu include la biologia pranica con la sua manifestazione sottile, attraverso i sette Chakra. Nell’astro-teoria dei Gandanta, sono particolarmente importanti i Chakra Secondo e Terzo, connessi rispettivamente all’Acqua e al Fuoco.

4. ENERGIA DEI CREPUSCOLI (Sandhyā) E GIUNZIONI (Sandhi). Il tempo ideale per osservare l’altezza di due astri sull’orizzonte è quel momento particolare in cui entrambi sono visibili, al crepuscolo serale e mattutino. Negli istanti di confine spazio-temporale, luce e tenebra si toccano e si confondono, come il rosso e l’azzurro. Questo particolare frammento rappresenta il punto di contatto o giunzione (Sandhi) fra due realtà: stato di veglia e sonno profondo, giorno e notte, conoscenza e ignoranza, ecc. I crepuscoli sono anche i frammenti temporali tra il periodo finale e quello iniziale della cosmogenesi, così come del passaggio da un’era astronomica alla successiva. In Astrologia karmica, i crepuscoli sono due:
• Il momento che precorre l’alba: la notte incontra il mattino.
• Momento prima del tramonto: il pomeriggio incontra la sera.
Le attività spirituali praticate in questi periodi sono molto efficaci. Le zone Gandanta sono pregne di energia crepuscolare; un insieme energetico in cui Acqua e Fuoco sono al confine, toccandosi per poi separarsi, allo stesso modo in cui materia e spirito si compenetrano e si distaccano sulla linea potentissima dei chiaro-scuri. In effetti, l’Astrologia karmica è l’arte delle luci e delle ombre, del visibile e dell’invisibile.

5. COSMOGENESI E MACRO-AREE DELLO ZODIACO SOLARE SIDERALE
Secondo i principi cosmologici del Tantra, il processo di cosmogenesi avviene in numerosi stadi, a loro volta, raggruppati in tre grandi fasi: creazione-mantenimento-dissolvimento. Dopo il dissolvimento, c’è una pausa e poi inizia di nuovo la creazione. Astrologicamente, nello zodiaco siderale solare, questo processo è un ciclo che si manifesta in tre macro-aree.
a. Prima macro area: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro. Il progetto karmico inizia con l’Ariete. La fase termina negli ultimi gradi del Cancro.
b. Seconda macro-area: Leone; Vergine, Bilancia, Scorpione. Inizia il lavoro per realizzare il progetto karmico con Leone. La fase termina con gli ultimi gradi dello Scorpione.
c. Terza macro-area: Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. Con il Sagittario inizia la macro-area in cui si raccolgono i frutti finali del progetto karmico. Con i Pesci, la fase termina e ci si prepara al successivo ciclo.
I confini che segnano il passaggio da una macro-area alla successiva, si chiamano Gandanta e rappresentano sfide significative nel processo evolutivo. Il pianeta che occupa questo spazio, incontra turbolenze a causa della mescolanza forzata di due Elementi opposti: Acqua e Fuoco.

6. ZODIACO LUNARE E NAKSHATRA
Lo zodiaco siderale lunare comprende ventisette Dimore lunari (Nákṣatrā) contrassegnate da un numero ordinale e dal loro nome sanscrito. Ognuna misura 13°20 ed è governata da un luminare o da pianeta o da un Nodo. La sequenza dei governatori che si ripete per tre volte, inizia sempre dal Nodo sud (Ketu) e finisce con Mercurio, come si può vedere dalla tabella.

I
Ashwini
13°20’
Ketu
II
Bharani
13°20’
Venere
III
Krittika
13°20’
Sole
IV
Rohini
13°20’
Luna
V
Mrigashira
13°20’
Marte
VI
Ārdrā
13°20’
Rahu
VII
Punarvasu
13°20’
Giove
VIII
Pusha
13°20’
Saturno
IX
Āshleshā
13°20’
Mercurio
X
Maghā
13°20’
Ketu
XI
Pūrva
13°20’
Venere
XII
Uttara
13°20’
Sole
XIII
Hasta
13°20’
Luna
XIV
Citra
13°20’
Marte
XV
Swati
13°20’
Rahu
XVI
Vishaka
13°20’
Giove
XVII
Anuradha
13°20’
Saturno
XVIII
Jyeshthā
13°20’
Mercurio
XIX
Mula
13°20’
Ketu
XX
Purvāshada
13°20’
Venere
XXI
Uttarashāda
13°20’
Sole
XXII
Shravana
13°20’
Luna
XXIII
Dhanishta
13°20’
Marte
XXIV
Shatabhishā
13°20’
Rahu
XXV
Purvabhādra
13°20’
Giove
XXVI
Uttarabhadra
13°20’
Saturno
XXVII
Revati
13°20’
Mercurio

Le Dimore lunari (Nákṣatrā) descrivono la natura umana e la potenza dei desideri. L’’animale rappresentante l’asterismo indica le caratteristiche da coltivare per realizzare lo specifico desiderio.

NÁKṢATRĀ Governatore Longitudine Divinità Animale
Ashwini Ketu (South Node) 00 Ariete – 13° 20’ Ariete Ashwin Kumar Cavallo
Bharani Venere 13°20’ Ariete – 26°40’ Ariete Yama Bufalo
Krittika Sole 26°40’ Ariete– 10° Toro Agni Pecora
Rohini Luna 10° Toro – 23°20 Toro Brahma Serpente
Mrigashira Marte 23°20’ Toro – 6°40’ Gemelli Soma Serpente
Ārdrā Rahu 6°40’ Gemelli – 20° Gemelli Rudra Cane
Punarvasu Giove 20° Gemelli – 3°20’ Cancro Aditi Gatto
Pushyā Saturno 3°20’ Cancro – 16°40’ Cancro Brihaspati Pecora
Āshleshā Mercurio 16°40’ Cancro – 30° Cancro Naga Gatto
Maghā Ketu 00 Leone – 13°20’ Leone Pitri Topo
Pūrva Phalgunī Venere 13°20’ Leone – 26°40 Leone Bhaga Topo
Uttara Phalgunī Sole 26°40 Leone – 10° Vergine Aryaman Mucca
Hasta Luna 10° Vergine – 23°20’ Vergine Sāvitar Bufalo
Chitrā Marte 23°20’ Vergine – 6°40’ Bilancia Vishvakarma Tigre
Swati Rahu 6°40’ Bilancia – 20° Bilancia Vayu Bufalo
Vishaka Giove 20° Bilancia – 3°20’ Scorpione Indra & Agni Tigre
Anuradha Saturno 3 Scorpio 20 – 16 Scorpio 40 Mitra & Radha Cervo
Jyeshtha Mercurio 3°20’ Scorpione – 30° Scorpione Indra Cervo
Mulā Ketu 00 Sagittario – 13°20’ Sagittario Nirriti Cane
Pūrva Ashadha Venere 13°20’ Sagittario –26°40’ Sagittario Varuna Scimmia
Uttara Ashadha Sole 26°40’ Sagittario – 10° Capricorno Vishwadeva Mangusta
Shravana Luna 10° Capricorno – 23°20’ Capricorno Vishnu, Saraswathi Scimmia
Dhanishta Marte 23°20’ Capricorno – 6°40’Acquario 8 Vasu Leone
Shatabhisha Rahu 6°40’Acquario – 20° Acquario Varuna Cavallo
Pūrva Bhādrapada Giove 20° Acquario – 3°20 Pesci Aja Ekapada Leone
Uttara Bhādrapada Saturno 3°20 Pesci – 16°40’ Pesci Ahirbudnya Mucca
Revati Mercurio 16°40’ Pesci – 30° Pesci Pushan Elefante

Ogni Dimora lunare (Nákṣatrā) si divide in quattro segmenti (charan o pada). Ogni segmento misura 3°20’ ed è, quindi, un quarto di Dimora. Ad esempio:

ASHWINI (13°20’: 4 = 03°20’)
1 2 3 4
03°20’ 03°20’ 03°20’ 03°20’

• Un Segno zodiacale (30°) occupa nove segmenti (pada) da 3°20’ ciascuno. Ad esempio, Ariete (30°) corrisponde alle quattro parti di Ashwini, più le quattro di Bharani, più un quarto di Krittika.




Iniziando dalla Dimora Ashwini, ogni segmento rappresenta un Micro-Segno zodiacale. Come si può vedere dalla tabella, il primo segmento di Ashwini è Ariete, il secondo è il Toro, il terzo è Gemelli e il quarto è Cancro. Ciascun segmento (pada) è governato dalla Nákṣatrā cui appartiene e dal governatore del segmento. Ad esempio, il primo quarto di Ashwini è governato dal Nodo sud (Ketu) che è signore della stessa Dimora e da Marte che governa il segmento in Ariete. Il secondo è governato da Nodo sud e da Venere; e così via, sino alla fine.




7. GIUNTURE (SANDHI) E GANDANTA.
Le giunture (Sandhi) tra lo zodiaco solare dei Segni e quello lunare delle Dimore (Nakshatra) tra i seguenti punti:
• Periodo finale di ciascun Segno d’Acqua (Cancro, Scorpione e Pesci) con l’ultimo quarto (3°20) delle dimore lunari Āshleshā, Jyeshtha e Revati.
• Parte iniziale di ciascun Segno di Fuoco (Leone, Sagittario e Ariete) con il primo quarto (3°20’) delle dimore lunari Ashwini, Maghā e Mula.
Questi passaggi si chiamano Gandanta. Nella tabella che segue, si possono rilevare Segni, Dimore, gradi e governatori.

SEGNO DEL GANDANTA DIMORA LUNARE DEL GANDANTA SEGMENTO (PADA) O QUARTO DEL GANDANTA
GRADI 03°20 GOVERNATORE SEGNO DIMORA LUNARE (NAKSHATRA) GOVERNATORE DIMORA SEGMENTO 03°20’ GOVERNATORE
Da 26°40 a 30°00 Cancro Luna Āshleshā Mercurio Ultimo Giove
Da 0°00 a 3°20 Leone Sole Maghā Nodo sud Primo Marte
Da 26°40 a 30°00 Scorpione Marte Jyeshthā Mercurio Ultimo Giove
Da 0°00 a 3°20 Sagittario Giove Mulā Nodo sud Primo Marte
Da 26°40 a 30°00 Pesci Giove Revati Mercurio Ultimo Giove
Da 0°00 a 3°20 Ariete Marte Ashwini Nodo sud Primo Marte

Dalla tabella precedente, si evince che le Dimore lunari connesse con i Gandanta sono sempre governate dalle coppie Mercurio/Giove o Nodo sud/Marte che, attraverso specifici coinvolgimenti con eventi del passato karmico, illuminano o ingarbugliano le circostanze insolite della vita, creando criticità e vulnerabilità. Con il nuovo Fuoco, il cambiamento richiede impegni abbastanza duri perché è necessaria una fase di adattamento al nuovo Elemento. Ad esempio, un pianeta a 0° in Ariete sta passando dall’Acqua al Fuoco, perciò incontra un cambiamento critico con tutte le possibili resistenze.

INTERPRETAZIONE DI UN TEMA CAMPIONE: JIDDU KRISHNAMURTI
“La liberazione abita nel potere che tutti hanno di entrare nella Fiamma e diventare la Fiamma. La liberazione non è per pochi eletti. Essa è vita e cessazione della vita. È un gran Fuoco; e quando vi entrate, voi stessi diventate la Fiamma, le scintille, le lingue e le particelle di quella Fiamma.” Jiddu Krishnamurti.
Nel TN di Krishnamurti, il Gandanta è a 02° Sagittario nel primo segmento della Dimora lunare Mula, quindi la coppia è Nodo sud/Marte sullo sfondo retto da Giove.




INDICAZIONI DEI GANDANTA

Gandanta Pesci/Revati e Ariete/ Ashwini
Gandanta Pesci indica la fine delle esperienze reiterate in varie vite e la preparazione a un nuovo ciclo, segnalato da un insieme di eventi significativi.
Gandanta in Ariete indica confusione tra passato e presente con situazioni difficili da comprendere. L'anima è collegata alla vita passata ma è al limine di un’altra. Uno strano misto tra vecchie esperienze e nuovi incontri evoca una connessione potentissima con la vita passata.
In entrambi i Gandanta, bisogna analizzare attentamente il pianeta implicato per comprendere la connessione con la vita passata.
Non tutti i Gandanta sono così dolorosi e così illuminanti; ho scelto quello di Krishnamurti perché le sue connessioni con l’Ottava Casa, attraverso il Nodo sud, governatore della Dimora, rientrano nel tema centrale del convegno: “Spazi liminali e paesaggi interiori”.

Gandanta Cancro/ Āshleshā e Leone/ Maghā
Nella fase Cancro/Āshleshā, le precedenti esperienze sono impresse nella memoria emotiva e la connessione con la vita passata è intensa. Il coinvolgimento con la vita materiale chiede la sua parte. Emergono cambiamenti interiori che potrebbero essere dolorosi, prima di precedere in un'altra dimensione. Nella fase Maghā/Leone, la persona deve sperimentare la vita a livello materiale. I cambiamenti già vissuti a livello Cancro/Āshleshā sono ancora molto forti.

Scorpione/Jyeshthā e Sagittario/Mula Gandanta
Allo stadio Scorpione/ Jyeshtha, le emozioni fibrillano, le sicurezze materiali vacillano; se vi è resistenza al cambiamento, tutto diventa più difficile. Emozioni e sensazioni sono zangolate per consentire il cambiamento interiore. Se c'è una resistenza al cambiamento, tutto diventa più difficile.
Con Mula/ Sagittario, si percepisce la necessità del cambiamento in parte già avvenuto. Emergono legami con il passato. I bisogni materiali sembrano dissolversi a favore della direzione spirituale. Le emozioni sono all’acme e i conflitti sono tremendi. Blocchi di ogni genere vanno affrontati con grande maturità per smuovere o accettare le radici della vita passata sepolte nel profondo.

Nel TN campione, il Gandanta di Jiddu è in Sagittario/Mula. Krishnamurti nasce segnato da potenti legami con il passato, mentre la futura vita spirituale si delinea potente all’orizzonte, seppure ricca di conflitti, di emozioni devastanti e di blocchi anche fisici.

SIGNIFICATO SPECIFICO DEI GANDANTA
Ogni Gandanta indica importanti tappe da superare per raggiungere uno stato evolutivo eccezionale e non ordinario, perciò differente da quello della massa. I pianeti in queste aree invitano a dipanare il nodo segreto che permette il passaggio, attraverso l’immersione nel qui e ora del cambiamento in atto. Purtroppo, il ribaltamento dei punti di riferimento crea disorientamento. Acqua e Fuoco sono Elementi contrari; perciò temperare questa zona, è difficile, sebbene offra opportunità di massimo sviluppo spirituale. In qualche modo, contrasti e contraddizioni diventano evidenti o si manifestano, attraverso crisi dolorose. Nella natura di Jiddu convivevano personalità contraddittorie che a volte si conciliavano e a volte, tendevano ad annullarsi. Krishnamurti manifestava una maturità spirituale di altissimo livello, ma nel poco tempo libero che gli era concesso, si appassionava alle automobili e al golf. Aveva elaborato una profonda conoscenza delle questioni cosmiche e spirituali, ma aveva mantenuto una grossa ignoranza sulla cultura dell’epoca, divorando solo romanzi gialli. A volte, vagava per il mondo, incontrando folle mesmerizzate dal suo pensiero; a volte, si ritirava in preda a devastanti crisi con dolori fortissimi, fino a perdere il contatto con il mondo. Nella vita di Jiddu vi furono sempre passaggi difficili e duri (a volte traumatici) per passare da una situazione a un’altra, completamente differente: dalla casa natale alla catapecchia, dall’oriente all’occidente, dalla famiglia alla comunità, dall’appartenenza alla differenziazione, dalla vicinanza alla separazione, ecc. Erano tipiche espressioni di un Gandanta di Fuoco, formatosi da poco.

PIANETI O LUMINARI IN GANDANTA
Per una corretta interpretazione dei Gandanta, vanno analizzati i governatori appartenenti alla Dimora e la loro posizione nel grafico.
Con Gandanta a 02° Sagittario nel primo segmento della Dimora lunare Mula, la coppia reggente è formata da Nodo sud/Marte sullo sfondo retto da Giove. Le turbolenze adattive avranno una natura marziana colorata dalle qualità meno evidenti e per questo più potenti del Nodo sud connesso al passato e alla morte. Giove sagittariano governatore della Sesta promette che tutto questo turbinio di esperienze dolorose offrirà buoni frutti nel settore del servizio disinteressato. La vita di Jiddu fu come un abbraccio conturbante tra difficoltà, conflitti marziani e profondo amore (Giove in Sesta dei Gemelli è inquadrato tra Marte e Venere). Il Nodo sud che governa la Dimora lunare in Dodicesima, nel TN è in Ottava Casa, perciò spingeva a evolvere, attraverso continue trasformazioni, in seguito al dolore e alle perdite: la morte della madre e del fratello Nitya che, sebbene più piccolo, fu per lui un grande supporto, sin dall'infanzia; anzi, fu il solo legame con le radici (Dimora lunare Mula) indiane. Non va ignorato che, benché abbia trovato l’amore materno della Besant, Jiddu fu strappato alla sua famiglia da chi voleva farne il nuovo Messia.
Grande importanza riveste anche il pianeta situato nella zona Gandanta: esso indica il tipo di karma con cui confrontarsi, lo scopo esistenziale, ma anche la mancanza di sostegno in una determinata area della vita e il senso della trasformazione passante, attraverso la dissociazione. Anzi, il compito di chi nasce in Gandanta, è il superamento o l’integrazione del limine tra il paesaggio interiore/spirituale e la vita esteriore/materiale. In altre parole, il pianeta in zona crepuscolare indica in che modo si manifesta il bisogno di conciliare lo stato di dissociazione tra corpo e mente, materia e spirito. Krishnamurti aveva il luminare Luna in questo Gandanta, perciò viveva spesso momenti di dissociazione estatica che lo estenuavano, ma lo riempivano di gioia. La sofferenza psichica, a volte, era associata alla perdita d’identità e a una considerevole amnesia. La sua natura impressionava le masse e la sua intera esistenza marcata dal Gandanta lunare, fu oppressa dall’etichetta di fenomeno vivente che la gente aveva di lui e di cui voleva liberarsi.
L’analisi delle aree vulnerabili o critiche deve essere elaborata, approfondendo i governatori e i significatori della Casa che ospita il pianeta in Gandanta e che cerca di occultarne la debolezza, attraverso la negazione. Con la Luna in Gandanta, l’area vulnerabile del karma riguarderà emozioni, memorie, sensazioni, immagini mentali, rapporti con le masse; tutto questo può essere così densamente pregno di emozioni da spingere la persona a negarne l’esistenza, prima di trovare il filo conduttore e la chiave per trasformarlo e integrarlo. La casa Dodicesima in cui si trova la Luna è già di per sé crepuscolare e occultante, perciò un mare di emozioni infuocate risuonava, continuamente, offuscando e illuminando i paesaggi interiori di Krishnamurti. Ovviamente, questi stati d’animo influenzavano, enormemente, la sua sfera relazionale con la Luna governatrice della Settima. L’impatto fu potente.
La Luna in Gandanta Sagittario e disagiata in una zona di Fuoco, si trovava nella Dodicesima: la difficoltà emotiva e mentale fu connessa con trasformazioni o cambiamenti derivanti da segreti, lutti, separazioni, ritiri, occultazioni e isolamento. Tuttavia, il Gandanta di Fuoco indicava che le dinamiche del karma passato erano state completate nella vita precedente, sebbene persistesse il ricordo emotivo, così doloroso da essere negato o nascosto, anche a costo di perdersi nei vuoti mentali. Sin da bambino, Krishnamurti ebbe periodi di vuoto mentale che al negativo creavano problemi nella vita quotidiana, ma trasfigurati dall’ascesi, diventavano vuoti fertili, come una sorta di nirvana.




CLASSIFICAZIONI DEI GANDANTA

Prima classificazione
Per le nascite diurne, abbiamo Gandanta paterno (Pitri); per le nascite notturne, avviene Gandanta materno (Matri).
La nascita di Jiddu è notturna, perciò la sua Gandanta è materna. Le maggiori afflizioni della sua vita implicano la funzione materna interiore. Nello stesso tempo, la madre, sia essa naturale o acquisita, diventa il fattore dominante della sua vita. In aggiunta a questi significati, la Luna è in Dodicesima e governa la Settima Casa. La madre di Krishnamurti morì, quando egli aveva dieci anni. La perdita gli causò un profondo stato di prostrazione e di estraniamento dalla realtà, tanto da non riuscire a seguire la scuola. Era così trasognato da apparire mentalmente handicappato e incapace di stabilire contatti con gli altri.

Seconda classificazione
Per la nascita nelle Dimore lunari Revati – Ashwini, il Gandanta è personale (Swa). Per la nascita in Āshleshā – Maghā, il Gandanta è materno (Matri). Per la nascita in Jyeshthā – Mula, il Gandanta è paterno (Pitri).
La nascita di Jiddu è avvenuta in Mula, perciò il Gandanta è paterno. Suo padre Narianiah, a causa della situazione di profonda indigenza, si trasferì con i figli in una casetta fatiscente. Grazie a lui, Jiddu fu preso in considerazione dai teosofi e visse il cambiamento totale della sua vita. Questo padre iscritto all’ordine teosofico, chiedendo asilo perché non aveva più i mezzi per mantenere la famiglia, senza volerlo, offrì l’opportunità ai leader del movimento teosofico di notare suo figlio. Egli lottò duramente e inutilmente per riaverlo, quando il piccolo, ritenuto un Messia, fu trasferito in Inghilterra.
In effetti, Krishnamurti nacque in un periodo difficile per entrambi i genitori. La sua nascita fu caratterizzata da turbolenze nella vita familiare e da difficoltà a livello di adattamento, mentre egli stesso stava venendo al mondo per passare da un livello karmico ormai superato al successivo. Spesso, il passaggio da uno stadio all’altro produce una rete di resistenze derivante dalla paura legata all'estrinsecazione di fenomeni poco chiari, poco comprensibili, proprio perché al limine tra razionalità e trascendenza. Fu quello che avvertirono i genitori di Jiddu, alla sua nascita. Qualcosa di strano, impercepibile a livello cognitivo ma potente a livello di sensazione, si manifestò, appena il piccolo venne al mondo. Si trattava di un essere eccezionale con un progetto karmico di portata mondiale; così affermò l’astrologo indiano che interpretò il suo tema natale. La stessa eccezionalità fu rintracciata dagli astrologi occidentali che interpretarono il suo TN tropico, dopo che fu presentato, come incarnazione divina.

IL TRIBUTO ALL’ARCHETIPO DELLA MADRE E ALLA LUNA IN GANDANTA

Il dramma maggiore nella vita di Jiddu fu la perdita della madre, marcata dal Gandanta lunare in Dodicesima e dal suo reggente Nodo sud in Ottava. Lei fu la prima a considerarlo semidivino, già quando lo portava in grembo e volle partorirlo nella sala in cui si celebravano i riti (puja) alle Divinità. Purtroppo, lei mori quando Jiddu aveva appena dieci anni. Per fortuna, più tardi egli conobbe un nuovo e incredibile amore materno, attraverso Annie Besant. La figura materna diventò per lui un misto di strazio profondo e di amore incondizionato. Egli non superò mai il lutto per la perdita della madre, ma accolse con tutto se stesso l’amore di Annie Besant che lo adottò unitamente al fratello minore, quando fu ritenuto il futuro Messia. Annie trattenne il piccolo in Inghilterra, nonostante il padre non fosse d’accordo e ne reclamasse il ritorno in India. Jiddu non rinnegò mai l’appartenenza ad Annie Besant, nemmeno quando abbandonò il movimento teosofico.
Il loro amore filiale-materno fu un legame straordinario e intenso tra due esseri eccezionali che s’incontrarono, nuovamente, dopo tante vite di separazione (Luna in Gandanta nella Dodicesima). L’amore ricevuto da Annie (Luna governa la Settima) che lui chiamava “mia diletta madre”, fu per Jiddu un sentimento grande e nobile, fu la chiave per conciliare le sue polarità e per unire le due madri interiori: quella naturale morta in Dodicesima e legata all’archetipo della Dea Nirriti, Signora della Dimora lunare Mula, significatrice della distruzione, della separazione, del tempo che tutto consuma; quella adottiva nata dal servizio devozionale (Luna in Dodicesima opposta a Venere in Sesta). Questo amore lo aiutò per adattarsi alla dimensione del Fuoco, dopo i cambiamenti vissuti nelle profonde acque del doloroso passato, ancora percepibile nel tessuto delle sue radici (Mula = radice). Annie rientrò nei crepuscoli di Mula Gandanta, il 20 settembre 1933, quando si spense, serenamente, lasciando Jiddu trentottenne, libero in “Una terra senza sentieri”.
Il latte spirituale bevuto, attraverso l’amore materno della Besant, aveva nutrito anche il suo anelito verso la libertà dai condizionamenti e dai poteri organizzati (Luna Gandanta in Sagittario e Giove in Sesta). In effetti, l’astrologo indiano e quello teosofico, avevano colto l’eccezionalità della sua natura, anche se non erano riusciti a situarla in un ambito preciso della vita. Sin dalla nascita e forse anche prima, Jiddu non voleva essere catalogato e stigmatizzato: la sua chiave di volta e di svolta fu la libertà che guadagnò, attraverso la rinuncia al potere istituzionale che lo aveva elevato per poi imprigionarlo (Luna in Gandanta sagittariano nella Dodicesima). Il passaggio che egli stesso definì “il processo” implicò lunghi percorsi nei meandri del Nodo sud governatore del Gandanta, ma ospitato in Ottava. La conoscenza dei suoi spazi liminali e dei paesaggi interiori lo portò a ritrovare il suo vero essere. La Luna con la sua luce e la sua ombra fu attivata dall’amore della madre adottiva e putativa: Annie fu per Jiddu l’archetipo della Madre divina che giunse sul suo cammino esistenziale per riconoscere e attraversare il Fuoco del Gandanta. Annie, fedele come solo un cane sa esserlo, alimentò il progetto-desiderio che caratterizzò la nascita di Jiddu: la liberazione. E ricordiamo che l’animale totem della Dimora lunare Mula è il cane, mentre il desiderio è scoprire la radice della creazione.
“La dottoressa Besant era nostra madre, ci accudiva, si prendeva cura di noi; ma una cosa lei non fece. Non mi disse mai - Fai questo o non fare quello – Lei mi lasciò libero. Bene, con queste parole le ho reso il più grande tributo”. Jiddu Krishnamurti.
Krishnamurti conobbe anche l’amore terreno e fu adorato dalle donne. Ebbe delle amanti e in loro, cercò l’archetipo materno; dichiarò che una di loro fosse la reincarnazione di sua madre: Luna Gandanta in Dodicesima governatrice della Settima.
Morì nel sonno, il 17 febbraio, subito dopo la mezzanotte. Durante il pomeriggio precedente, all’amica fedele, sussurrò: “Pupul, questa sera io mi allontanerò e passeggerò lì, tra le montagne; e la nebbia salirà”.
Il TN di Jiddu offre notevoli spunti anche per altre configurazioni potentissime, come quella di Saturno, ma attenendomi strettamente all’ambito Gandanta, non le ho prese in considerazione in questo articolo, ripromettendomi di considerarle, dettagliatamente, in seguito.


BIBLIOGRAFIA
• Blau, Evelyne. Krishnamurti 100 Years. New York: Stewart, Tabori & Chang. 1995.
• Jayakar, Pupul. Krishnamurti. San Francisco: Harper & Row. 1986.
• Krishanamurti Jiddu, La prima e ultima libertà, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1969
• Krishanamurti Jiddu, La sola rivoluzione, Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma, 1973
• Lutyens, Mary. Krishnamurti: The Open Door. New York: Avon Books. 1988.
• Rudhyar, Dane. "Molders of the Future VI. Krishnamurti: Exemplar of Spiritual Nobility", American Astrology, Volume 5 Number 8, October 1937.