ASTROQUANTICA:
ENTRARE ATTRAVERSO LA PORTA DEGLI DEI, X CASA, PER ACCEDERE ALLE INFORMAZIONI COERENTI DELLE ENERGIE PLANETARIE
X CASA: IL PUNTO PIÙ ALTO DEL CIELO PERSONALE
di Rosalba Bianchini

Inizio questo mio intervento, descrivendo la mia visione del cielo di nascita e dell’astrologia, il linguaggio che lo decodifica: noi siamo energia, l’energia che in questo universo si è materializzata nel nostro corpo al momento del concepimento e del primo respiro; questa energia viene veicolata dal Campo Creatore (Campo di Punto Zero lo chiamano i fisici quantistici) a noi, alla nostra anima e al nostro corpo, attraverso i pianeti. I segni o le costellazioni sono attraversati dai pianeti. L’energia planetaria passante in quel settore può essere anche profondamente modificata nel suo modo di esprimersi. Ad esempio, molto diversa è la qualità di un Marte in Ariete rispetto ad un Marte in Cancro. Anche se per contratto astrale, il pianeta è nato per combattere, esso cambia rispetto al segno in cui si trova; l’energia del pianeta, quando parte dal Campo Creatore è totale e coerente, poi si parcellizza perché entra in un segno, ossia in un dodicesimo del totale. Dunque, non è più piena e coerente.
La casa è la proiezione sulla terra delle costellazioni ed è il settore della vita in cui quel pianeta con la sua energia agisce. Anche se spessissimo si sente dire che una casa è cosignificante di un segno, non è assolutamente la stessa cosa. La differenza è tra il come e il dove, anche se per descrivere la qualità di una casa si usano le simbologie dei pianeti che governano il segno proiettato sulla superficie terrestre.
Il nostro percorso inizia con la nascita, Ascendente, per poi snodarsi, attraverso i vari settori della vita personale e sociale. Si arriva poi al mezzogiorno della vita, alla sua realizzazione nel contesto sociale e culturale o al suo fallimento o all’alienazione da esso; questo dipende da come l’individuo ha agito. Dipenda da come ha usato le energie concretizzate dal Campo di Punto Zero al momento della nascita, attraverso i canali di collegamento al Campo, ossia i pianeti e la loro posizione nelle case.
La X casa, come successo, è la capacità dell’individuo di rendersi autonomo, rispetto alle sue radici e al condizionamento della sua famiglia (IV casa), per realizzarsi in modo personale e creativo, contando solo sulle proprie forze. Il dilemma a cui siamo tutti chiamati è quello tra tradire noi stessi o le aspettative dei nostri genitori; è un settore che chiede lavoro e impegno. Onorare i propri genitori significa ringraziarli per la vita che ci hanno donato, non esisteremmo senza di loro, amarli, ma riconoscere che il più delle volte quello che va bene per noi può non essere quello che loro, chiaramente per il nostro bene, in base al loro modo di prendere la vita, hanno pensato per noi.
Saturno è il pianeta che spinge all’autonomia e chiede di tagliare i lacci che ci impediscono di realizzarci pienamente. Sull’Asse Medio Coelo/Fondo Coelo, Saturno si oppone alla Luna (fusione ed empatia, bisogno di sicurezza emozionale e protezione). Teniamo presente questi due pianeti perché sono elettivamente le energie planetarie che servono per entrare in collegamento con il Campo di Punto Zero.
L’astrologia antica con il suo linguaggio poetico parlava del Capricorno, come del segno legato alla porta degli dei, nel senso che l’individuo si incarna nel segno del Cancro, la porta degli uomini, e ritorna al cielo, all’unione con la sua parte divina nel Capricorno. Questa immagine è quella che mi è balenata immediatamente alla mente, quando mi è stato proposto di partecipare a questo congresso e mi è stato comunicato il tema, la X casa; l’ho collegata immediatamente alla capacità di accedere al Campo per portare in coerenza situazioni della nostra vita. Quando si entra nel Campo, l’unico limite su cosa portare in ordine e coerenza è la nostra fantasia.

Fisica quantistica: il vuoto non esiste, tutto è uno.

Come è in alto, così è in basso; tutto è Uno. Sia la tradizione occidentale che quella orientale ci tramandano una corrispondenza con il Tutto. La fisica quantistica ha dimostrato la veridicità di questa corrispondenza.
Agli inizi del secolo scorso, gli allievi di Albert Einstein hanno sviluppato i suoi studi su di uno specifico percorso che in parte lui ha disconosciuto con la famosa frase: -Dio non gioca a dadi con l’universo-. Heisenberg si è occupato del principio di indeterminazione: lo stato ultimo della materia può essere onda o particella, dipende da come la si osserva, dipende dall’osservatore. La teoria che l’osservatore influenza l’osservato, ha scardinato l’ordine assoluto della fisica newtoniana in cui a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria in un mondo concepito come un mega ingranaggio in cui tutto è prevedibile. Dopo di lui, Borg, Pauli, solo per citare i pionieri della fisica quantistica, hanno cambiato il modo di intendere la materia e il mondo.
Questa visione ha cambiato la nostra vita, la tecnologia di cui noi ora usufruiamo, è figlia dei loro studi, ma non ha ancora scalfito il modo classico di insegnare la fisica nelle università. Attualmente, viviamo in un compromesso: la fisica dei quanti è valida per tutto ciò che concerne la materia atomica; quando si passa alla manifestazione macro-materiale che noi vediamo, è valida la fisica classica. C’è voluto circa un secolo, prima che la rivoluzione di Copernico cominciasse a essere accettata dalla cultura codificata nelle università e nel modo di concepire la vita. Allo stesso fenomeno stiamo assistendo ora.
Per me astrologa, è fantastica la relazione tra il piccolo e il grande. Dividendo l’atomo nelle sue particelle elementari si arriva ai quark che sono dodici, esattamente come i segni e le case e probabilmente i pianeti, anche se attualmente ne conosciamo dieci. Le forze costituenti l’universo sono quattro: la forza di gravità, quella elettromagnetica, la nucleare forte e la nucleare debole; come non fare il collegamento con i quattro elementi dello zodiaco Fuoco, Terra, Aria e Terra?
I fisici quantistici affermano che il vuoto non esiste, che tutto è unito, che tutto è uno ed è un campo in continuo movimento e creazione. Anche al disotto della soglia dello zero assoluto, - 273° Celsius- di temperatura, c’è una vibrazione di fondo che gli scienziati non riescono ad eliminare e che hanno preso come un dato di fatto di cui non tenere conto, ma questa stessa vibrazione dimostra come ogni particella non si trova mai in uno stato di quiete assoluto, ma interagisce con un campo energetico di fondo in continuo movimento.
Quello che i fisici chiamano Campo di Punto Zero, Campo Quantico, Campo di Higgs, si può anche indicare come Dio, Chi, Ki…… è un campo in continuo movimento interno. I fisici hanno dimostrato che le particelle quantiche hanno un continuo scambio tra loro; in un istante, dai 10 ai 23 secondi per la precisione, si combinano e si annullano a vicenda e provocano fluttuazioni di energia senza causa apparente. Queste particelle sono state chiamate virtuali perché esistono solo per il tempo dello scambio, ossia l’intervallo di “incertezza” ammesso dal principio di indeterminazione ed è stato chiamato Campo di Punto Zero perché questo fenomeno esiste anche sotto la soglia termica dello Zero Assoluto, dove non dovrebbe più esistere niente, quindi neanche la vibrazione. I fisici classici nei loro esperimenti sottraggono il valore della vibrazione di fondo, considerandola un’interferenza; per i mistici e i religiosi, questa è la dimostrazione che tutto è unito in una vibrazione, che noi siamo e respiriamo la vibrazione, che noi siamo Luce, un mare di luce quantica provocata dalla continua interazione delle particelle fra loro. A questa conclusione portano gli studi di Hall Puthof che nel secolo scorso ha integrato e in parte modificato lo studio dello stato quantico della materia, arrivando alla conclusione che, attraverso la vibrazione di base del Campo di Punto Zero, noi siamo uniti ad esso, a tutte le sue manifestazioni materiali, all’universo come noi lo conosciamo e lo osserviamo. La grammatica astrologica è la tecnica che ci permette di decodificare la qualità del momento in cui nasce un individuo, un animale, una società, un evento; una grammatica che nella sua struttura di base ha millenni di tradizione e che è in continuo cambiamento con la società che la usa e con la scoperta di nuovi corpi celesti.
Nella fisica quantistica, si parla di coerenza quando le particelle vibrano in armonia tra loro, come coordinate da un enorme diapason e danno origine a un’onda energetica; incoerenza quando il loro moto è caotico e disordinato Ynn e Yang, che formano il tutto. Dal Campo di Punto Zero, partono pacchetti di onde informative che danno forma a tutto quello che noi vediamo e che è una parte infinitesimale rispetto al Tutto che ci circonda. Il vuoto non esiste nella creazione. Carlo Rubbia scrive che il 75% dell’universo è inconoscibile, 25% materia oscura; 5% materia atomica e di questa materia atomica solo lo 0,01% è la realtà visibile.
Gli scienziati che hanno portato avanti gli studi della fisica quantistica e che spesso sono stati osteggiati e messi al margine dal mondo accademico classico, sono anche filosofi: Robert Jahn, Hal Puthof, Frit-Albert Popp e Karl Pribram ci danno una visione diversa rispetto al modo di intendere l’essere umano.
L’essere umano, considerato come risultato di una selezione genetica e ritenuto il più adatto ad affrontare la vita, è azionato da sostanze e reazioni chimiche, così come dal codice genetico con una ben definita sede della coscienza situata nel cervello. Questa fisica, la biologia classica ci mostra un uomo isolato dal suo mondo con una mente isolata dal suo corpo.
I nuovi scienziati ci hanno dimostrato che la comunicazione nel mondo non avviene nel reame del visibile di Newton, ma nel mondo subatomico di Werner Heisenberg. Le cellule e il dna comunicano, attraverso le frequenze. Il cervello percepisce e registra il mondo, sotto forma di onde pulsanti.
L’intero universo è retto da una sottostruttura che, nella sua essenza, è un mezzo di registrazione di qualunque cosa accada e offre una rete di comunicazione che mette in contatto simultaneo tutto ciò che esiste, un universo olografico in cui ogni parte contiene il tutto di quello che è accaduto, accade e accadrà.
Le persone sono inseparabili dal loro ambiente. La coscienza non è un’entità isolata, fa aumentare l’ordine nel resto del mondo. La coscienza di noi esseri umani ha poteri incredibili, ci permette di guarire noi stessi e il mondo e, in un certo senso, di trasformarlo in ciò che desideriamo.
Il mondo esiste perché ognuno di noi lo osserva e per come lo osserva fa precipitare, condensare la sua realtà. La nostra osservazione avviene in base al codice astrale fissato al momento della nostra nascita che ci parla della qualità del tempo per il nostro luogo di nascita.
La comunicazione avviene, attraverso pacchetti di informazioni che viaggiano in onde e che sono non locali e immediate; fotoni le chiamano gli scienziati e la parola ha come etimologia dal greco photos, Luce. Tutto quello che vediamo e soprattutto quello che non percepiamo con i sensi fisici, è fatto di Luce.
La fisica quantistica spiega la tecnologia dei miracoli e di tanti fenomeni che chiamiamo para normali, semplicemente perché non sappiamo come funzionano; esattamente, come nell’antica Grecia si pensava che il pezzetto d’ambra strofinato che attirava a sé le piume avesse poteri magici, solo perché non si conosceva l’elettricità.

Il mio incontro con la fisica quantistica ed il metodo per accedere alle informazioni coerenti del Campo di Punto Zero.

Sono nata in una famiglia profondamente cattolica, ho ricevuto un’educazione rigidamente legata ai dogmi della chiesa e sono stata bambina negli anni 50 e 60 del secolo scorso, tanto per inquadrare il periodo e il condizionamento che ho avuto; ricordo che in chiesa le donne stavano tutte da un lato con velo o fazzoletto in testa e gli uomini dall’altro.
Ricordo, nettamente, di me bambina che cercava dove era Dio. Lo cercavo materialmente: in un fiore appena sbocciato, in un altro in cui le gocce di pioggia sprizzavano mille arcobaleni, ma soprattutto lo cercavo in cielo, nel gioco e nei colori delle nuvole.
Adesso, dopo tanti anni di ricerca che ha spaziato in molti campi, ma non si è mai discostata dal lavoro e dall’ascolto del corpo che non mente mai e che ha avuto come filo conduttore la grammatica e il linguaggio dell’astrologia, ho incontrato per caso, anche se come astrologa so che il caso non esiste, Rolando Dini, ideatore del Metodo Quanti-ka.
La prima persona che ha scoperto il modo di entrare in contatto con il Campo di Punto Zero è stata Richard Bartlett nel 2003; medico naturopata e chiropratico, egli ha sviluppato la teoria dei due punti che ha chiamato Matrix Energetic. Dopo di lui, vi sono stati altri ricercatori, ognuno con il suo metodo e il suo protocollo. Tra questi, vi sono Gregg Braden e Roy Martina, solo per citarne alcuni. Rolando Dini ha incontrato Roy Martina e poi ha ideato il suo metodo e il suo protocollo.
Se descrivo il metodo con le mie parole, posso affermare: è semplice, veloce, efficace, non presenta controindicazioni, la persona non viene toccata e al massimo non funziona, anche se sono intimamente convinta che la re-informazione quantistica funziona sempre con la logica di quello che è in quel momento coerente; ed è questo il massimo beneficio per noi.
L’unico limite, quando si entra nel campo delle energie quantistiche, è dato dalla nostra fantasia. Si entra con lo stesso modello che usavamo da bambini nei nostri giochi: - Signora, vuole una tazza di tè? - e si versa da una teiera di fantasia un liquido altrettanto fantastico e ambrato in una tazza di fine porcellana che la nostra compagna di giochi sorseggia con estrema grazia.
In un libro sacro c’è scritto che solo ritornando puri come fanciulli, possiamo entrare nel regno dei cieli; solo reimparando a giocare possiamo accedere al Campo Creatore.
Come astrologa, da subito ho cominciato a pensare, studiare, provare, giocare a portare in coerenza le energie dei pianeti natali e quindi, dei blocchi energetici che ci portiamo nel nostro DNA fisico, emozionale, energetico, spirituale. Poi sono passata anche ai transiti planetari, alle progressioni, alle rivoluzioni solari per capire come si evolve il nostro cielo e quindi, la nostra esperienza di vita nel corso del tempo.
Con il Metodo Quanti-ka, è molto facile vedere, entro pochissimo tempo, la differenza tra il prima di un trattamento di riequilibrio energetico per un problema fisico o per una situazione. Molto più sfumato è percepire il cambiamento, quando la re-informazione avviene a livello delle energie planetarie perché si lavora sulle cause prime; occorrono attenzione e tempo per ascoltare come cambia la propria anima perché è un lavoro molto profondo e sottile
Ho cominciato, come sempre in questi casi, a testare il lavoro fatto sui cieli che conosco di più: il mio, quello di mia figlia, di amiche che conosco da anni e che si sono offerte per fare questi esperimenti. Adesso, ho deciso di far conoscere questa tecnica che ho chiamato Astroquantica a quante più persone possibili, attraverso gruppi e incontri. La re-informazione di Astroquantica può essere personale, quando si lavora su blocchi energetici di nascita o di transito di una persona; ma può anche essere un’esperienza di gruppo ed in questo caso, ho creato un protocollo per lavorare sulle energie dei pianeti, un pianeta per incontro.

Tat Tvam Asi Tu Sei Quello.

Quando tanti anni fa, ho letto questa frase nei libri su “Le maschere di Dio” del grande mitografo Joseph Campbell, non l’ho capita nella sua potenza, l’ho letta come una nozione culturale, come un modo in cui i popoli orientali vivono il contatto con la divinità. Ora, dopo tanti anni di astrologia, di lavoro sul corpo con le vibrazioni dei suoni, dei colori, dei profumi, ma soprattutto dopo l’incontro con il Metodo Quanti-ka, questa frase risuona in una maniera molto diversa dentro di me. So che noi possiamo essere creatori coscienti del nostro destino.
I biologi ci dicono che al massimo lavoriamo con il 15% delle potenzialità cerebrali, ma la percentuale più accreditata è del 5%; gli astrofisici ci dicono che la parte visibile dell’universo è il 5%, il resto è materia oscura; niente di nuovo sotto il sole! L’astrologia da secoli ha tramandato l’aforisma: - Come in alto, così in basso- Nel piccolo è rispecchiato il grande. Così, come abbiamo sul corpo le zone riflesse degli organi che lo compongono, abbiamo nell’anima il riflesso della qualità del tempo nel momento in cui siamo nati; l’universo non è altro che un ologramma e nell’ologramma ogni minima parte rispecchia il tutto.
Il problema è che la cultura occidentale ha esaltato e allenato allo spasimo la parte razionale della mente, il cervello sinistro, e questo ci ha portato ai vertici della tecnologia, della scienza, ma abbiamo perso il linguaggio poetico e magico della parte destra, abbiamo perso l’anima e con la sicurezza di essere padroni di ogni cosa, abbiamo violentato la natura e Madre Terra. I frutti di questa scelta sono sotto i nostri occhi: stiamo giocando la partita della sopravvivenza, come specie; comunque, se succedesse un cataclisma che portasse all’estinzione della nostra specie, non finirebbe sicuramente la vita sulla terra, inizierebbe un nuovo giro di giostra.
La cultura orientale espande la parte destra del cervello, quella meditativa, quella che esalta il lato spirituale della vita a detrimento della materia; il risultato è l’immobilismo e la passività nel prendere la vita che porta al fatalismo.
L’unione del cervello razionale con quello emozionale, della mente con il cuore, è la sfida, è l’obiettivo di ogni essere umano. Il Metodo Quanti-ka si applica con un protocollo (parte razionale), passando dalla pace, dall’amore, dall’accettazione del cuore (parte emozionale). La stessa interazione dei due cervelli che avviene a livello del corpo calloso, è essenziale per praticare l’astrologia. La disciplina astrologica include una parte razionale (la conoscenza del linguaggio tecnico), ma solo attraverso il campo del cuore, l’amore per l’altro, si riesce a parlare all’anima della persona; se fosse diversamente, noi astrologi ci saremmo estinti con l’avvento dei computer e la loro capacità di sfornare oroscopi con tante parole, ma senza anima, come gli ingredienti di un piatto molto elaborato ma cucinato senza amore e creatività: due ingredienti che solo il cuore e l’anima dell’astrologo possono avere.
Un assioma della fisica quantistica recita che l’osservatore influenza l’osservato. Il segreto per essere attori e non spettatori della nostra vita è tutto qui: osservare quello che cambia, non quello che è sempre uguale, perché osservando le cose che cambiano, dopo un’esperienza emozionale profonda, possiamo cominciare a far accadere i miracoli nella nostra vita.
Le vie delle esperienze dell’anima sono infinite: meditazione, musica, arte e qualsiasi lavoro di ascolto del corpo. Inoltre, l’anima la si incontra anche nella lettura del proprio cielo di nascita; entrando nel Campo Creatore, la re-informazione è immediata perché in fisica quantistica passano pacchetti di onde informative e non passa energia; da quel momento in poi, il lavoro è nostro, ed è quello di osservazione e di azione nel portare avanti le cose diverse che abbiamo osservato.

X casa la porta degli dei per entrare nel Campo Creatore e cambiare la nostra vita.

Grazie alla mia esperienza personale, lungo di 36 anni con il lavoro di una vita, sento di affermare che con le energie del corpo fisico e del codice astrologico, tutto il nostro essere nella sua interezza partecipa al gioco dell’universo. I mediatori tra noi ed il Campo di Punto Zero sono i pianeti che gli antichi hanno chiamato Arconti, Angeli, Deva e in tanti altri modi. Attraverso questi mediatori passano pacchetti informativi che possono essere più o meno coerenti, più o meno difficili da integrare nel corso della vita; non si può cambiare il contratto che abbiamo sottoscritto con l’universo, con il Campo Creatore al momento della nostra nascita, ma si può modificare il modo di affrontarlo, usarlo e ritornare al punto focale sul quale da sempre si è scritto di tutto ed il contrario di tutto: quello del libero arbitrio.
Non ho una formazione specifica, non sono un fisico quantistico, ma ho studiato parecchio quello che questi scienziati hanno divulgato. Fin dall’inizio, mi sono sentita attratta da quell’intervallo tra i 10 e i 23 secondi in cui le particelle fluttuano e non sono materia, né onda, ma sono indifferenziate. Occorre l’osservazione, la Coscienza perché prendano una forma. Robert Jahn dell’università di Princeton ha costruito una macchina in cui in questo intervallo brevissimo di tempo, l’osservatore può far variare lo spin, cioè il senso di rotazione della particella con la sua osservazione; questa macchina si chiama REG, acronimo inglese di generatore di eventi casuali. Io ritengo che proprio nell’intervallo tra i 10 e 23 secondi ci sia il seme del libero arbitrio. Così, ritorniamo ancora all’osservazione che influenza l’osservato, al fatto che il mondo come lo conosciamo non esisterebbe, senza la nostra osservazione e che ognuno di noi crea il proprio mondo, ma lo crea in base alle informazioni ricevute dall’universo con il primo respiro. Quello che chiamiamo libero arbitrio si gioca in quel intervallo di tempo e nell’osservazione della nostra Coscienza.
Saturno con il suo rigore, con il suo spirito di sacrificio, con il suo distacco critico, aiuta la Coscienza a essere matura per interagire con il Campo creatore. La maturazione richiama al tempo, il tempo di Saturno, un tempo lungo per avere la capacità di usare in maniera responsabile le conoscenze di cui disponiamo e di non essere apprendisti stregoni che non sanno governare le forze che muovono.
Una parte consistente dell’astrologia umanistica e psicologica rifiuta la parte previsionale dell’astrologia e parla del pericolo della profezia che si auto avvera: dal punto di vista della fisica quantistica, questo rischio è reale; se l’astrologo e il consultante pongono l’attenzione su un evento, questo ha alte possibilità di concretizzarsi, si crea un campo morfico. Come astrologa non psicoterapeuta o psicologa, penso che da sempre gli astrologi hanno fatto previsioni. Già la casta sacerdotale degli antichi caldei dall’alto delle ziqqurat scrutava il cielo per interpretarne i segni e capire cosa sarebbe accaduto al sovrano ed al popolo, per capire la qualità del tempo; questa è la nostra missione da sempre e il non adempierla è una scelta personale che però, secondo me, snatura la nostra missione che è quella di aiutare la persona a conoscersi. Era scritto anche sul frontone di un tempio greco. Le infinite possibilità di cambiare la propria vita, se non va bene, sono dentro di sé e si dispiegano, vengono sollecitate dal continuo movimento del cielo che è sopra, ma anche dentro di noi. Il compito dell’astrologo è di decodificare le geometrie stellari per aiutare la persona ad affrontare i cambiamenti a cui è chiamata perché la vita è cambiamento; è scritto un percorso, non un avvenimento. Torno a ripetere che il modo di affrontare il percorso dipende dal libero arbitrio di ognuno di noi. Possiamo anche scegliere di tornare indietro, cercare scorciatoie, possiamo arroccarci e difendere quello che abbiamo in tutti i modi; la vita è creativa nel porci di fronte al compito che ci siamo assunti al momento della nascita e se non lo onoriamo, ci saranno altri giri di giostra per dirla con Tiziano Terzani.
La Luna posta di fronte a Saturno nella porta degli uomini aiuta con la sua sensibilità a entrare in empatia con la persona che si rivolge a noi; il re informazione quantistica passa dal cuore, dal suo campo elettromagnetico che è enormemente più grande del campo del cervello, della mente. Non è data la possibilità di entrare nel Campo Creatore, se non si passa dall’amore, dal cuore, se non si ama la vita nella sua interezza, nelle sue molteplici manifestazioni e nel suo rispetto, senza giudizio.
Saturno e Luna: distacco ed empatia, fusione; responsabilità e cura; duro lavoro ed abbandono sono i due canali energetici che occorrono per potere aiutare chi si rivolge a noi. Poi, tutto il resto delle energie planetarie concorre a formare il nostro modo di essere, principalmente grazie a Mercurio e alla sua capacità di intelligere, di unire i dati che arrivano dalla coscienza, dall’inconscio e dal superconscio.

Astroquantica: istruzioni per l’uso

Non ha controindicazioni, è totalmente priva di effetti collaterali; nella peggiore delle ipotesi, non funziona, ma sicuramente non fa male! Per poterla mettere in pratica, occorre conoscere il linguaggio astrologico. Poi si vede dove ci sono blocchi energetici di nascita e di transito. Normalmente, io assegno la priorità a ciò che in quel momento per la persona è più difficile o doloroso da affrontare. Poi occorre osservare che cosa cambia e questa è la parte attiva del consultante. Ci si può fermare al problema più grosso o, come sbucciare gli strati di una cipolla, aiutare a portare coerenza, sempre più in profondità nell’anima della persona.
L’altra cosa essenziale è avere la capacità di entrare nel Campo Creatore o Campo di Punto Zero o come lo si vuol chiamare per accedere alle informazioni coerenti. Questo si impara solo nella pratica con chi lo sa fare e con i vari protocolli che esistono; io ringrazio Rolando Dini e il Metodo Quanti-ka.
Il corso insegna a staccare il cervello sinistro per entrare nella modalità di gioco e di totipotenza che avevamo, quando eravamo bambini e creavamo il nostro mondo fantastico che per noi era reale; comunque, una parte del cervello sinistro è usata ed onorata, tenuta impegnata con un protocollo ben preciso.
Poi, l’unico limite è la nostra fantasia.
Grazie

Bibliografia
www.MetodoQuantica.com
Richard Bartlett Matrix Energetics
Frank Kinslow Eufeeling la guarigione Quantica
Lynne McTaggart Il Campo Quantico
Melissa Joi Jonsson Energia Quantica
Ervin Laszlo Risacralizzare il cosmo
Erica Francesca Poli Anatomia della coscienza Quantica