MAHĀVIDYĀ E ASTRO-COUNSELLING


Jaya Jaya Ganeshaya Namaḥ. OM Namaḥ Shivaya. Om Namoḥ Bhagavateḥ Vasudevaya.
Aiṃ Sarasvathi Namastubhyam Varade Kāmarupini Vidyārambhaṃ Karishyami
Siddhir Bhavatu Mey Sada

Il contenuto riferito al Tantra è frutto degli Insegnamenti ricevuti, direttamente, da Langta Baba di Tarapith e dal suo Maestro Jaya Kāli Brāhma Mahi Tārā Mahākāla Vināsini. A Loro giunga la mia profonda gratitudine. La parte connessa con la Gestalt deriva dagli insegnamenti ricevuti, durante la Formazione triennale in Gestalt Counselling con diploma presso FIG (Fondazione italiana Gestalt) di Roma. La parte astrologica è frutto degli insegnamenti ricevuti in India dal Maestro Chakradher Joshināt e in Occidente con la formazione quadriennale e successiva laurea, presso la Faculty of Astrological Studies. Il tutto è stato integrato con ricerche personali, studi, sperimentazioni e attività di vario genere.


PREMESSA


La matrice dell’Astrologia è divina, celeste, meccanica e umana; per questo, promette l’evoluzione individuale all’interno della storia cosmica. Nello stesso tempo, aiuta a migliorare l’esistenza terrena, grazie alla conoscenza dei vari possibili futuri. Essendo un sacro percorso, l’Arte astrologica va usata a fin di bene, dopo aver studiato, approfondito e sperimentato gli insegnamenti ricevuti da maestri qualificati. Il fai da te autodidattico non serve a molto, a meno che non si nasca con la scienza infusa o con una genialità auto-evolvente.

Per insegnare l’Astrologia, soprattutto quella karmica, è necessario un elevatissimo grado di responsabilità che, oltre alla conoscenza specifica, all’etica e alla qualità dei contenuti, richiede competenze e strumenti capaci di incrementare le attitudini socio-affettive e le abilità interpersonali dei futuri astrologi. L’astrologo, prima di professare il suo lavoro o di insegnare l’Astrologia, deve trovare il bandolo delle proprie insights tra gli intrecci planetari, imparando a coordinare le consulenze e le docenze, anche sul piano pratico-emotivo. In questo modo, saprà gestire le complessità, potrà tesaurizzare le risorse interne e riuscirà ad aiutare studenti e consultanti a comprendere il modo in cui le forze celesti possono ostruire o facilitare il cammino. Mentre approfondiamo tecniche e teorie astrologiche, noi astrologi karmici dovremmo viaggiare nella nostra interiorità, esplorare l’origine dei nostri desideri e navigare tra remote nostalgie karmiche. In seguito, dedicando l’esercizio professionale e l’insegnamento al benessere dell’umanità, il servizio potrebbe anche essere l’occasione per sviluppare una maggiore coscienza cosmica, il distacco armonioso dai frutti (Niṣkāmakarma), così come la sinergia tra sacro e profano, tra cielo e terra. Migliorando noi stessi, noi possiamo offrire un servizio di altissima qualità ai consultanti e agli studenti, aiutandoli a vedere la Luce, oltre gli eventi fenomenici.

Astravidya, il percorso di Astrologia karmica, affianca all’astronomia, alla tecnica e alle regole interpretative, anche strumenti di Gestalt counselling e pratiche del Tantra. Dopo aver presentato le sedici Dee delle fasi lunari con il loro aspetto protettivo e materno, è la volta delle dieci Signore alitanti nell’essenza dei pianeti di cui bonificano gli effetti. L’intento di questo articolo è offrire uno strumento per comprendere meglio se stessi e acquisire strumenti di facilitazione, attraverso gli insegnamenti derivanti dalle Mahāvidyās. Meditando su ognuna delle Dieci Madri, si apprende a riconoscere le proprie debolezze e a trasformarle in forze, fino a convivere, serenamente, con le parti non ancora migliorabili. Prima di addentrarmi nel mondo delle Dieci Magnifiche Dee, è necessaria qualche parentesi introduttiva su Gestalt Counselling, Tantra e Graha.

Gestalt Counselling

Counselling è l’arte di aiutare le persone in difficoltà, attraverso ascolto e comunicazione empatica. Ovviamente, come già detto in molte altre occasioni, per essere counsellor, è necessario averne acquisito le competenze non solo con l’esperienza e le capacità interattive, ma attraverso la formazione triennale riconosciuta. Tuttavia all’interno della formazione astrologica, si possono inserire elementi di counselling per facilitare l’interazione. Il counsellor deve avere la capacità di riconoscere le situazioni problematiche e di sostenere le persone nei momenti di difficoltà, aiutandole a potenziare le proprie capacità, a promuovere atteggiamenti propositivi. Deve sostenerle nelle loro scelte e stimolarne i punti di forza. Il counsellor aiuta la persona a riconoscere ed elaborare gli eventi difficili, affinché li gestisca più efficacemente. Il Gestalt Counselling si ispira alla psicoterapia della Gestalt e precisamente, al "continuum di consapevolezza" con la focalizzazione di ciò che sorge nel qui e ora della relazione d’aiuto. Spesso, si aggiunge la tecnica del lavoro sui sogni e su ciò che non appare nello stato di coscienza ordinaria. In astrologia, questo approccio può essere di grande aiuto perché, attraverso i significatori delle configurazioni planetarie, si possono conoscere e integrare le proprie sottoparti problematiche. Se a tutto questo si aggiungono gli strumenti del Tantra, la consulenza diventa un vero percorso di crescita.

Tantra

Il termine Tantra nella sua accezione ordinaria, ha vari significati: telaio, ordito, filo per le perline di una collana (mālā), testo sacro, ecc. Nella sua accezione filosofica, è composto da tanoti, espandere, "estendere" e trayati, liberare: espansione della coscienza per ottenere la liberazione. La radice tan, tessere, indica anche la trama in cui le energie dell’Universo s’intrecciano con il vissuto individuale. Il Tantra è il grande telaio in cui s’intrecciano eventi terreni, cosmici e divini.

La filosofia del Tantra fu sviluppata in India, oltre 3000 anni fa. Inizialmente, fu una tradizione tramandata da Maestro ad allievo per comunicazione orale; in seguito, furono scritti numerosi testi; ognuno fu denominato con il termine Tantra preceduto da un nome che definiva il contenuto, come ad esempio, Todala Tantra. Ogni trattato tramanda un sistema proprio, mantenendo una parte segreta per preservare gli insegnamenti; comunemente, questa parte è criptata in un linguaggio simbolico, detto Sandhyā bhāsha, ossia comunicazione crepuscolare. Metafore strane, concetti profondi e schemi semantici rammentati creano un linguaggio subliminale, comprensibile solo con l’aiuto del Guru.

Nel Tantra non vi è differenza tra stati mentali, manifestazioni fisiche e realizzazione spirituale: tutto è sacro. Usualmente, le correnti spirituali consigliano di rinunciare al desiderio o di superarlo, attraverso l’ascetismo. Eppure, da esso non si scappa; anche la vita ascetica nasce da un forte desiderio: la liberazione. La creazione, infatti, avviene in seguito al Desiderio divino, espresso attraverso un atto respiratorio che produce il suono primordiale. Poi, l’Unità primordiale si frammenta, gradualmente, in 36 parti vitali (Tatva) e nasce l’Universo. Durante la prima frammentazione, emergono due Opposti che conservano ancora la vibrazione della Potenza-Coscienza unificata. In questa differenziazione primaria, esiste ancora una profonda connessione tra il Tatva statico della Coscienza Cosmica (Shiva) e il Tatva dinamico dell’Energia cosmica (Śakti). In seguito, si sviluppano cicli di moto e riposo in un processo continuo di creazione, conservazione e distruzione. Secondo Langta Baba di Tarapith, è necessario integrare l’energia lunare con quella solare, poi bisogna unirsi all’energia del Cosmo e solo dopo questi due passaggi, si può gustare l’unione profonda di Śakti e Shiva nel proprio cuore. Il fine ultimo della fusione è l’ascesa dell’Energia che attrae, assorbe e contiene il Cosmo con i suoi Universi. I percorsi del Tantra includono anche la conoscenza astrologica, oltre ai mantra, agli yantra e ai vari riti. L’Astrologia karmica può essere uno strumento per raggiungere questa meta e nella migliore delle ipotesi (ci vogliono tante vite illuminate), facilita il risveglio della Kuṇḍalinī presente negli umani in forma quiescente. L’Astrologia manifesta la sinergia cosmica, attraverso i moti planetari dei Graha.

Graha e pianeti

Il significato letterale del termine Graha non è traducibile con la parola “pianeta”. Ritengo utile tracciare la differenza tra i termini, entrambi molto antichi, sebbene con significati differenti. L’etimologia greca del termine pianeta si riferisce al vagabondare, azione attribuita agli astri che si spostavano nel cielo notturno, rispetto allo sfondo delle stelle fisse; si tratta, dunque, di una definizione che abbraccia solo il valore astronomico del corpo celeste con gli effetti dei suoi raggi. L’etimologia di "Graha" si riferisce, invece, alle qualità del prendere, afferrare, toccare, sfiorare, intrappolare, oscurare. Il termine Graha, dunque, indica la possibilità di causare o ricevere oscuramenti: la sua forza è luce, ombra e penombra. I Graha sono: la stella Sole, il satellite Luna, i pianeti, i punti d’intersezione Rahu e Ketu. La loro natura è regolata da leggi astronomiche, da quantità e qualità di luce, da raggi che sfiorano cose, animali e persone; ma hanno un valore aggiunto: sono anche Divinità con precisi dettagli iconografici. Certamente, non nutrono sentimenti o risentimenti. Le loro qualità si manifestano, attraverso gli eventi, cui ogni persona reagisce, secondo la qualità dell’incontro tra gli archetipi personali e quelli della Divinità associata al Graha.

Al momento della nascita, quando il neonato emette il primo respiro, l’energia derivante dalla combinazione dei Graha alitanti in quell’istante e in quel luogo, si connette con la sua energia corporea e mentale. Un insieme di archetipi collettivi e simboli cosmici formano già il disegno di un possibile futuro, strettamente legato a molteplici eventi del karma passato.

L’arte astrologica include vari rimedi (Upāya). La Via del Tantra predilige quelli capaci di produrre frequenze sintoniche e contatto diretto con l’energia cosmica, dopo aver navigato nelle profondità abitate da emozioni, sicurezze, difficoltà e potenzialità. Attraverso la pratica costante, si attiva l’armonia tra l’Alto e il Basso, fino a trovare la strada della liberazione (in vita, se possibile). Questo percorso è facilitato se accompagnato dalla relazione con la Matrice universale: Śakti, Colei che assumendo Forme tremende e stupende, risuona e dà significato all’energia cosmica. Si tratta di Forme sovversive, spaventose, cruente e destabilizzanti, ma simbolizzano la frantumazione degli ostacoli derivanti da condizionamenti, da ruoli cristallizzati e da aspettative squilibrate. Ogni Dea offre la possibilità di trovare bellezza, magnificenza e bontà, dietro l’apparente aspetto terrificante. Ognuna esprime l’essenza della donna di là dai ruoli ordinari. Nello stesso tempo, amplifica la coscienza. Tra queste Forme della Shakti, emergono portentose e autonome le Dasha (dieci) Mahāvidyā (Suprema saggezza) che danno forza e significato ai Graha.


LE MAHĀVIDYĀ


Il culto delle Dasha Mahāvidyā è dedicato alla Dea nelle sue dieci Matrici primordiali. Racconto molto brevemente uno dei miti sulla loro apparizione.

Satì, figlia di re Daksa, s’innamorò di Śiva, il Dio asceta che trascorreva il suo tempo in meditazione. Satì riuscì a fare innamorare Śiva che la chiese in sposa a Daksa. Questi non accettò perché riteneva Shiva un selvaggio privo di mezzi di sussistenza. Satì, tuttavia, sposò Śiva e abbandonate le vesti regali, andò a vivere con lui, unendosi alla sua ascesi.

Un giorno, Daksa organizzò una festa e invitò tutte le Divinità, eccetto Śiva e Satì. Quest’ultima decise di andarvi, comunque. Śiva intuì quello che sarebbe accaduto e provò a dissuaderla dall’idea. Non riuscendovi, tentò di usare la sua autorità. Di rimando, Satì decuplicò la sua forma e si manifestò nelle dieci Mahāvidyā. Ognuna occupò una regione dello spazio, accerchiando Śiva che restò attonito in posizione centrale. Dalla magnifica Kālī alla stupenda Kamalā, ogni Mahāvidyā è invocata con vari mantra, dai più segreti ai più popolari. Ognuna custodisce storie segrete delle creature umane. Ciascuna svela i differenti approcci alla realizzazione, la natura dei sogni e le immagini che trasformano i miti in realtà. Meditare sulle Mahāvidyā migliora le reazioni alle influenze planetarie e fortifica le intenzioni progettuali.

Il culto può avvenire dal livello più semplice al più complesso. Esistono percorsi adeguati a ogni situazione e a qualsiasi tipologia umana, secondo la natura personale e la sfera di appartenenza. Chi sceglie la Sadhanā desidera l’unione con la Divinità, attraverso percorsi iniziatici appresi da un Guru Ādhikāri. Chi non desidera dedicarsi all’ascesi, può avvicinarsi alle potenti Dee con mantra e yantra generici. Le Mahāvidyā accettano le intenzioni più eterogenee. Il culto delle Mahāvidyā può anche fungere da rimedio astrologico per mitigare il problema legato a una specifica difficoltà astrale. Ogni Mahāvidyā, infatti, è associata a un Graha cui conferisce qualità intrinseche, regolandone gli eccessi, attraverso una combinazione curativa di tipo isopatico.

Queste sono le connessioni tra Graha e Mahāvidyā: Kālī (Saturno), Tārā (Giove), Shodasi (Mercurio), Bhuvaneshvari (Luna), Bhairavī (ASC), Cinnāmāstā (N Nodo), Dhumavati (S Nodo), Bagalāmukhi (Marte), Mātangi (Sole), Kamalā (Venere).

Le Mahāvidyā e i Graha occupano spazi direzionali specifici, governando un proprio campo energetico distinto e separato. Secondo Parashara, queste sono le direzioni assegnate ai Graha: Sole (Surya) Est, Luna (Chandra) Nord ovest, Mercurio (Budha) Nord, Giove (Brihaspati) Nord Est, Saturno (Shani) Ovest, Nodo N (Rahu) Sud Ovest, Marte (Mangala) Sud, Venere (Shukra) Sud Est.



E queste sono le posizioni spaziali delle Mahāvidyā: Tārā - Zenit, Kālī - Nord, Sodasi – Nord Est, Cinnāmāstā - Est, Dhumavati – Sud Est, Bagalāmukhi - Sud, Bhairavi - Nadir, Kamala - Sud Ovest, Bhuvanesvari - Ovest, Matangi – Nord Ovest.

Come si può vedere, le direzioni delle Mahāvidyā non coincidono con quelle occupate dai Graha corrispondenti. Ad esempio, Kālī è associata a Shani (Saturno), ma mentre Lei governa il Nord, Shani governa l’Ovest. Del resto, ogni coppia non potrebbe governare lo stesso territorio, vista la relazione tra le due entità. La differenziazione cardinale crea interazioni portentose: la Potenza della Mahāvidyā e i raggi dei Graha interagiscono e creano incredibili cambiamenti. L’unica eccezione è per Bagalāmukhi e Marte che occupano lo stesso spazio: sud. Molto vi sarebbe da dire sugli intrecci tra le Direzione dei Graha e delle Mahavidya, ma ci vorrebbero interi capitoli che non rientrano in questo breve articolo.

Ora, vorrei illustrare un percorso per evolvere e poi poter aiutare consultanti e discenti. Il metodo è particolarmente raccomandato per chi pratica Astrologia karmica e per tutti gli astrologi interessati al percorso spirituale. In ogni modo, Mahāvidyā e Graha, anche a livello simbolico, rappresentano per tutti una magnifica occasione di risveglio.

Ora, immergiamoci nella descrizione dettagliata delle Dee con il pianeta che ognuna alimenta. Tra parentesi, sono descritte le associazioni tra gli strumenti delle Divinità e le qualità che l’astrologo deve coltivare.

Alla fine di ogni descrizione, in neretto vi sono quattro indicazioni: il percorso planetario da seguire per migliorare la propria competenza astrologica, il messaggio della Dea per migliore professionalmente, come docente/astrologo, uno specifico elemento di counselling per rendere proficue le consulenze e infine, la tecnica astrologica più attinente al percorso.


1. NORD - KĀLĪ LA SIGNORA NERA CHE TRASCENDE IL TEMPO OVEST - SATURNO


Nera o blu come la notte, Kālī è il grembo cosmico; è il tempo che alimenta l’energia vitale, attraverso cicli di nascita, morte e rinascita. Secondo una visione ordinaria e semplicistica, soprattutto agli occhi degli occidentali, Kālī appare cruenta e terrificante. Il suo aspetto, invece, spezza le illusioni polarizzanti e invita a trascendere gli stereotipi che oscurano la coscienza. Lei è la forza oscura che aiuta a trascendere il Tempo. Estrarre la qualità del tempo è il compito di ogni astrologo. In piedi su Shiva, ha quattro mani che indicano all’astrologo le qualità da coltivare. Tre mani reggono, rispettivamente, la spada (comunicazione diretta), una testa tronca (l’astrologo rinuncia al giudizio di valore) e un tridente (equilibrio tra Icchā, Jñana e Kriyā). Con la quarta mostra il gesto delle benedizioni (l’empatia dell’astrologo). Indossa una collana con cinquantadue teschi (le lettere dell’alfabeto sanscrito) e due teste, come orecchini (la capacità di ascolto). La lingua penzola dalla bocca (ogni consulenza deve creare meraviglia, come se fosse la prima volta). La sua energia dà forza e significato ai raggi di Shani. Durante Sade sati, il rimedio è il culto di Kālī che insuffla la sua Energia nella natura di Shani.

Shani: scopri il tuo lato distruttivo e utilizzalo per frantumare gli schemi che impediscono un sano cambiamento. Kālī: quando avrai fatto questo, saprai guardarmi negli occhi e li vedrai splendenti di Amore. Elementi di Gestalt Counselling: ai consultanti comunica con amore anche le situazioni più difficili. Tecnica: Sade sati (Transito di Saturno dalla XII, I e II Casa della Luna)


2. ZENIT - TĀRĀ. SIGNORA CHE AIUTA A OLTREPASSARE L’OCEANO NORDEST - GIOVE


Stella, Salvatrice, Liberatrice, Traghettatrice, Tārā è invocata nei momenti d’impasse. Significa anche pupilla, perciò è associata alla visione e all’osservazione del cielo notturno per ritrovare le stelle guida. La sua energia radiosa nasce dai suoni interiori. Tārā ha la pelle blu, indossa una collana di teschi ed è adornata con otto serpenti. Danza su di un cadavere, ha quattro mani e regge una spada (comunicazione sincera), le forbici (capacità di discernimento), una testa tronca (rinuncia ai giudizi di valore sul consultante) e un fior di loto (capacità di estrarre il meglio anche dalle condizioni difficili). Dopo il frullamento dell’oceano, quando Siva bevve il veleno per salvare il cosmo e fu dilaniato dal dolore alla gola, Tārā lo accolse in grembo e gli offrì il latte dal suo seno. I raggi benefici di Guru-Brihaspati-Giove derivano dall’energia di Tārā, perciò il culto di questa Dea preserva e cura dalle posizioni difficili del pianeta.


Brihaspati: Espandi il benessere, attraverso una visione armonica degli eventi e del creato.
Tārā: Regola la parola, apprezza l'armonia del suono-silenzio e dell’intervallo tra i due.
Elementi di Gestalt counselling: aiuta le persone a trovare la strada per sorpassare i pericoli e ottenere il benessere.
Tecnica: stelle e Nákṣatrā


3. NORDEST: SHODASI O TRIPURĀSUNDARĪ. LA DEA DEI DESIDERI NORD - MERCURIO


Shodasi o TripurāsundarĪ è la Bellezza dei tre mondi, derivante dalla percezione dell’Universo e da profonde sensazioni emotive. È chiamata anche Lalitā “Colei che gioca o gioisce”. Lei insegna che il fine della creazione è il ritorno allo stato di gioia. Rappresentata, come una sedicenne (Shodasi) bellissima e soffusa di uno splendore insuperabile, è seduta sul loto, regge un arco di canna da zucchero (saper calibrare flessibilità e dolcezza, durante il consulto) e le frecce (saper orientare le proprie parole in modo che diano un messaggio veritiero). Shodasi significa sedici, come le sedici Tithi. La sua associazione planetaria è Mercurio. L’Energia radiosa della Signora dei tre mondi, irradiando Mercurio, rinforza l’efficacia dell’energia mentale, con la forza di volontà e la qualità dell’azione. Migliora la consapevolezza dei primi tre stati di coscienza: veglia, sogno e sonno profondo. Shodasi possiede tre personalità: Balā (la figlia), TripurāsundarĪ (la bella) e Tripurā Bhairavī (la terribile).


Budha: Naviga nella tua coscienza e trova l’orientamento mentale più idoneo.
Tripurāsundarī: Ricerca in te la bellezza e la luce dell’universo.
Elementi di Gestalt Counselling: Cerca di mantenere l’equilibrio tra accudimento, positività e negatività.
Tecnica: Direzioni primarie e secondarie.


4. OVEST - BHUVANESHVARI, REGINA DELL’UNIVERSO
NORDOVEST - LUNA


Matrice di tutte le creature, Bhuvaneshvari o Bhubaneshwari o Māyā è la Signora delle sfere celesti emergenti dal suo grembo. Mentre Kāli rappresenta il Tempo, Lei rappresenta lo Spazio. Il suo culto favorisce la visione cosmica e preserva dalla ristrettezza mentale, derivante dall’etnocentrismo. Neutralizza ogni forma di razzismo e favorisce le pari opportunità tra i popoli e gli universi. Rappresenta la formazione del piano evolutivo che favorisce le situazioni benevoli per cominciare un progetto. Piacevole e benefica, Bhuvaneshvari ha il viso luminoso, i capelli neri, tre occhi, labbra carnose e naso delicato. I suoi seni sono colorati con pasta di sandalo e zafferano. Ha il colore del sole nascente, il suo diadema è una falce di Luna crescente. Ha quattro braccia. Regge il cappio (capacità di afferrare la giusta previsione) e il pungolo (capacità di motivare il consultante a migliorare); mostra il gesto che allontanano la paura (capacità di rassicurare il consultante) e quello della benedizione (capacità di aiutare). Bhuvaneshvari è collegata con i quanti, le superstringhe e le particelle invisibili che compongono l’universo. Molto piacevole da guardare, emana una luce riposante. Imprime forza e significato alla Luna i cui raggi arrivano alla mente emotiva, attraverso i sentimenti. Il suo simbolo è la conchiglia da acqua: il ricettacolo delle emozioni.


Chandra: approfondisci il tuo rapporto con le sfere celesti, attraverso il ciclo lunare.
Bhuvaneshvari: Scopri i misteri dei quattro punti cardinali.
Elementi di Gestalt counselling: trova l’inizio a est, cerca la luce a nord, scopri la maturazione a ovest e concludi tutto al sud.
Tecnica: Lunazioni e fasi planetarie.


5. NADIR - BHAIRAVĪ SIGNORA DELLA PAURA E DELLA TRASFORMAZIONE
NADIR LAGNA


BhairavĪ possiede l’effulgenza di mille soli nascenti. È la Dea delle tre luci unificate: Agni (il fuoco), Vidyut (il lampo) e Surya (il Sole). A lei è dedicato il Rāga musicale del mattino. Rappresenta l’emozione sconvolgente della trasformazione inattesa. Ispira le attività spirituali per trascendere le limitazioni. Ha tre occhi, indossa un diadema con la Luna crescente e sorride dolcemente. Indossa abiti rossi e una ghirlanda di teste tagliate. Ha quattro braccia. Regge la collana per recitare i mantra (ciò che un astrologo dovrebbe fare) e un libro (continuare sempre ad apprendere dalle fonti). Mostra il gesto contro la paura e quello della benedizione. Bhairavī rappresenta la collera e l’ira, sentimenti con valenze positive e negative. Indica il potere bruciante e terribile della parola non condizionata dalle forme di controllo. Si manifesta nel potere visivo della tigre: focalizzare l’obiettivo scelto, escludendo tutto il resto. BhairavĪ imprime all’Ascendente la caratteristica di manifestare, chiaramente, tutte le emozioni, risuonando e bruciando le paure caratteristiche del Segno e del suo governatore. Lei è anche Mantrini, non solo esperta di mantra, ma anche divoratrice delle negatività.


LAGNA: guarda le tue paure e percepisci la tua natura, oltre la visibilità ordinaria.
Bhairavī: gestisci le tue emozioni e scopri che cosa nasconde il fuoco delle tue brame.
Elementi di Gestalt counselling: impara a non svelare potenze latenti se il consultante non è pronto per focalizzarle.
Tecnica: sistemi di domificazione.


6. EST - CINNĀMĀSTĀ - SIGNORA DEL FULMINE
SUDOVEST - RAHU


Cinnāmāstā appare nuda nell’atto di recidere la propria testa. Con una mano regge la spada e con l’altra, la sua stessa testa (l’astrologo trascende il proprio io e le proprie opinioni per immergersi nella realtà del consultante), mentre beve il sangue che ne zampilla (il processo di assorbimento e di trasformazione che rende l’astrologo illuminato e illuminante). Indossa un serpente come cordone sacro (l’astrologo medita spesso sulla Madre Kundalini). Ha tre occhi radiosi, danza sui corpi di Rati e Kama (l’astrologo agisce con profonda empatia, ma anche con distacco). Cinnāmāstā rappresenta vita, sesso, nutrimento, morte e rigenerazione. La sua immagine raccapricciante suggerisce il funzionamento dell’ecosistema con la vita che si nutre di morte, ma anche il potere della trasformazione. La coppia ai suoi piedi rappresenta l’impulso sessuale che genera piacere e vita. Il sangue è la forza vitale. Nonostante appaia in una forma terrificante, Lei dona l’illuminazione inattesa. Cinnāmāstā taglia i nodi (granthi) ed è associata a Rahu. Dissolve tutti i legami che avvolgono, imprigionano, condizionano e annullano l’identità, ma anche quelli che impediscono l’evoluzione e la liberazione. Lei offre la saggezza cosmica e la trascendenza.


Rahu: riconosci ciò che ti impedisce di avanzare verso la liberazione.
Cinnāmāstā: per iniziare la trasformazione, taglia il nodo che separa cielo e terra, corpo e spirito.
Elementi di Gestalt counselling: aiuta il consultante a rinforzare il processo di trasformazione, diventando consapevole delle configurazioni astrali indicanti le illusioni da cui distaccarsi.
Tecnica: Nodi e Kāla sarpa.


7. SUD EST - DHUMAVATI, LA DEA CHE EMANA FUMO
SUD OVEST - KETU.


Dhumavati è l’oscuramento fumoso della negazione che ostruisce l’evidenza. Rappresenta miseria e sofferenza, così come gli aspetti poco piacevoli della realtà. È alta, ha grandi orecchie, grossi denti, naso lungo, seni cadenti, occhi fulminanti e mani tremanti (l’astrologo deve superare la paura di apparire negativo o di allontanare le persone, quando deve comunicare realtà spiacevoli). Dhumavati conduce un carro trainato dal corvo (l’astrologo deve saper gestire le forze oscure che appaiono nell’oroscopo delle persone), regge un setaccio (l’astrologo deve saper discernere le informazioni utili ed evolutive da quelle nocive) e mostra il gesto per elargire benedizioni a coloro che trascendendo le apparenze, riescono a vedere in Lei l’immagine della Madre divina. Dhumavati rinforza le ombre di Ketu e aiuta a superare il sentimento di disapprovazione, accettando le parti meno nobili di se stessi. Essendo anche legata a Jyeshtha Nákṣatrā, annuncia che l’oscurità ci offre la possibilità per accendere la luce e che l’assenza di pensieri o di immagini ci avvicina a un profondo e illuminante stadio meditativo.


Ketu: trasforma i fantasmi del tuo passato karmico.
Dhumavati: impara a conoscere i dolori per gli abbandoni subiti o fatti subire agli altri.
Elementi di Gestalt counselling: aiuta il consultante a trovare i rimedi per guarire da esperienze traumatiche.
Tecnica: qualità e amicizie planetarie.


8. SUD - BAGALĀMUKHI SIGNORA DAL VISO ACCATTIVANTE SUD - MARTE


Bagalāmukhi governa i suoni articolati, congela, stordisce, immobilizza e zittisce le forze ostili, annientando conflitti e confusione. Neutralizza la comunicazione negativa, le cattive intenzioni e le diffamazioni provenienti da persone avverse. Paralizza le energie negative, attraverso ragionamenti irrefutabili. La sua arma segreta è la domanda esistenziale: “Chi sono io?”. Questa domanda, apparentemente strana e fuori posto, blocca i nemici interiori ed esterni. Indossa abiti e fiori gialli. Siede su di un trono d’oro circondato dal fior di loto. Con una mano, solleva il bastone per colpire un demone (l’astrologo blocca l’indecisione) e con l’altra, gli tira la lingua (l’astrologo elimina parole scorrette o pericolose, esprimendosi con correttezza e comunicando un responso efficace). Bagalāmukhi attiva i raggi di Marte, attraverso il Fuoco verbale. Durante discussioni vitali, invita a una breve e inattesa pausa, insegnando che nel pieno di un dibattito o di una discussione infuocata, una risposta differita diventa molto potente. Trattandosi di una forza marziana combustiva, il mantra va recitato con intenti positivi, cercando soluzioni giuste e compassionevoli.


Marte: scoprendo ciò che ti blocca, capirai le tue vere intenzioni e farai l’azione giusta.
Bagalāmukhi: persevera sul sentiero della conoscenza, non manipolare gli altri e modera le tue parole.
Elementi di Gestalt counselling: aiuta il consultante a trovare la sua strada, trovando nei momenti di sospensione, la possibilità di bloccare le energie negative.
Tecnica: questioni orarie.


9. NORD OVEST - MĀTANGI, LA SIGNORA DEL CANTO EST - SOLE


Mātangi, Signora del canto, è la Dea della conoscenza, di tutti i suoni udibili, delle vibrazioni sonore e di ciò che trascende le apparenze consuete della bellezza. Essendo la forma segreta di Sarasvathi, ispira le parole giuste e i movimenti più armoniosi per comunicare con le masse. È verde smeraldo, suona la Vina (l’astrologo armonizza le parole dei testi sacri con il ritmo individuale della persona che deve aiutare), gioca con il pappagallo e ascolta i suoi versi (l’astrologo deve sviluppare la capacità dell’ascolto attivo), siede su di un trono d’oro (l’astrologo fa rispettare il suo ruolo). Possiede un’altra forma meno piacevole, ma più forte e sconvolgente: Chandālinī, la Signora che alla luce del Sole e senza bisogno di nascondersi, capovolge le convenzioni cultuali e ribalta i modelli estetici (l’astrologo va oltre la forma abituale per scoprire l’Energia dei simboli e degli archetipi). L’Energia di Mātangi riscalda e consustanzia Surya. Ispira saggezza e capacità di identificarsi con ogni realtà, anche quella meno gradevole. Rende consapevoli che per essere veramente luminosi, è necessario dare e ricevere la collaborazione degli altri. Rappresenta l’energia del suono, la promessa delle nuvole e il rumore delle acque.


Sole: accetta e supera le repulsioni, trovando la bellezza e la purezza, oltre le apparenze.
Mātangi: sii fedele alle sacre scritture, pur trovando il tuo modo unico e personale per esprimere ciò che appare nel grafico.
Elementi di Gestalt counselling: vai oltre le parole per aiutare il consultante a rimuovere gli ostacoli e a scoprire le sue doti.
Tecnica: Ritorni.


10. SUD OVEST - KAMALĀ, SIGNORA DEL FIOR DI LOTO SUDEST - VENERE


Kamalā, Signora del Fior di loto, governa l’amore, la bellezza e la gioia, anche nelle forme terrene. Ispira e sostiene i progetti, proietta il senso della meraviglia negli esseri umani, rendendo incantevole la sfera terrestre. Quattro elefanti versano nettare sul suo corpo. Regge due fiori di loto (l’astrologo deve essere capace di vedere la bellezza e la bontà nell’animo umano) e mostra le Mudrā per concedere doni e rassicurare (l’astrologo deve esser sempre benedicente e rassicurante). Indossa un diadema di gemme preziose e un sari di seta. La sua Energia luminosa dà vigore e splendore a Shukra (Venere) di cui vivifica e illumina i raggi. Per adorare Kamalā, basta ammirare la natura e contemplare la bellezza del creato e delle creature. Lei garantisce fertilità, benessere, bellezza, abbondanza e sicurezza. Kamalā è la forma segreta di Lakṣmī.


Shukra: cerca la matrice dei tuoi desideri per sacralizzare benessere materiale e spirituale.
Kamalā: riscopri il sentimento della meraviglia.
Elementi di Gestalt counselling: aiuta gli altri a riapprendere a stupirsi, a dare e ricevere amore.
Tecnica: Nona Armonica.


CONCLUSIONE

Vorrei concludere, ricordando due particolari importantissimi:
1. Chi sceglie la vita spirituale, non cerca le fruizioni terrene, ma una maggiore possibilità di unione con il Cosmo e con la Divinità prescelta.
2. Le creature illuminate sono esenti da ogni influenza, anche quella planetaria … perché hanno scelto di abbandonarsi completamente all’infinito e al benessere di ogni creatura vivente.
3. Noi tutti che non siamo ancora illuminati e che abbiamo, però, la fortuna di conoscere l’Astrologia, possiamo cogliere l’opportunità di migliorare noi stessi e di aiutare chi si rivolge a noi.

Con questo articolo, ho suggerito un percorso per i docenti di astrologia che desiderano sviluppare un livello di insegnamento evolutivo per sé stessi e per i loro studenti. Lo stesso percorso è valido anche per migliorare la qualità delle consulenze. Quando gli astrologi onorano le Mahāvidyā, diventando consapevoli della Loro presenza, della Loro funzione e della Loro potenza nella propria vita, ogni incontro può diventare creativo e profondo. Risvegliare la forza delle Dee richiede un viaggio nel profondo per scoprire la capacità di dare e ricevere compassione, devozione, gioia, creatività e libertà. Le Mahāvidyā orientano e guidano i passi degli astrologi verso la giusta direzione. Chi non è interessato alla parte mistica di questo percorso, può adattarlo al proprio orientamento, considerando le Mahāvidyā, come archetipi soggiacenti alla materia astrologica. Chi vede nell’Astrologia solo un gioco di qualità delle luci, senza alcun apporto simbolico e mitologico, potrebbe non ricavare giovamento da questo approccio, ma di sicuro, pur non aderendovi, dovrebbe rispettarlo.

Questo metodo semplice è adatto a chi si occupa di Astrologia karmica, secondo qualsiasi tipo di approccio. Chi lo pratica, invece, a livello iniziatico, secondo l’iter tradizionale, ha l’obbligo di utilizzare anche i mantra e gli yantra che si ricevono, direttamente, da Maestri/e Ādhikāri. Imperversa l’abitudine di pescare mantra o yantra da Internet e in una sorta di selvaggio “fai da te”, utilizzarli senza cognizione di causa, senza conoscerne la pronuncia e le regole, senza alcuna trasmissione diretta. Lo sconsiglio, vivamente.


“Madre, lascia che i sussurri della mia anima diventino un inno al tuo nome.
Che il mio viaggio diventi sacra deambulazione.
Che tutte le azioni recanti piacere, diventino parte del tuo culto!
Oh Dea suprema, ti vedo sempre con l’occhio della mente,
In te il dare, l’avere e l’essere convivono, felicemente, in un rapporto reciproco e armonioso. Possa questo equilibrio persistere in tutti noi!” Da Saundarya Lahari di Shankaracharya

AUGURI DI LUCE, DI GIOIA E DI BENESSERE
AFFINCHÉ TROVIATE IL MIGLIORE TRA I VOSTRI POSSIBILI FUTURI!

Molte informazioni che trovate in questo articolo provengono da insegnamenti trasmessi oralmente con sistema Param Para. Chiunque ne estrae delle parti e le utilizza (oralmente, in cartaceo, in digitale o altro) per articoli, testi, lezioni o quanto altro, deve chiedere il permesso alla sottoscritta ed è legalmente obbligato a riportare per intero nome e fonte. Grazie.

NUNZIA COPPOLA (MESKALILA): MAPAI (Member of Association of Professional Astrologers International), Delegata C.I.D.A. per Perugia e Umbria, vicepresidente ISAR (International Society for Astrological research), presidente Associazione culturale Jayavidya, D.F.Astrol.S e Counsellor in Gestalt psicosociale.

Nel 2016, l'Indian Institute of Oriental Heritage le ha conferito due prestigiosi premi: Global Outstanding Astrologer Award e Woman Astrologer 2016 Award. A febbraio 2017 ha ricevuto dallo stesso Istituto la medaglia d’oro e il dottorato d’onore. Ha vissuto per quindici anni in India e risiede a Perugia. Ha seguito i percorsi iniziatici di Astrologia karmica e Tantra con Chakradher Josinath, Aghora Langta Baba e Guru Jay Kāli. Ha frequentato il quadriennio di Astrologia occidentale presso la Faculty of Astrological Studies di Londra, conseguendo il diploma di laurea e ottenendo il titolo di D.F.Astrol.S. Ha creato il metodo Astravidya confluito nell'omonima Scuola. Ha insegnato ai ragazzi pluriminorati gravi, utilizzando Nāda yoga. Insegna astrologia, meditazione sui Chakra e Sri Vidyā, in Italia e all’estero. Esperta in culture, miti e discipline orientali, ha tenuto lezioni per il Dipartimento di Ricerca e metodologia sociologica presso “La Sapienza”, Roma. Come formatrice di gruppi ed esperta di supervisione, utilizza i miti mondiali per condurre laboratori di formazione personale organizzati da vari enti. Ha tradotto dal bengalese alcuni inni per il libro di Sebastiana Papa "Il femminile di Dio" Edizioni Fahrenheit, 1995. Ha tradotto dall'inglese "Le case. I templi del cielo" di Deborah Houlding, Ed. Capone. Ha scritto "M come meraviglia" 2010 e “D come desiderio" 2012, entrambi per Collana Psicoguide, Ed. Cittadella. Ha scritto "La Luna e le sue Dee", Edizioni librarie Capone, 2013. Ha scritto con vari autori "Maestri. Leadership spirituali: vie, modelli, metodi" a cura di Michele Colafato, Edizione Franco Angeli, 2006. Ha collaborato al collattaneo "Un laboratorio ... da fiaba", Ufficio relazioni esterne, Editoria e Cimir, 2008. Organizza convegni internazionali per offrire a tutti la possibilità di conoscere l’Astrologia di alto livello.

BIBLIOGRAFIA RIFERITA ALLA GESTALT, AL TANTRA E ALL’ASTROLOGIA KARMICA

P. Clarkson – Gestalt Counselling. Sovera, Roma,1992 C.
M. Colafato (a cura di) - Maestri, Leader spirituali, vie, modelli e metodi. Franco Angeli, 2006.
M. N. Coppola – D come desiderio. Cittadella, Assisi, 2011.
M. N. Coppola – M come meraviglia. Cittadella, Assisi, 2010.
M. N. Coppola – La Luna e le sue Dee. Capone, Torino, 2013.
Naranjo - Teoria della tecnica Gestalt. Melusina, Roma, 1973 C.
Naranjo - Atteggiamento e prassi della terapia Gestaltica. Melusina, Roma, 1991
F. Perls - L’approccio della Gestalt. Testimone oculare della terapia. Astrolabio, Roma, 1977
F. Perls - La terapia Gestaltica parola per parola. Astrolabio, Roma, 1991
F. Perls - Qui & Ora. Fritz Perls: psicoterapia autobiografica. Sovera, Roma,1991
F. Perls/P. Baumgardner - L’eredità di Perls. Doni dal lago Cowichan. Astrolabio, Roma, 1983
F. Perls/R.F. Hefferline/P. Goodman - Teoria e pratica della terapia Gestalt. Astrolabio, Roma, 1971
E. Polster - Ogni vita merita un romanzo. Astrolabio, Roma, 1988