IL PROGETTO DELL’ANIMA
di Lianella Livaldi Laun

Lo spirito ha natura divina ed è immortale. Esso fu emanato da Dio come “tabula rasa”. In effetti, egli però racchiude in se come potenziale tutto il sapere infinito, ma per arrivare a comprendere ed elaborare tutto questo, ha bisogno dell’esperienza pratica che acquisisce attraversando l’universo. Lo spirito non viene creato da Dio al momento del concepimento, ma preesiste ad esso da un tempo a noi del tutto sconosciuto. Nel suo progetto evolutivo egli deve venire per forza in contatto con la materia, dato che oltre all’universo spirituale ne esiste contemporaneamente uno materiale. Questo contatto è indispensabile alla sua evoluzione. E dato che solo la conoscenza e l’esperienza producono evoluzione, egli deve affrontare “personalmente” la materialità. Essendo lo spirito un energia totalmente differente dalla materia non potrebbe immergersi in essa allo stato puro come fu creato, per questo ha bisogno di un tramite che gli permetta di interagire con l’ altro da se. Egli si crea una struttura energetica che gli fa da tramite: l’anima. Attraverso il cervello l’anima traduce allo spirito gli impulsi terreni dando loro un significato spirituale. È sempre l’anima che interpreta l’intenzionalità dello spirito, trasmettendoci degli impulsi e che permette ad esso di accostarsi al linguaggio della mente.
Mentre lo spirito è eterno, l’anima si estingue alla fine di tutte le incarnazioni avendo concluso il suo scopo che è quello di immagazzinare ed elaborare le esperienze umane. Tali esperienze vengono però trasmesse allo spirito filtrate, di esse rimane l’essenza del vero significato, dal quale egli apprende e si evolve. Invece durante il ciclo delle reincarnazioni ogni volta che un individuo muore, rimangono impresse nell’anima per un periodo più o meno lungo i ricordi dell’ultima incarnazione, che vanno però, una volta che l’anima si è staccata dal corpo, ad aggiungersi alle varie esperienze fatte nelle incarnazioni precedenti.

Come possiamo intuire la parte dominante della dottrina di A è l’idea della reincarnazione come fattore evolutivo per lo spirito. Ma il Karma non è il destino punitivo legato alle mancanze delle vite precedenti, è invece un insieme progettuale e propositivo per una nuova vita che sta per cominciare ed è costituito dal programma che lo spirito ha stabilito prima dell’ incarnazione. In questo modo si spiegano i diversi accadimenti in cui riconosciamo il destino e non il caso. Tutto però non è destinato nel corso della vita ci troviamo in continuazione di fronte a scelte e decisioni che prendiamo agendo di testa nostra e facendo uso del libero arbitrio. Nel progetto incarnativo non sono ammessi programmi che implichino attività negative nei confronti degli altri viventi, poiché lo spirito nel progettarsi deve sempre essere uniforme ad un etica universale, salvo però a venirne meno quando entra nella trappola umana e nel mondo degli istinti. In questo caso sono gli istinti materiali che prendono il sopravvento.


Il tema natale

Il percorso incarnativo su questa terra non è altro che una piccola tappa nel viaggio evolutivo infinito che lo spirito compie. In base alla sua evoluzione egli sceglie un progetto che cercherà a grandi linee di portare a termine, ma non gli sarà facile, dato che entrato nel corpo materiale ne rimane imprigionato e non gli è possibile esprimersi nella sua potenza, ma anche ciò fa parte delle lezioni che deve apprendere. Lo spirito, una volta incarnato, deve confrontarsi con le sovrastrutture: tutto ciò che rende l’ uomo schiavo dell’ ambiente umano e che in astrologia è simboleggiato dal principio di Saturno.
In ogni nuova incarnazione si plasmano una nuova psiche ed una nuova mente che danno vita ad un’individualità che si differenzia dalle altre già vissute. Ogni individualità è la somma delle vecchie passate incarnazioni e delle nuove intenzionalità decise per la vita attuale.

L’oroscopo personale descrive il carattere che deriva dalla sostanza delle esperienze, delle memorie e delle conoscenze che costituiranno il succo di questa nuova esistenza e che vanno ad arricchire la Coscienza. Attraverso il carattere di una persona si forma una personalità. L’oroscopo natale non è altro che la mappa simbolica del carattere, della personalità e delle possibili esperienze in relazione a questa vita attuale, influenzate anche in parte dall’essenza delle passate esperienze carmiche. Le sfide esistenziali, le contraddizioni i blocchi simboleggiati dagli aspetti dinamici sono per lo spirito necessari al suo sviluppo.

Lo spirito durante la pausa tra un’incarnazione e l’altra progetta anche l’ambiente familiare che deve essere confacente alle sue esigenze. Anche la situazione sociale e le condizioni di vita devono essere a grandi linee adatte. Non decide matematicamente nel dettaglio, dato che le situazioni della vita glielo impediscono, non essendo controllabili. Deve lasciare uno spazio anche all’esercizio del libero arbitrio.
Alcune situazioni familiari possono permettere di realizzare il programma senza troppe difficoltà, perché esse possono già predisporne la base. In altri casi invece vengono scelte situazioni familiari che danno modo allo spirito di scontrarsi con ostacoli ed avversità, per permettergli di crescere superando le restrizioni.

(* La Dottrina di A si riferisce alle comunicazioni di un’entità evoluta che da ben oltre 60 si ricevono al CIP di Napoli)

Primo esempio: la dottoressa Elisabeth Kübler Ross

E. K. R era un medico psichiatra nata in Svizzera a Zurigo l’8 luglio 1926 alle 21:41 GMT. Il suo ramo era la medicina comportamentale. È stata la fondatrice della psicotanatologia e una dei più eccelsi esponenti degli studi sulla morte. I suoi molteplici libri sull’argomento sono stati tradotti in moltissime lingue. Ha svolto un lavoro pionieristico nel campo dell’assistenza ai malati terminali. Per questi suoi meriti le sono state conferite da varie università lauree honoris. Fu lei che con il suo impegno costante rese attuale e non più un tabu la ricerca sulla morte. Fu sua la definizione delle 5 fasi di elaborazione del lutto come reazione personale e dei parenti ad una prognosi mortale: diniego, rabbia, negazione, depressione, accettazione.
Già da bambina sognava di divenire medico, aveva interesse per tutto quello che è vitale. Era nata da un parto trigemellare e cresciuta con le due sorelle identiche fisicamente a lei per questo per tutta la vita ha dovuto lottare per imporre la propria identità (Sole/Plutone/Nodi in trigono a Saturno). Diceva che aveva sempre l’impressione di dover lavorare 10 volte più degli altri per ritenersi degna di vivere. (l’entità che sceglie la nascita e l’infanzia idonea per riuscire nel suo scopo)

Frasi scelte dall’autobiografia di Elisabeth Kübler Ross con corrispondenza astrologia degli aspetti contenuti nel suo radix:

“Dal momento che sono fermamente convinta che il solo scopo della nostra esistenza è nel crescere e nell’evolversi, non mi fu difficile fare la scelta giusta. Secondo i miei genitori avrei dovuto diventare una brava e pia casalinga svizzera. Invece io decisi di passare la mia vita qui negli Stati Uniti da cocciuta (Sole/Pluto quadrato a Marte) psichiatra, autrice di libri, docente che comunica con le entità di un altro mondo nel quale secondo me vige più amore essendo un mondo più giusto del nostro” (ASC nei Pesci, Giove in dodicesima opposto a Nettuno)

“Alcune delle mie opinioni sono molto anticonvenzionali. Ho vissuto sempre così: se ho agito in modo caparbio e andavo dritta per la mia strada, se spesso deragliavo dai binari prestabiliti, se ho agito in modo eccentrico e bislacco, che ci devo fare? Sono fatta così!” (Urano in prima quadrato alla Luna, Giove in Acquario e Sole quadrato a Marte)

“Le mie esperienze mi hanno insegnato che non esiste il caso, le cose che mi sono successe dovevano accadere. Ero destinata a lavorare con i pazienti terminali” (Saturno in ottava quadrato a Giove in dodicesima e a sua volta quadrato a Nettuno in sesta. Quest’ultimo è signore dell’ottava)
Gli aspetti Sole/Plutone in trigono a Saturno e saturno in ottava sono adatti a questo soggetto per fargli sopportare tutte quelle tragedie umane con cui veniva confrontato, inoltre danno la costanza e l’ostinazione per continuare a lottare nonostante tutte le opposizioni che arrivavano dal mondo medico, ospedaliero e da certi media. Il Sole quadrato a Marte la rese testarda e determinata.

“Per tutta la mia vita mi sono sentita dire che: non dovevo diventare medico, non dovevo lavorare con i morenti e non dovevo parlarci, e che era una pazzia dare vita ad un ospice per malati di AIDS in un penitenziario. Ma ogni volta ho fatto quello che ritenevo giusto. Ognuno di noi nella vita deve combattere con un numero svariato di difficoltà, più combatti e ti imponi e più impari e cresci” (Aspetti già sopra citati)

Nel 1994 fu dato fuoco alla sua fattoria, perse tutto ciò che possedeva, ricordi ricerche, foto etc.. “La vita è una scuola dove ti impartiscono diverse lezioni. Più studi e più esse diventano difficili. Questa è stata per me una lezione e un periodo di studio. Non mi serve a niente rimuovere il dolore della perdita, dunque che fare? L’ho accettata. Un mucchio di barbari ce l’ha fatta a distruggere la mia casa, ma non hanno distrutto me! Quando hai compreso la lezione puoi accettare anche il dolore”
Nota di Lianella: Elisabeth era sposata e aveva due figli. A causa del suo incessante lavoro di ricerca sulla morte e di dedizione ai malati terminali, specialmente ai bambini morenti, perse la sua famiglia. Il marito chiese il divorzio perché si sentiva trascurato ed i loro figli andarono a vivere con lui.
Oltre a rendere la morte un fatto naturale e non più un tabu ( Lilith in sesta= un tabu infranto nell’ambito della medicina). La lezione che in questa vita dovette imparare fu quella di accettare le perdite e di ricominciare da capo. Questa lezione carmica è simboleggiata nel radix da Saturno in ottava quadrato a Nettuno in sesta ed a Giove in dodicesima.

* Autobiografia “Das Rad des Lebens”

Secondo esempio: Elisabetta

Elisabetta nata il 16 novembre del 1939 alla 02:00 MET a Lingen in Germania. Cambiò professione, da banchiera divenne assistente sociale. In carcere dove lavorava si innamorò di un detenuto di 25 anni più giovane di lei. Lui aveva avuto dalla compagna morta di droga un bambino che all’epoca aveva pochi mesi. Elisabetta ha fatto da madre al piccolo, che le vuole bene come se fosse il figlio di sangue. Quando cominciò ad occuparsi del piccolo Elisabetta aveva già circa 50 anni e non era più in grado di avere figli propri. Dopo aver lavorato nelle carceri divenne la direttrice di un istituto di accoglienza per senzatetto. Ha lavorato in questa mansione fino alla pensione, dirigendo l’istituto con abilità organizzativa, ma quello che la contraddistingueva era il suo grande cuore. Tutti i “barboni” che alloggiavano a fasi alterne nell’istituto avevano grande rispetto e affetto per lei. Elisabetta era considerata dalle istituzioni “il cuore” di tale istituto.

Il programma di Elisabetta era probabilmente centrato sulla tematica: essere madre, conforto e sostegno di creature bisognose.
La luna in quarta casa opposta a Chirone in decima, simboleggia il ruolo di materno nei confronti di persone emarginate dalla società, il suo lavoro con i barboni conferma ciò. Essa non era destinata a diventare madre di figli propri: Saturno maestro della quinta in ottava (privazione dei figli) congiunto ai nodi/sud. Il suo cuore doveva aprirsi nei confronti di chi non aveva una madre. Plutone in undicesima simboleggia i figli acquisiti.

Terzo esempio: Enza

Quando la strada non è quella giusta rimane una perenne insoddisfazione, si vorrebbe essere un’altra persona. Quando non si vive la propria vocazione, non ci realizziamo e non “ci riconosciamo” in quello che facciamo c’è sofferenza.

Enza nata il 6 aprile del 1956 a Mascali alle 18:02 MET

Ragazza del sud emigrata con la famiglia in Germania. Nonostante la diversa mentalità del nuovo paese, Enza fu educata come le ragazze siciliane. Il padre vegliava su di lei con gelosia e la gioventù di questa ragazza fu piena di privazioni (quarta casa in Capricorno, Chirone in quarta, Lilith congiunta alla cuspide della quarta). Per evadere dalla custodia del padre e dei fratelli, sposò giovanissima il primo pretendente che si fece avanti, senza amore, ma con la speranza di avere finalmente una vita più autonoma. Il marito si rivelò tale e quale il padre e Enza crebbe i suoi figli, senza altre attività o soddisfazioni. Il suo sogno era quello di diventare insegnante di scuole elementari, ma non lo ha realizzato (Sole/Mercurio al DSC in quadrato al Medio Cielo, Luna in quinta)
Enza viene spesso a chiedermi consiglio per un figlio che ha una malformazione cardiaca. Questo ragazzo di oltre 30 anni è la sua unica ragione di vita, con il suo amore e la sua preoccupazione soffoca qualsiasi bisogno di indipendenza del giovane. La Luna in quinta casa in opposizione a Giove e a Plutone simboleggia la grande apprensione e pressione nei confronti del figlio.
Una persona non realizzata sposta “la passione”nei confronti di un altro oggetto, e ciò normalmente avviene in modo innaturale, compulsivo o nevrotico, creando anche in esso sofferenza e disagio.