IL TEMA NATALE COME MAPPA COSMOLOGICA DELL’ANIMA
di Paolo Crimaldi

“L’archetipo del destino è archetipo dell’individualità e la pulsione del destino è pulsione all’individuazione” Claudio Widmann





Eraclito affermava che il carattere è destino, asserzione ripresa anche da James Hillman nel suo magnifico libro “Il codice dell’anima”, cosa che non sorprende per niente gli astrologi, giacché nella carta natale è possibile individuare il carattere di una persona e di conseguenza il suo destino, le scelte a cui sarà sottoposto e il modo con cui vi si confronterà.
Ma la carta del cielo, per lungo tempo disegnata in forma quadrata per poi trasformarla in circolare, ha in queste due figure geometriche, ciò che troviamo all’interno dei Mandala, ovvero quelle meravigliose immagini della cultura tibetana in cui vi è la rappresentazione dell’universo psichico e fisico in una profonda unione macrocosmo-microcosmo, che l’orientalista Giuseppe Tucci definì psicocosmogramma. Ma sia la figura del quadrato che quella del cerchio per la psicologia junghiana sono rappresentazioni del Sé, ovvero dell’interezza del nostro essere che si tenta d’individuare nel corso dell’intera esistenza.
In altre parole la carta del cielo è la rappresentazione in chiave planetaria del nostro carattere, di ciò che siamo, ma indica anche la strada che percorreremo nel corso dell’intera vita, costellando gli eventi che maggiormente avranno una vera e decisiva influenza sulla nostra esistenza.
Chiaramente, non è semplice individuare qual è il progetto di vita di una persona tenendo conto solo della sua carta natale, perché ogni oroscopo va sempre contestualizzato nel periodo storico, sociale, economico in cui va analizzato, così come non si può evincere dall’appartenenza genetica e familiare. Per cui inquadrare un tema natale richiede una vera e propria sensibilità nei confronti dell’ambiente nel quale si vive, così come è necessaria una chiarezza mentale e una grande consapevolezza di sé da parte dell’astrologo onde evitare proiezioni personali.
E’ possibile veramente individuare dalla carta del cielo qual è la strada che porta all’individuazione del Sé? Abbiamo davvero un percorso definito da seguire per approdare ad una conoscenza di noi davvero profonda e consapevole? E’ possibile capire quali sono le prove iniziatiche che dobbiamo affrontare per poter crescere ed evolverci?
Credo che queste domande possano trovare una risposta affermativa, visto che il tema natale è una traccia destinica del nostro percorso in questa attuale esistenza.
Da un punto di vista astrologico il percorso all’individuazione del Sé è rintracciabile nella carta natale tenendo conto di ciò che si viene a trovare in termini di pianeti, case, punti sensibili e quanto altro risulta importante nell’analisi astrologica, partendo dal Sole per giungere in senso antiorario, quindi nella direzione dei segni, a Saturno.
Tutto ciò ha un senso perché partendo dalla presa di consapevolezza del proprio Sé, rappresentato dal Sole, il cui percorso deve portare a rendersene anche responsabili, aspetto rappresentato da Saturno, e del modo in cui esso si può esprimere e manifestare nella nostra esistenza, attraverso una serie di prove, esperienze e iniziazioni (pianeti, case e punti sensibili coinvolti nell’arco che va in direzione antioraria dal Sole a Saturno), che null’altro sono, se non la costellazione dei vari simboli che ogni individuo vede comparire sulla propria via all’individuazione del Sé.
In altri termini, è il passaggio in nuce del nostro Sé (Sole) alla sua piena e responsabile manifestazione (Saturno), consolidata attraverso il vissuto di un certo tipo di esperienze date dall’insieme di elementi astrologici che si trovano tra questi due pianeti.
Altrettanto importanti sono i transiti di Saturno, Urano e Chirone, veri e propri attivatori del nostro destino, sagge quanto inflessibili guide verso esperienze che servono per dare una svolta alla nostra vita in quei momenti in cui ormai siamo ben consapevoli della lezione precedente e la nostra vita si sta avviando verso una sorta di monotonia che non permette di ampliare la propria coscienza e il campo esperienziale.
Saturno nei suoi transiti c’insegna a saper accettare le responsabilità, a non avere fretta sui tempi, a imparare a gestire l’ansia e la paura del futuro, temprandoci attraverso prove che spesso possono apparire anche crudeli, ma che tali non sono mai, soprattutto con il dissolvimento del transito, quando tutto è più definito e lo sforzo fatto inizia ad essere riconosciuto e compensato. Infatti, Saturno è il grande investitore dello zodiaco, ciò che toglie poi lo restituisce sempre, e con gli interessi inerenti al lavoro svolto da chi ne è stato toccato.
I transiti di Saturno sono dei veri e propri banchi di prova in cui poter scoprire però la nostra forza, l’energia che possediamo e la determinazione che ci guida verso la realizzazione di noi stessi. È vero che a volte possono essere particolarmente duri, incisivi sul piano della coscienza, aprendo squarci anche dolorosi, ma è pur vero che spesso è l’unico modo possibile per risvegliarci alla vita, per comprendere il vero e profondo significato del valore che diamo alle cose e alla vita più in generale. La richiesta di sacrificio che Saturno implica, scevra da ogni moralismo cattolico e cristiano, è semplicemente la prova iniziatica, presente in tutte le società, culture, tradizioni ed epoche storiche, necessaria per accedere ad un nuovo stadio della vita, il passaggio da uno status all’altro, cosa che richiede una prova di coraggio, nonché la forte determinazione per fare in modo che il tutto riesca nel migliore dei modi possibili.
I transiti di Saturno possono aiutare a comprendere il mondo che ci circonda, fornendoci strumenti chiari e decisi, ma soprattutto ci permettono di uscire dalle ambiguità, dai “non detto”, da quell’insieme di cose che spesso fungono da veri e propri blocchi alla nostra crescita e allontanano da verità, talvolta scomode, ma che servono per porre fondamenta solide su cui poi poter costruire.
Nulla dell’esperienza offerta da Saturno va disperso, anzi è un vero e proprio potenziale acquisito che, lentamente, serve a dare consistenza alla propria vita, che non si significa appesantire, ma semplicemente stabilizzare, senza però irrigidirsi e chiudere al mondo.
Tant’è che il ciclo di Saturno è sicuramente quello che maggiormente scandisce le principali tappe della nostra vita. La sua scansione legata al numero 7, è fortemente indicativa dei passi da fare nel corso della vita, come dimostra in particolare il primo e il secondo ciclo, che vanno a concludersi rispettivamente a 28 e 56 anni.
Nel primo ciclo di Saturno si lavora principalmente sull’acquisizione di uno status sociale, culturale, un vero e proprio lavoro di affermazione di se stessi che può poi portare ad una realizzazione in quanto individui calati nel proprio ambiente, mentre il secondo ciclo è maggiormente legato all’acquisizione e al consolidamento di una identità più intima, scevra da condizionamenti esterni, che si avvia poi alla terza parte della vita, quella in cui non si ha più il bisogno di dover convincere gli altri dell’autenticità e validità delle cose che si fanno, ma ci si inizia a porre in una condizione di distacco e libertà interiore che portano all’ultima grande prova che è quella della morte e della sua accettazione.
È bene ricordare che Saturno riduce all’essenziale, per certi versi ha una funzione zen, ovvero riesce a farci togliere tutto ciò che non è più funzionale al nostro percorso evolutivo, con uno sforzo che non è mai di poco conto, ma facendo in modo anche di non dover poi mai più ritornare sulla decisione presa, poiché diviene definitiva e irreversibile e non certo per una sorta di rigidità, bensì per un’elaborazione che arriva da lontano e che ha richiesto una lunga riflessione e un confronto continuo.
I transiti di Urano invece ci danno uno spaccato sul come poter procedere al cambiamento, come attuare quell’insieme di possibilità in grado di dare una svolta alla nostra vita. In realtà Urano, con i suoi transiti, non porta a delle vere e proprie consapevolezze, come può fare Saturno o Chirone, ma sicuramente fornisce la motivazione necessaria, affinché il lavoro di “coscientizzazione”, fatto da questi due pianeti, diventi qualcosa di tangibile anche sul piano pratico.
In altre parole, per usare un linguaggio aristotelico, è il passaggio dalla potenza all’atto, ossia la capacità di far diventare concreto un qualcosa che in potenza è già maturo e attende solo l’imput giusto per mostrarsi, pubblicamente, e diventare realtà concreta, tangibile, usufruibile nelle vita di tutti i giorni.
Il periodo di tempo che va dai 41 ai 44 anni della vita di un individuo è di vitale importanza, poiché grazie alla sinergica azione congiunta dei cicli di Saturno (in opposizione per la seconda volta a se stesso) e di Urano (anch’egli opposto a se stesso, ma per la prima volta), favorisce l’ultimo radicale e totalizzante cambiamento che si può sperimentare nel corso della propria esistenza. Ciò non vuol per niente dire che dopo non ce ne saranno altri, anche più forti, ma sicuramente non avranno l’impatto psicologico, esistenziale e karmico che può esserci nell’arco di anni di cui si è detto su, perché questa particolare geometria planetaria, ci permette di uscire definitivamente dal giogo delle vite passate, ossia ci aiuta a venir fuori da quell’insieme di condizionamenti che impedivano un vissuto libero e responsabile, ma soprattutto non permettevano di procedere agiatamente verso l’individuazione del proprio Sé e di tutto ciò che è conditio sine qua non alla propria evoluzione spirituale, dove per spirituale non s’intende nulla di metafisico, ma semplicemente il centrare il vero scopo della propria esistenza.
I transiti di Chirone sono molto importanti sotto il profilo dell’acquisizione del proprio maestro interiore, ossia possono aiutare notevolmente a trovare il giusto orientamento in quelle particolari fasi della vita in cui ci si può sentire particolarmente sbalestrati, privi di certezze e punti fermi. E’ in momenti come questi che Chirone fa sentire il suo potere curativo, terapeutico, che attiva in noi quella gran capacità di guardare avanti con ottimismo nonostante il presente possa non far presagire nulla di eccezionale.
Un transito di Chirone, anche quando forma un aspetto dissonante, è sempre da legare ad un momento di forte consapevolezza di se e del proprio potenziale, anche se talvolta può mettere seriamente in discussione molte nostre certezze, o pseudo tali, e spingere verso visioni che inizialmente possono apparire estreme, non allineate con ciò che ci si aspetta da noi o che noi stessi crediamo essere l’unica possibile strada per giungere alla meta o per superare il problema. Invece con Chirone la strada non è mai quella più ovvia, anzi tutt’altro, i percorsi che ci spinge a compiere a volte possono apparire eccentrici, poco in linea con la razionalità, eppure difficilmente appaiono sbagliati e molto spesso addirittura possono aiutare nell’imboccare strade che altrimenti neppure sarebbero state viste o prese lontanamente in considerazione.
In altre parole i transiti di Chirone ci aprono ad una visione della vita eccentrica, ma non folle, diversa ma non rivoluzionaria, alternativa ma non isolante, ma soprattutto ci aiutano ad acquisire flessibilità, qualità tra le più preziose per vivere la propria esistenza con pienezza, creatività e soddisfazione. Chirone ci apre ad un tempo diverso, nuovo, che può essere lineare come circolare, anche se sempre pronto a passare dall’uno all’altro, dall’analogico al digitale, senza mai far perdere però in proprio centro, ma insegnando che il tutto è più delle singole parti, spingendoci così ad una visione olistica della vita.
Nel corso dei quasi trent’anni di pratica astrologica ho appreso una grande lezione, semplice e rasserenante: c’è un tempo per tutto, tutto è in movimento, nulla si blocca, e anche nei momenti più cupi e pesanti, basta sfogliare le effemeridi per capire che c’è una data che metterà fine a quanto si sta sperimentando, per aprirsi ad un nuovo modo di essere e che nulla va osteggiato con ottusa arroganza razionalista e che non c’è stratagemma che tenga per evitare un particolare periodo della propria vita, perché l’uomo che va contro il proprio destino rischia poi di trovarsi solo e smarrito dinanzi proprio a se stesso.
Roma, maggio 2010 Paolo Crimaldi Paolo Crimaldi, Cancro ascendente Pesci con Luna in Scorpione, si occupa di astrologia sin dall’adolescenza e nel corso della vita l’ha integrata con lo studio della psicologia, della filosofia, occidentale e orientale, e dell’antropologia.
Insegna filosofia nei licei e svolge l’attività di terapeuta e astrologo, collaborando tra l’altro a varie riviste e al sito www.astrologiainlinea.it
Ha scritto diversi libri, di cui alcuni tradotti, tra questi Chirone: un viaggio dal passato al futuro (edizioni Chiara Capone) e Iniziazione all’astrologia karmica (edizioni Mediterranee).


Bibliografia

I. Andrieu - Planétes d’ombre et de lumiere - Guy Trédaniel, Paris, 1993
S. Arroyo - Astrologia Karma Trasformazione - Astrolabio, Roma, 1990
L. Aurigemma - Il risveglio della coscienza - Bollati Boringhieri, Torino, 2008
P. Crimaldi - Chirone: un viaggio dal passato al futuro - Ed. C. Capone, Torino, 2006
P. Crimaldi - Iniziazione all’astrologia karmica - Ed. Mediterranee, Roma, 1998
L. Greene - Saturno - Armenia, Milano, 1988
L. Greene - Astrologia e destino - Armenia, Milano, 1995
J. Hillman - Il codice dell’anima - Adelphi, Milano, 1997
B. e L. Huber - The planets and their psychological meaning - Hopewell, Knutsford, 2006
C.G. Jung - Psicologia dell’inconscio - Boringhieri, Torino, 1968
B. Lundsted - Cicli planetari - Armenia, Milano, 1991
D. Rudhyar - L’astrologia della personalità - Astrolabio, Roma, 1986
A. Reperti - I cicli del divenire - Astrolabio, Roma, 1990
C. Widmann - Sul destino - Magi, Roma, 2006