PARIGI: UN FIORE, UNA CANDELA !!


OTTAVO CONVEGNO INTERNAZIONALE DI ASTROLOGIA
SPAZI LIMINALI E PAESAGGI INTERIORI
2 LUGLIO 2016- 3 LUGLIO 2016



Dopo essere stata recentemente sui luoghi degli efferati attentati di Parigi, ho visto tanti fiori e tante candele ed ho avvertito il senso del loro messaggio e della loro doppia simbologia.

“I fiori sono una perfetta copia della vita umana” si seminano, crescono, sbocciano e appassiscono e la rapidità nell’appassire simboleggia la morte e la sofferenza.
Edvard Munch diceva: “ Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l’eternità”
La candela accesa illumina il nostro percorso ma quando è spenta ci sentiamo abbandonati nel buio e nelle tenebre dove le tenebre simboleggiano l’oscurità del male e del dolore, la tempesta delle emozioni e dei sentimenti. La luce della fiamma allontana le paure, il male, i demoni e le forze occulte che circondano l’oscurità.

Così ho deciso di parlarvi di questa città vista sotto aspetti diversi, non la solita Parigi degli innamorati, della moda, la città la più visitata del mondo, ma una città ambigua, misteriosa, segreta, trasgressiva, la città dei poeti maledetti e dei luoghi e personaggi insoliti. Insomma vi invito a fare una passeggiata nella Parigi ombrosa, oscura e canaglia allo stesso tempo, addentrandoci nel mondo inquietante dell’ ottava casa/scorpione!!!

Pensando al convegno mi sono domandata quale corrispondenza poteva avere Parigi con gli “Spazi liminali e paesaggi interiori”? Liminale significa essere sulla soglia, è il passaggio in una nuova fase, in una zona di confini.
La Ville Lumière ha spento le sue luci ed è sprofondata nel buio. Dalla Luce vitale è scivolata nel buio mortale. Istintivamente, il mio primo pensiero è semplicemente andato all’esaminare l’ottava casa, casa di morte e rinascita e di conseguenza all’ottavo arrondissement, scoprendo che inizialmente questa zona era totalmente ricoperta di paludi, oggi diventata un quartiere emblema di prestigio, di ricchezza e motore economico della capitale. Tutti fortissimi richiami all’ottavo settore zodiacale e ai suoi governatori. Non a caso, nella mitologia il governatore dell’ottava casa, Plutone, dal greco “plutos/ricchezza”, era venerato come dio delle ricchezze e dio dell’oro.
Un’altro quartiere della città che evoca una acqua marcia e putrida, l’acqua del segno dello Scorpione, è il quartiere del Marais (palude) che anticamente deve il suo nome alla natura acquitrinosa del terreno, all’acqua stagnante e nera, governata da Ade il dio degli inferi, il Dio del mondo inferiore dove brucia il Fuoco Eterno, fuoco della passione, del sesso e della forza di procreazione e sinonimo di sessualità.

Nelle mie ricerche ho scoperto che in origine il nome della città di Parigi pare derivasse da Iside o Isis, la dea egizia protettrice dei naviganti, che solca con la sua nave le acque di questa città. Parigi sarebbe perciò il frutto dell’accostamento di PER-ISIS o BAR-ISIS (barque d’Isis) e questo potrebbe spiegare la presenza di una nave nello stemma della città.




Isis a volte era chiamata lo "scorpione di Behdet" e secondo lo storico egittologo Gaston Maspero, sembra che il culto di Isis fosse anticamente molto diffuso in Francia ma sopratutto nella zona di Parigi. Pertanto esiste un forte legame tra la città e il segno dello scorpione.
Secondo il mito, raccontato nei Testi delle Piramidi che sono un insieme di formule, rituali aventi lo scopo di assicurare l'immortalità e l'ascesa al cielo dei sovrani dell'antico Egitto e da Plutarco nel suo Iside ed Osiride, dopo aver ucciso Osiride (dio della morte e dell’oltretomba), Seth rinchiuse Isis (sorella e moglie di Osiride), in un carcere, del quale la dea riuscì ad evadere con l’aiuto di sette scorpioni.




In seguito Isis recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita e per questo venne considerata una divinità associata alla magia ed all'oltretomba. Nell'iconografia, per sincretismo, è rappresentata spesso come un falco o come una donna con ali di uccello. È anche dipinta in forma alata sui sarcofagi nell'atto di prendere l'anima tra le ali per condurla a nuova vita.
Appare ovvio il nesso con il segno dello Scorpione e con la sua interpretazione di morte e rinascita che come la fenice muore e rinasce con nuova tempra.

Parigi è comunque certamente una città astrologica e ne è la prima testimonianza, la famosa Place de l’Etoile (oggi Charles de Gaulle) con le sue 12 trionfanti avenues che se ne diramano. Secondo me il Barone Haussmann (Parigi, 27 marzo 1809), grande architetto e rivoluzionario urbanista che presenta nel suo tema una Luna in 5° significativa della grandiosità dell’opera, se ne intendeva di astrologia perché il richiamo alla simbologia astrologica è molto chiaro: abbiamo i 12 segni zodiacali distribuiti tra l’asse solare Champs Elysées e avenue de la Grande Armée, che vede il sole tramontare il giorno del solstizio d’estate. Se poi aggiungiamo agli angoli i 12 Hotels particuliers, che rappresentano le 12 case astrologiche, otteniamo un perfetto zodiaco.




Guardando dall’alto il pavimento della piazza, si può vedere che rappresenta una stella d’oro a 12 raggi.
Sapevate che prima del 1860 la città era divisa in 12 arrondissements? Tutti ulteriori riferimenti astrologici casuali?

Parigi è anche chiamata affettuosamente “Paname”soprannome dato alla città quando, all’inizio del XX° secolo, gli eleganti Parigini avevano adottato il cappello di paglia detto “panama”, messo in voga dagli operai che in quell’epoca scavavano il canale di Panama, opera grandiosa che ha marcato la storia.

Quindi mi sono fatto una domanda: Per uno straniero, cosa ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi la “Paname” cantata da molti canzonieri famosi come Joséphine Baker, Edith Piaf, Juliette Greco, Leo Ferrè? ecc. Le signore saranno attratte da qualche negozio di moda e da qualche profumiere, l’intellettuale lo sarà da qualche museo e da qualche mostra, ma per i simpatici e comuni uomini, quelli che fanno un sorrisino pensando alla Ville Lumière, Parigi è e sarà sempre la città delle trasgressioni, delle avventure con facili belle donne, nelle intimità delle case di appuntamenti.
È così che rimane la capitale della sessualità e delle case chiuse con le sue “cocottes” e prostitute.
Con l’ ottavo settore, casa dello Scorpione e di Plutone e Marte i suoi governatori, spesso si parla di energie sessuali, anche e forse soprattutto, nei loro aspetti meno nobili. Ne fa menzione ad esempio Roberto Sicuteri in un interessante testo su astrologia e mitologia e secondo l’autore, sarebbe possibile vedere in Plutone il simbolo delle varie espressioni dell’Eros.
Quando si parla di erotismo a Parigi si pensa a Pigalle, da sempre il quartiere rinomato per la sua cattiva fama, ai piedi della collina di Montmartre, per antonomasia il quartiere “a luci rosse”, costellato di sexy-shop e di locali per spettacoli erotici, un museo dell’erotismo di ben sette piani e il pittoresco cabaret del Moulin Rouge.




Non sono certa che lo scultore Jean Baptiste Pigalle (1714-1785) prediletto di Luigi XV° e di Madame de Pompadour sarebbe orgoglioso oggi di aver dato il suo nome a questo quartiere, ma da buon Aquario amante della libertà, dell’originalità, con uno spirito anticonformista e assecondato da una fortissima congiunzione Plutone/Saturno opposta a Marte e Giove, chissà? Mi viene il dubbio!!!

Mi dispiace forse sconcertarvi un po’ dicendo che grandi intellettuali, come Rimbaud, Baudelaire e Verlaine, pittori come Gauguin e Van Gogh e altri personaggi di spicco come Henri de Toulouse-Lautrec, Pablo Picasso, Salvador Dalí, sono stati tutti frequentatori assidui delle case chiuse. Grandi e straordinari personaggi, è vero, ma purtroppo sempre con la consueta e imperitura “debolezza maschile”.




Un habitué molto singolare è stato Toulouse-Lautrec, l’anima di Montmartre, lo storpio, celebre pittore Impressionista, la cui arte risente fortemente della frequentazione del quartiere dei cabaret ed dei personaggi stravaganti, del piccolo mondo fatto di diseredati, viveurs, prostitute, cantanti e attori, presenti in molte delle sue creazioni.
Henri de Toulouse-Lautrec era nato il 24 novembre 1864 e soffriva dall’eta’ di 10 anni di una malattia alle ossa che lo aveva tenuto sotto un’altezza di un metro e 52 .
Le sue rappresentazioni dei bordelli parigini sono forse le sue opere più famose.
L'atteggiamento che il pittore aveva con le prostitute fu molto contraddittorio: amicizia con alcune di loro e grande rispetto con altre che lo chiamavano "Monsieur le Comte”.

Di tanto in tanto, quando era senza soldi, una delle signorine, per pietà, se lo prendeva nel letto ed è proprio così che fini per contrarre la sifilide che gli provocava un effetto secondario, il priapismo, situazione molto dolorosa che lo costringeva ad una erezione quasi permanente. Per la sua piccola statura associata alle sue erezioni, le prostitute di Montmartre le attribuirono (con una certa immaginazione) il nomignolo di “teiera”.


     

Questo ambiente, oltre ad ispirarlo, ha favorito la realizzazione di intense opere come la famosa litografia “Moulin Rouge. La Goulue” del 1891.

La Goulue, l’ingorda, ballerina che inventò le mosse del famoso “cancan”, dal comportamento scandalosamente accattivante, era bisessuale e si chiamava Louise Weber. Fu così soprannominata per il suo appetito insaziabile e per l'abitudine di bere il contenuto dei bicchieri dei clienti, mentre ballava oltre il loro tavolo. Con “Valentin le desossé" furono le vere e proprie stelle dell'intrattenimento nella Parigi d’allora.

Anche lo scrittore Emile Zola, nato a Parigi il 2 aprile 1840 (stellium di 5 pianeti in Ariete di cui Plutone congiunto a Marte e Sole), ci descrive molto bene la vita e il destino tragico di una famosissima prostituta nel suo romanzo Nanà.


          

Racconta di una donna frivola e avida, che soddisfa i suoi ricchi amanti calcolando al centesimo il denaro che riesce a sottrarre loro fino alla rovina. La figura di Nanà, almeno per gli uomini che la desiderano e la pagano, è quella di un demonio, carne da letto, fonte d'ogni lussuria, aggettivi attribuibili tipicamente allo scorpione e a Plutone.
Alcune di queste cocottes riescono a vivere una vita molto agiata e ne è l’esempio la grande Sarah Bernardt, scorpione del 23 octobre 1844 (sole opposto a Plutone), diventata una attrice famosa e molto amata.




Interpretò La signora delle camelie di Alexandre Dumas (24 juillet 1802 à 05h30 Plutone in 8° casa), Lorenzaccio di Alfred de Musset (11 décembre 1810 alle 11h00 Plutone molto sollecitato in 1° casa) e La città morta di Gabriele D’Annunzio (12 mars 1863 alle 08h00 Plutone e Marte in prima casa e Luna in 8°) tutte opere intense d’amore e di morte.

Lo spazio liminale indica la "soglia" d’ingresso in un’altra dimensione di vita, dove avvengono tutte le trasformazioni e nelle sue Mémoires d’Outre Tombe, imponente opera che nasce, come lascito testamentario, François-René de Chateaubriand racconta la sua vita a ritroso da morto, rivisitando superbamente un mondo in dissoluzione.


     

Argomenta la sua malinconia, le sue disperazioni e il rimpianto per un mondo fatalmente perduto con queste parole: «tutti i miei giorni sono degli addii… si muore ad ogni momento per un tempo, una cosa, una persona che non si rivedrà più. La vita è una morte a ripetizione».
Chateaubriand nasce il 04 settembre 1768 e presenta un Plutone al Discendente fortemente sollecitato e di Marte stretto da Urano maestro della 8°.

Apriamo i fiori notturni con Les fleurs du mal di Charles Baudelaire, poeta maledetto nato a Parigi il 9 aprile 1821. Il suo tema natale è un piccolo campione di 6 pianeti in casa ottava e ben 5 pianeti in Ariete (Sole, Saturno, Giove, Venere, Marte).


     

Lo stellium in casa ottava accentua l'aspetto malinconico e poetico della sua personalità decadente e complessa, fatta di sfide che piacciono tanto all’Ariete e l’andare in profondità nella interiorità della 8° casa, anche a costo di perdersi.
Chi meglio di lui illustra la casa dell’oscurità profonda, dell’abisso, della notte. Ci troviamo quindi di fronte alla contraddizione principale della sua personalità: la luce, il calore, la vitalità dell’Ariete rivolta verso l’abisso tenebroso di questa casa Scorpionica . Uno scontro continuo tra luce e tenebre.
Al centro dei Fiori del Male di Charles Baudelaire, il tema del viaggio diventa la chiave per affrontare l'evasione in un altrove, in un virtuale spazio dell'anima, prima che del corpo. Baudelaire considera il poeta, un essere maledetto e incompreso, con una missione da portare a termine: scoprire il senso profondo delle cose, penetrare le apparenze per rivelare l’invisibile.
Il frontespizio dei Fiori del male, inizialmente, illustrato da Bracquemont, raffigura una pianta scheletro.


     

La rivelazione di questo capolavoro assoluto, sconcerta il pubblico dell’epoca. Il libro fa parlare di sé, ma più che di successo letterario vero e proprio, sarebbe più giusto parlare di scandalo e di curiosità morbosa. Sull'onda delle chiacchiere e dei pettegolezzi che circondano il testo, il libro viene addirittura processato per immoralità.

Chi era Charles Baudelaire? Sua madre, dopo la morte prematura del marito, sposa un tenente colonnello freddo e rigido, che si guadagnerà per sempre l'odio del figliastro. Nel doloroso rapporto con la famiglia e, in primo luogo, con la madre, si gioca gran parte dell'infelicità e del disagio esistenziale che accompagnerà Baudelaire per tutta la vita. Malgrado tutto, chiederà sempre aiuto e amore alla madre, quell'amore che crederà mai ricambiato, perlomeno rispetto all'intensità della domanda.
Baudelaire nel 1861 tenta il suicidio lasciando scritto "Je me tue parce que je me sens inutile aux autres....." Poi cercherà sollievo nell'hashish, nell'oppio e nell'alcol e dopo una lunga agonia muore di una emorragia cerebrale a soli quarantasei anni. È sepolto nel cimitero di Montparnasse, insieme alla madre e, ironia della sorte, all’odiato patrigno.
Mi piace leggervi alcune citazioni famose di Baudelaire:
- Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore. (da Al lettore)
- Assai più che la Vita è la Morte a tenerci sovente con lacci sottili.
- Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste.
- Aimer à loisir, aimer et mourir. (Amare a sazietà, amare e morire).

Un grande ammiratore di Baudelaire fu il famoso scultore e pittore Auguste Rodin, Scorpione protagonista della travolgente e tormentata storia d’amore con la sua giovane e brava allieva Camille Claudel, sorella maggiore dello scrittore e diplomatico Paul Claudel, che dimenticata da tutti, fini la sua vita in un manicomio.


     

Il disegno è per Rodin il mezzo più congeniale per cogliere il gioco delle linee, delle curve, delle evoluzioni silenziose. Rimane folgorato dalle illustrazioni erotiche giapponesi mostrategli da Goncourt nel 1887.
Nei suo diecimila disegni erotici, i corpi abbandonati a quell’indolenza sensuale che precede l’innata attitudine al vizio si offrono in tutta la loro possente autenticità, senza vergogna e senza falsità, incuranti dello sguardo dello spettatore.
A questo proposito mi piace segnalarvi una novità editoriale di Enzo Barillà dal titolo “Eros e Thanatos nel giardino dell’astrologia” che presenta numerose immagini di vari artisti che si sono dedicati a manifestare la loro visione dell’erotismo nelle proprie opere e dov’è facile comprendere il ruolo imprescindibile di Plutone.

La porta è una soglia, uno spazio liminale che segna il confine fra due spazi, senza appartenere ad alcuno. Per realizzare la sua famosa opera “La porta dell’inferno", scultura incompiuta, da collocare al Musée des Arts Décoratifs di Parigi e sulla quale l’artista lavorò per più di trent'anni fino alla morte, Rodin pensò ad un portale monumentale, alto più di quattro metri e mezzo, ricoperto di bassorilievi ispirati all'inferno dantesco.
Infatti Rodin ne approfittò per sviluppare alcuni bozzetti basati sull'opera del sommo poeta e sul suo rapporto con il poema di Dante ebbe a dire:
« Dante non è solamente un visionario e uno scrittore: è anche uno scultore. La sua espressione è lapidaria, nel senso buono del termine. Quando descrive un personaggio, lo rappresenta solidamente tramite gesti e pose. [...] Ho vissuto un intero anno con Dante, vivendo di nulla se non di lui e con lui, disegnando gli otto cerchi dell'inferno... »




Nella letteratura a partire dall’Ottocento, Amore e morte sono spesso paragonati. Perdere il senso della propria individualità, naufragare nell'indistinto, andare aldilà delle barriere temporali in un attimo di eterno presente...
Questa analogia amore\morte è da ricondurre al binomio classico/greco o freudiano di Eros/Thanatos e a tutto un filone della serie "morire fra le braccia del proprio amante!” L’orgasmo chiamato “La petite mort”, la piccola morte, culmine dell'eccitazione sessuale, è il coinvolgimento totale del corpo, della mente, dell’anima. L'intero essere vibra, non c’è più controllo; è come una follia, come un sonno, come la morte.

Abbordiamo adesso un’altra interpretazione di ottava casa, quella della perversione con Il Marchese De Sade (Asc. Scorpion, Plutone all’Ascendente, 3 pianeti in 8° casa opposti a Urano e Marte quadro a Saturno e Venere in 8°.
Il suo nome è all'origine del termine sadismo, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi, oltre che violenti e sui temi della ricerca del piacere, consistente nel soddisfare gli istinti naturali spesso derivanti dall'esercitare la crudeltà a fini sessuali.

Le Marquis de Sade nasce a Parigi nel 1740 e muore in un manicomio nel 1814 dopo essere stato detenuto in 11 carceri per 27 anni della sua vita.


     

Il pensiero di Sade si avvicina alla corrente del libertinismo settecentesco: la Natura intesa in maniera del tutto anti-etica, "è crudele ed il male è l'unico modo per servirla adeguatamente... bene è seguire l'esempio naturale, il quale ci presenta un numero infinito di omicidi e distruzioni in tutte le forme possibili ed immaginabili". La morte e la distruzione servono per rinnovare costantemente la Natura, pertanto sono un bene.
Alcune citazioni dalle sue opere:
“Ciò che voi chiamate depravazione non è altro che lo stato naturale dell’uomo”.
“Se si ama il proprio dolore, esso diviene voluttà”.
“Tutti i principi morali universali sono oziose fantasie”.

Lo stesso de Sade con la sua prima grande opera Les Cent Vingt Journées de Sodome, ou l'École du libertinage, scritta nel carcere della Bastille nel 1785, ha ispirato Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) l'ultimo film scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini morto assassinato, film che avrebbe dovuto essere il primo lungometraggio di una seconda trilogia di film considerata idealmente come la Trilogia della morte.


     

Certamente tutta un’altra storia, meno tormentata e più romantica, ce la offre Georges Bizet il famoso compositore, nato il 25 ottobre 1838 che da vero Scorpione Doc e da padre della Carmen non poteva non farle dire : “Et si je t’aime, prends garde à toi”!! Carmen è l’eroina del suo capolavoro, opera fatale, d’amore e di morte con la quale l’autore ha portato sulla scena i due poli dell’universo dello Scorpione.




Dal sesso al crimine quando si analizza l’ottava casa e i suoi governatori, il passo è breve. Vi porto adesso sul BOULEVARD DU CRIME con il famoso Grand Guignol. Ma cos’è esattamente questo boulevard del crimine? E’ una strada buia, ritrovo di criminali e di canaglie, un luogo celebre per le rapine? Niente di tutto questo!!
Questo nome proviene semplicemente dal fatto che dal 1830 il boulevard du Temple era bordato da decine e decine di teatri dove si esibivano spettacoli di soli crimini, assassini, sangue, uccisioni, avvelenamenti, rapimenti ecc. più di 151.000 crimini interpretati da famosi attori per accontentare la gran voglia di adrenalina e di forti emozioni del pubblico dell’epoca. Tutti delitti agghiaccianti, da fare inorridire e raccapricciare gli spettatori, ma che entusiasmarono il Tout-Paris per più di 20 anni.


     

Il Boulevard du crime ci porta naturalmente alla scoperta di sanguinari assassini che nel corso dei secoli hanno visto Parigi teatro di crimini molto cruenti con storie sconvolgenti al centro della cronaca nera come fu il caso di Henri Désiré Landru denominato Barbablù, accusato di aver ucciso 11 donne perlopiù vedove.

Per chi non la conoscesse, vi racconto la sua storia. Dopo aver promesso il matrimonio a donne sole e benestanti e averle raggirate finanziariamente, una volta ottenuti i loro beni, le invitava presso un villino isolato in campagna e le strangolava. In seguito le sezionava e poi bruciava i loro cadaveri nel forno a legna della piccola cucina.
Fu arrestato il 12 aprile 1919, in seguito alle denunce sporte da alcuni parenti delle vittime dopo la loro scomparsa, con l'accusa di omicidio di dieci donne e di un ragazzino che accompagnava una delle vittime.
Il suo tema natale presenta uno stellium nel segno dell’Ariete in 12° casa, con Plutone all’Ascendente quadrato Marte, Saturno in 8° e il Discendente nel segno dello Scorpione.
Fu ghigliottinato il 24 febbraio nella piazza del carcere dove era rinchiuso non prima di aver disegnato la famosa cucina e lasciato uno sarcastico scritto: “Non dietro le mura avviene qualcosa, ma nella cucina qualcosa brucia”, a testimonianza della sbagliata conduzione delle indagini le quali avevano ipotizzato che i cadaveri fossero stati seppelliti nel giardino della villetta.


     

Un’ altro famoso assassino che ha fatto storia a Parigi è il dottore Marcel Petiot.
Marcel Petiot era un uomo instabile dall’infanzia, diagnosticato bipolare, nevrastenico, squilibrato mentale, paranoico e fobico, che malgrado tutto ciò riuscì’ ad ottenere un diploma di medicina nel 1921.


     

Apre uno studio che utilizzerà per proporre a della povera gente perseguitate dalla Gestapo di aiutarle a fuggire clandestinamente dalla Francia.
Questi ingenui venivano a notte fonda con tutti i loro beni di valore messi in una valigia, solo che Petiot li uccideva per poi fare sparire i loro corpi. Verrà giudicato e giustiziato per l’assassinio di 27 persone ma Le Docteur, fieramente, ne rivendicò più di 60.
Il suo tema la dice lunga sulla sua personalità: Ascendente Scorpione con Urano Saturno strettamente congiunti e una potente congiunzione di Marte/Plutone.

Procediamo nelle storie macabre con un caso che ha molto impressionato la mente dei parigini; si tratta di Barnabé Cabard et Pierre Miquelon - Il duo malefico.
Tra il 1410 e il 1414 questa storia ha fatto tanto parlare e ha dato nascita ad una leggenda spaventosa. Un barbiere pazzo sgozzava i suoi clienti con il rasoio, poi dopo averli fatti a pezzi ammucchiava le sue vittime in una cantina che divideva con il vicino pasticciere che utilizzava i resti dei cadaveri per farne succulenti e pregiati paté di carne umana di cui lo stesso re Carlo VI fu grande amatore.




Si parla di 343 vittime. I due compari furono smascherati quando il cane di una delle vittime allertò il vicinato con urla continue davanti alla bottega del pasticciere sanguinario.

Plutone, il governatore moderno dello Scorpione e dell’ottava casa cosignificante del segno e ultimo pianeta del sistema solare fu ipotizzato per la prima volta dall’astronomo statunitense Sir Percival Lowell nel 1915 ma fu scoperto dall’astronomo Clyde William Tombaugh nel 1930, non lontano dalla posizione prevista da Lowell 15 anni prima. Foneticamente, tombeau in francese significa tomba: il regno di Plutone. Casualità o fatalità???

L’8° casa è la casa della “morte” e chi dice morte fisica automaticamente pensa al cimitero, alle tombe dove i corpi dei defunti vengono sepolti.
Conoscete un’altra città così celebre per i suoi cimiteri visitati ogni anno da più di 2 milioni di turisti di tutto il mondo?

La città di Parigi ne possiede quattro famosissimi che conservano le spoglie di illustri personaggi francesi ed internazionali. Per citarne qualcuno, da Oscar Wilde, a Chopin, Proust, Baudelaire, Maupassant, Colette, Jim Morrison, Edith Piaf, Maria Callas, Serge Gainsbourg (famoso autore della scandalosa canzone “Je t’aime moi non plus” che descrive esplicitamente l’atto sessuale con sospiri, parole e passaggi come «vado e vengo tra le tue reni» («Je vais et je viens entre tes reins»).

Addentriamoci allora nel mondo misterioso dei morti nel celebre cimitero del Père-Lachaise che prende il nome dal confessore di Luigi XIV, Père François de La Chaise (1624-1709), proprietario dei terreni su cui il cimitero sorge, quello che i parigini chiamano affettuosamente la cité des morts (la città dei morti).

Vi racconto adesso qualche aneddoto dilettevole e originale su qualche ospite famoso del cimitero.
Iniziamo con la tomba di Allan Kardec, (Plutone sesqui-quadrato a Marte) considerato il padre spirituale dello Spiritismo, altra caratteristica di 8° scorpionica, il fondatore della filosofia spiritica, tomba piuttosto sorprendente e costantemente fiorita e ne capirete il perché. E’ frequentata soprattutto da brasiliani che vengono in visita per toccare il monumento funerario che pare sprigioni calore e metta in contatto psichico con il defunto le cui spoglie riposano sotto un sacro dolmen di granito con sulla lapide, scolpita una frase che racchiude in poche parole tutto il suo pensiero spiritico: «Nascere, morire, rinascere per progredire sempre: tale è la legge».




E’ proprio lui che inizio’ da vivo il famoso rituale dicendo: “Dopo la mia morte, se venite a trovarmi, mettete la mano sulla nuca della statua che sarà sulla mia tomba e esprimete un desiderio. Se sarà esaudito tornate con dei fiori”. Da allora è diventato un vero luogo di culto e dopo 150 anni la sua notorietà è sempre altissima.

Un’altra tomba che richiama un gran successo e curiosità è la celebre tomba di Victor Noir, giovane giornalista ucciso il giorno precedente il suo matrimonio, e rappresentata a grandezza naturale dallo scultore Dalou che seguendo il realismo anatomico della sua epoca, non mancò di scolpire una certa protuberanza post-mortem nei pantaloni. Sarà per la protuberanza, per la giovane età o per l’imminente matrimonio, o per tutti e tre i motivi, la leggenda dice che passando la mano su questa parte della statua, si possa guarire la sterilità, accrescere la fertilità o semplicemente avere maggiore fortuna in amore.




Aneddoto probabilmente autentico visto che la parte interessata è diventata così liscia e scolorita. Credenze a parte, Noir, diventò più famoso da morto che da vivo: il giovane giornalista fu difatti ucciso da Pierre Bonaparte cugino di Napoleone III, durante un'intervista. Ovviamente Pierre Bonaparte venne scagionato per legittima difesa solo per via della parentela con l'imperatore. Le proteste che seguirono al fatto, con più di 100 mila persone al funerale di Victor Noir, portarono lo stesso anno, il 1870, alla caduta di Napoleone III.

Anche per i funerali di Balzac famoso intellettuale e maestro del romanzo realista francese del XIX secolo, c’è qualcosa di divertente e poco saputo, da raccontare.. E’ il grande Victor Hugo, segnato dall’Ascendente Scorpione e dalla tripla congiunzione Venere-Plutone-Sole, che pronuncio’ il discorso funebre di Balzac.




Nella sua “magnificenza”, udito da lontano dalle centinaia di presenti al funerale, preso dalla sua grande eloquenza ed esuberante verve, gesticolando teatralmente sul bordo della buca, senza considerare che il terreno era diventato scivoloso per via della precedente forte pioggia, perse l’equilibrio e si ritrovo’ seduto sulla cassa da morto dell’amico, fortunatamente senza nessuna conseguenza. Ne seguì …….… un silenzio tombale!!!!

Avventuriamoci adesso nel mondo sotterraneo, oscuro e nauseabondo di Ade con una “Petite histoire d’égouts - nelle fogne di Parigi”.
Visto che Plutone, maestro dello Scorpione, regge anche le reti fognarie delle città, vediamo qui il suo ruolo di rigeneratore e di trasformatore, perché ogni escremento nascosto nella terra è trasformato, rigenerato o liberato e riapparirà come la "Fenice", l’uccello mitologico che risorgeva dalle proprie ceneri, in altre forme.


     

Scendiamo negli abissi forse meno gradevoli della Ville Lumière, una discesa nei suoi meandri più oscuri e profondi dei suoi sotterranei. La Parigi sotterranea è fatta di gallerie e cunicoli che riproducono sotto terra quasi tutte le vie della città. In alcuni casi è ancora visibile la targa con il nome della strada sovrastante.

Conoscere una città visitandone le viscere permette di entrare nel suo cuore pulsante e di viaggiare nel tempo.
I Romani furono i primi a sviluppare una rete fognaria a Parigi. Ma in seguito al crollo dell’Impero Romano e fino alla fine del 1300 i canali di scolo furono lasciati a cielo aperto e tutti i rifiuti organici scaricati direttamente nella Senna. Immaginiamo il lerciume, il tanfo e l’insalubrità.
La costruzione del sistema fognario parigino fu avviata Nel 1374 e comprende oggi 2300 km di fogne percorribili, di cui solo una parte è aperta al pubblico.

È possibile, grazie ad un inedito tour underground percorribile tutto l’anno, visitare sia le gallerie che il suggestivo e affascinante museo delle fogne (Musée des Égoûts) così da respirare l’aria de “I Miserabili” di Victor Hugo o le atmosfere de “Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco. E’ vivamente consigliato munirsi di un fazzoletto profumato!

Restiamo nel ventre di Parigi, con una discesa nell’Antre du diable, la tana del diavolo: LE CATACOMBE.
Parigi è molto di più della città che tutti conosciamo. O almeno crediamo di conoscere. Parigi è un congegno mitologico, fatto di luce e di ombra, di visibilità e d’invisibilità, di realtà e di fantasmi che ne popolano il sottosuolo. La Parigi di sopra è fatta letteralmente della Parigi di sotto.

All’ingresso delle catacombe in place Denfert-Rochereau nel 14° arrondissement, sorge un frontone sorretto da due pilastri sul quale campeggia un'iscrizione dal tono minaccioso come sospeso a metà tra Dante e il melodramma: "Arrête! C'est ici l'Empire de la Mort" (Fermati! Questo è il regno della morte).




Sotto la Ville Lumiere corrono circa 300 chilometri di catacombe, una delle più grandi necropoli del mondo, un tempo utilizzate come cimiteri e vie di fuga.
L’origine della rete di gallerie sotterranee risale all’epoca gallo-romana quando i Parisis estraevano dal suolo la pietra per la costruzione delle loro case. L’appellativo di catacombe non è però corretto. Si tratta in realtà più di un ossario dove sono state stoccate le ossa di 6 milioni di persone dopo che i cimiteri furono vuotati e che le chiese furono chiuse. Antecedentemente i poveri erano seppelliti nelle fosse comuni dei cimiteri che ammassavano i cadaveri. Un bel giorno dell’anno 1780, i muri della cantina di un ristorante confinante al Cimitero degli Innocenti, crollarono a causa del peso e del volume dei resti putrefatti.

E’ così che il Parlamento decretò la chiusura e lo spostamento dei resti nelle catacombe. Nei secoli questi labirinti sono stati utilizzati per gli scopi più diversi, come ripostigli dove nascondere ricchezze, luoghi dove riunirsi segretamente, cantine per il vino, spazi dove riversare le ossa dei morti, rifugio per i partigiani e quartier generale dei nazisti, covi per criminali e per clochard e ancora aree di convivio e festa per congreghe di studenti e bande di giovani malviventi. In tempi più recenti sono diventati anche bunker antiatomici per gli edifici dei ministeri sovrastanti..




È proprio una città sotto la città, ricca di storia e mistero. Ogni braccio di galleria porta lo stesso nome della strada che, in superficie, lo sovrasta. Identica anche la direzione, sicché il reticolo diventa in certo modo lo specchio sotterraneo di quello urbano, una decina di metri più in alto.
Nella sterminata folla anonima degli scomparsi, sono compresi i resti di uomini e donne al loro tempo illustri, come madame De Pompadour, amante di Luigi XV°, il prete scrittore Rabelais, il filosofo Montesquieu, il padre della chimica moderna Lavoisier e varie vittime della ghigliottina, non escluse le più celebri come Danton, Camille Desmoulins, Maximilien de Robespierre...

Le catacombe hanno sempre affascinato i curiosi e ancora oggi si parla molto dei “catafili” ovvero di coloro che amano ciò che sta sottoterra, fenomeno prettamente parigino: infatti, molti catafili di notte accedono alla parte proibita delle catacombe, camminando anche per km e per ore, alla ricerca di qualcosa di speciale e straordinario contenuto in quell'oscurità e in quel posto macabro, come per esempio il mitico «tesoro» che i nazisti avrebbero nascosto per metterlo al riparo dagli Alleati, rischiando spesso l’arresto.
Alla fine dell'Ottocento organizzarono un concerto clandestino di grande successo. In programma, ovviamente, la Danza macabra di Saint Saëns e le Marce funebri di Chopin e Beethoven.

Il segno dello Scorpione governato da Marte e Plutone, tanto creativo, passionale, viscerale, quanto violento è strettamente legato ai Paesi arabi e al petrolio chiamato l’oro nero e governa anche il crimine e la malavita, insieme con molte forme di attività sovversive come la dittatura, la ribellione anarchica, che può portare anche al terrorismo.




E dal terrorismo è stata colpita duramente la città della luce portando buio, paura, lutto e disperazione.
Bashar Al Assad, il presidente della Repubblica Araba di Siria, diceva “Il terrorismo è uno scorpione che può pungerti in qualsiasi momento”.

Plutone che dal 27 novembre 2008 fino al 21 gennaio 2024 transita nel segno del Capricorno, si trova in aspetto di quadratura con Urano. Per ben due volte la città è stata meta di attacchi terroristici folgoranti e di omicidi senza precedenti.

La prima volta, dopo la strage di Charlie Hebdo del 07 gennaio 2015, fu facile fare una profezia fredda e precisa: «Lo scorpione pungerà ancora in Europa. È l’Impero del Caos che bussa alle porte».


     

Nella carta del cielo del momento dell’attentato troviamo Marte nel segno dell’Acquario Medio Cielo del tema della V° Republica Francese (22 settembre 1958 alle 22.00 Parigi), simbolo della “liberté, égalité, fraternité” così preziosi per il paese.
Lo stesso Marte, il guerriero, lo scatenatore forma un quadrato al Marte Natale della Francia nei Gemelli espressione della stampa, dell’humour, del giornalismo e un’opposizione a Giove celeste retrogrado, pianeta degli eccessi e dell’esagerazione nel segno dello spettacolare Leone (la notizia è stata di grande impatto sui media di tutto il mondo).
Giove e Luna sono in casa VI, il quotidiano, che corrisponde alla casa III nel tema della Francia, ancora espressione di comunicazione, stampa con al suo interno il pianeta Urano (libertà di stampa).

Il 13 novembre 2015 al BATACLAN il fulmine Uraniano portatore di morte, nella sua brutalità imprevedibile, cade sulla folla facendo una ecatombe. Urano alto nel cielo dell’attacco, maestro della 8°casa era opposto a Lilith.

La Luna maestra dell’Ascendente si trova in casa V, chiara allusione ai luoghi degli attentati indicando i piaceri (terrazze dei caffè), il gioco (lo stadio di calcio) e il Bataclan (sala di concerti) ed è inquadrata da Saturno e Plutone, due dei pianeti detti ostili.

Al Bataclan la Band Eagles of Death Metal stava cantando una canzone dal titolo “Kiss the Devil”, quando sono entrati i terroristi.




La congiunzione di Marte alla cuspide della IV casa è astrologicamente un aspetto di grande precisione perché indica un luogo esatto, essendo lo zodiaco di 360° e le cuspidi dipendenti delle latitudini e longitudini abbiamo un tasso di probabilità di esattezza di 1 su 360. Perciò il tema mette l’accento sulla congiunzione Marte/cuspide IV casa con il Nodo Nord che diventa una combinazione astrologica molto rivelatrice proprio per quanto riguarda il luogo e in questo caso preciso la patria, la folla.
La descrizione della posizione di Marte a 0.34 Bilancia attiva il simbolismo del primo grado tebaico di Janduz:
“In una strada di una campagna arida, un uomo avanza avendo una pistola in ogni mano, senza vedere che è inseguito da un altro uomo con la spada sguainata.”
Questo grado di Marte descrive abbastanza bene l’aggressione portata avanti con la collaborazione con altri personaggi.

I tristi e sanguinosi avvenimenti di natura terroristica ci dicono di morte ma anche di rinascita. Nella mitologia greca, numerosi fiori sono nati dal sangue versato dagli dei e queste leggende testimoniano dello stretto legame che unisce la morte con i fiori.
Il fiore rappresenta il trionfo della vita e la vittoria sulla morte e a volte, è visto come immagine dell’anima. Il fuoco anche è associato alla morte, tanto che si accende una candela per stabilire un legame con il divino, aprendo un passaggio tra il mondo terreno e quello invisibile.
L‘essere umano ha una forte capacità di ricostruirsi psicologicamente dopo un potente choc e a ritrovare la sua forza iniziale di adattamento individuale e collettiva. Mettere dei fiori e delle candele, è fare fronte, è rifiuto di sottomettersi, di cedere, è resilienza.

In ultimo, permettetemi di fare un omaggio in memoria di tutte le anime che hanno perso la vita in queste strage e in tutte le altre avvenute nel mondo, offrendo loro ……… un fiore e una candela, concludendo con le parole di un bambino, parole innocenti e piene di speranza nel futuro, il nostro futuro, il suo futuro.
“I fiori e le candele sono per proteggerci contro i cattivi,”




“Aggiungi due lettere a Paris, ed è il paradis“
(Jules Renard)

BIBLIOGRAFIA

- Il meraviglioso fascino dello Zodiaco Di Giancarlo Cervetti - Edit. Lampi di stampa
- Isis La Déesse Scorpion Samir Megally
- La liminalità come dinamica di passaggio: la rivelazione come struttura ... Di Giuseppe Mazza - Edit. Pontifica Università Gregoriana
- LES ORIGINES MYTHIQUES DE PARIS (6.2 - Paris Insolite - Paris Mystérieux - Paris Esotérique) par sylvietribut le 24-03-2010
- Dissertation sur les Parisii ou Parisiens et sur le culte d’Isis chez les Gaulois Jean-Nicholas Deal - éditions Didot Père & Fils
- Histoire secrètes de Paris - Corrado Augias - éditions L’express Omnibus
- http://www.toulouselautrec.free.fr
- Figures d’assassins célèbres https://www.histoire-image.org/etudes/figures- assassins-celebres
- Enigmes, légendes et mystères du vieux Paris patrick Hemmler - Editions Jean Paul Gisserot
- Folklore et curiosités du vieux Paris Paul Yves Sébillot - éditions Maisonneuve & Larose
- Connaissance du vieux Paris - Rive Droite/Rive Gauche - Les Iles et les villages Jacques Hillairet - éditions Rivages
- Parigi quando la festa è sottoterra di Luca Sebastiani - Unità del 3 January 2009 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 15) nella sezione “Politica”
- Les secrets de Paris Clémentine Portier-Kaltenbach - éditions Le Livre de Poche