LEGARE E SCIOGLIERE IN PRESENZA DEL SERPENTE: L'ARTE D’INTERPRETARE I NODI LUNARI
di Nunzia Coppola Meskalila



Prima d’iniziare, invoco le Divinità dei Nodi, attraverso i loro mantra:
Om bhrām bhrīm bhraum sah rahave namah
Om rām rahave namah
Om srām srīm sraum sah ketave namah
Om kem ketave namah

L'astrologia moderna sta considerando i Nodi solo da alcuni decenni. Eppure, nell’antichità essi erano conosciuti da vari studiosi tra cui Antioco di Atene (100 a.C) Abraham Ibn-Ezra (1092- 1167) e molti altri, In India, i Nodi, chiamati Rahu e Ketu non hanno mai perso un briciolo della loro considerazione e sono interpretati molto analiticamente.

In questo articolo, i Nodi saranno illustrati, secondo i principi dell'Astrologia karmica, approfonditi da Astravidya, Scuola nata dal connubio tra gli insegnamenti tradizionali trasmessi da Langta Baba di Tarapith (mio compagno, quando viveva su questa terra) e gli studi di astrologia occidentale che comprendono anche i pianeti lenti e Chirone.

Secondo il mio Maestro, per comprendere la natura dei Pianeti e in questo caso dei Nodi, bisogna seguire le seguenti fasi della conoscenza:

1. Studiare il pensiero dei saggi, attraverso le sacre scritture e i vari testi.
2. Immergersi nel pensiero cosmico, attraverso il mito e la leggenda.
3. Esplorare il pensiero spaziale, attraverso l’astronomia, la geografia, la matematica e la tecnica.
4. Tradurre l'energia cosmica in pensiero umano, applicando fedelmente il significato tradizionale dei pianeti.
5. Abbandonarsi al pensiero creativo, attraverso infiniti criteri di lettura.
6. Sintonizzarsi con il pensiero divino, accettando i limiti e i vuoti insondabili.

Con il trascorrere degli anni, mi sono resa conto che queste sei regole mi hanno aiutata a non piombare nel baratro della scissione che affligge qualche rappresentante di alcuni schieramentti: da una parte, si ergono alcuni studiose/i dediti alla ricerca storica, astronomica e tecno-matematica,  spesso incapaci d'interpretare un Tema natale nella sua unicità (affermano che tutto è scritto nei libri e che bisogna aderire solo ai significatori assegnati dalle antiche fonti); dall'altra, imperversano  alcuni esperte/i d'interpretazione nuda e cruda che si avvalgono di teorie basate sulle simbologie mitologiche da applicare all'analisi dei Temi natali, senza alcuna conoscenza della storia, dell'astronomia e delle tecniche applicative  e delle più elementari basi astrologiche (affermano di trovarle inutili perdite di tempo perchè l'importante è la relazione con il cliente perchè esistono solo connessioni con le energie planetarie interiori all'essere umano). Mi assumo la responsabilità di affermare che questi ultimi sono molto pericolosi perchè esercitano senza preparazione. In effetti, l'adesione ai canoni e alle fonti è indispensabile e inderogabile, ma non deve necessariamente banalizzare tutta la ricerca moderna. Se così fosse stato, non saremmo passati dalle tavolette di argilla alla video scrittura o dalla visione quadrangolare del Pianeta Terra a quella sferica o dal fuoco per frizione ai termosifoni o dall'applicazione delle sanguisughe alla medicina. Insomma, pieno rispetto delle tradizioni, implementazione di quelle ancora valide e apertura per le nuove scoperte: questo è il modo in cui intendo l'Astrologia. Ovviamente, resta integro il rispetto per chi sceglie, diversamente. Numerosissimi sono gli esponenti competenti e validi dell'Astrologia tradizionale e di quella moderna.

In questo articolo, cercherò di rispettare il canone tradizionale orientale, procedendo gradualmente, attraverso le sei tappe di approfondimento, fino all'integrazione con le pratiche correnti, anche occidentali. A beneficio di chi legge, ho aggiunto anche qualche immagine ad hoc raccolta in rete.

1. IL PENSIERO DEI SAGGI: i testi

Venuto dalla divina oscurità al manifesto, alla divina oscurità io ritorno. Come un cavallo, libero, scuote la criniera, così ho scrollato via da me tutti gli appigli. Liberandomi dai vincoli di nascita e morte, come luna che sfugge dalla bocca di Rahu, ho conquistato il puro regno del Brahman: Brahman è la mia casa, non la perderò. In verità io non mi perderò più. Estratto da: Chandogya Upanishad


Immagine tratta dalla rete

Le scritture che parlano dei Nodi sono: Brahmāvaivartha purāna, Mahābhāgavatha, Mahābhāratha, Matsya purāna, Skanda purāna, Rigveda e Viṣṇu purāna. Questi antichi testi narrano, dettagliatamente, i miti relativi ai Nodi, le leggende e le storie in cui queste energie coinvolgono il Cosmo. Vi sono poi i testi classici e moderni di Astrologia che riportano tecniche di calcolo e d'interpretazione. Rimando per questi alla sezione bibliografica.

2. IL PENSIERO COSMICO: miti, leggende, archetipi e tradizioni.

Dai Persiani, anticamente, e in astrologia occidentale, sin ad oggi, i Nodi sono stati denominati, rispettivamente, Testa del drago (Caput Draconi o Anabibazon) e Coda del drago (Cauda Draconis o Catabibazon). In Astravidya, poichè le simbologie interpretative si riferiscono alla mitologia indiana, li presentiamo con il loro nome hindu: Rahu per il Nodo nord e Ketu (o Kethu) per il Nodo sud. Mi sembra utile,però, fare anche un breve accenno al mito mesopotamico.

MITO MESOPOTAMICO

Nella mitologia mesopotamica, Tiamat, personificazione delle acque salate, fu la progenitrice della stirpe divina e la sposa di Apsû. Secondo il poema Enuma Eliš, ella genero due serpenti che, a loro volta, generarono gli Dei Anunnaki, tra cui Ea e Anu. Ea con un incantesimo addormentò Apsû e trasformò la profondità delle acque in un regno, dove visse con la moglie Damkina. Insieme generarono Marduk. Con il trascorrere del tempo, i poteri magici di Ea s’indebolirono, allora egli chiese l'aiuto di Marduk che, in cambio, volle il comando supremo sugli Dei. La richiesta fu accettata e Marduk ottenne armi potentissime, tra cui i sette venti. Di rimando, Tiamat, spinta da altre divinità, convocò una schiera di mostri e serpenti comandati dal figlio Kingu, per combattere contro Marduk. Questi scatenò, allora, una tempesta, immobilizzò Tiamat con una rete magica e le scagliò contro Imhullu, il demone del vento. Tiamat cercò d’ingoiarlo, ma il demone si gonfio e la bloccò.

   

Marduk, infine, impugnò la spada e taglio Tiamat in due. La parte superiore diventò la volta celeste con le stelle e fu affidata ad Anu. La parte inferiore divenne la Terra, nella forma di copertura, capace di trattenere le acque sottostanti al cielo, e fu affidata ad Enlil. Ad Ea fu affidato il regno delle acque sotterranee. Il cosmo fu, dunque, creato con i pezzi del corpo lacerato di Tiamat. La testa e la coda furono trasformati in pianeti. La coda annodata di Tiamat, inoltre, impedì che le acque dell'Apsû inondassero la Terra.

PRIMO MITO INDIANO
Dalla preoccupazione di Brahma per la crescita veloce della popolazione, emerse Mrityu, la morte. A lei fu affidato il compito di di sospendere la vita.


Immagine tratta da http://mayatatamidamsarvam.blogspot.com/2009/04/blog-post_1711.html

Affranta dal peso di un dovere così spiacevole, ella pianse, disperatamente.

tearsdevi
Immagine tratta da deviontart.com

Dalle sue lacrime nacque Ketu che Brahma denominò Dhumaketu (Colui il cui segno è il fumo). Da allora, il fumo causa lacrime, anche metaforicamente, nel senso di "fumo negli occhi" o illusione che in estremo porta alla disperazione. Il fumo divenne inoltre il prodotto delle fiamme e da allora, accompagnò il cadavere sulla pira funebre. In un secondo momento, Brahma ordinò a Dhumaketu di rappresentare anche l’espressione della gioia e del dolore degli umani, attraverso il pianto, quale segno di liberazione. Le lacrime, infatti, possono essere prodotte dal dolore, dalla gioia e per coloro che scelgono il cammino spirituale, dalla devozione.

SECONDO MITO INDIANO
Milioni d’anni or sono, il collerico saggio Durvasa maledì il Dio Indra che aveva trattato con disprezzo la sua offerta. La maledizione indebolì tutti i Deva (gli Déi) , che divennero vulnerabili agli attacchi degli Asura (Antidéi). Vi era la possibilità di ritrovare la loro energia, frullando l’oceano e creando l’Amrita, bevanda dell’immortalità. Frullare l’oceano era un’impresa assai ardua, allora il Dio della preservazione, Viṣṇu nelle forme della tartaruga Kurma, accorse in aiuto degli Dèi, suggerendo loro di abbandonare l'antica rivalità con gli Asura e di unire le forze reciproche al fine di frullare l’oceano. Il confronto tra Deva e Asura si tramutò in sfida costruttiva e i due gruppi antagonisti, pur restando entità avverse, cooperarono per un intento comune. Insieme raccolsero erbe e piante che gettarono nell’oceano.

                                                 aceanofrullato                                                                                                                               
                                                                                       Immagine tratta da jivaka.com/org/study.html

Avvenne la prima trasmutazione: le acque dell'oceano si tramutano in latte che doveva essere poi frullato per ricavarne la bevanda sacra. Il Naga (Re dei serpenti) Vasuki si prestò a fungere da fune, legando una delle proprie estremità alla montagna sacra, a sua volta, posta sopra il guscio della Tartaruga, così da formare la zangola. I Deva avrebbero tirato dalla parte della coda di Vasuki e gli Asura dalla parte della testa. Purtroppo, a forza di essere scosso, il Serpente ebbe mal di stomaco e vomitò un enorme fiotto di veleno. Per questo, dopo un incessante frullare, dalle acque agitate, fuoriuscirono preziosi doni e pericolose sostanze: la vacca sacra dei desideri, il Dio lunare Soma, la Dea Lakshmi, assisa sul loto e infine, una schiuma nera e velenosa che rischiava di riversarsi nell’Universo. La necessità di salvaguardare l’ambiente, fonte di risorse preziose ma potenzialmente pericolose, emerse quale bisogno primordiale. Allora, il Dio Shiva bevve il veleno e l’Universo fu salvo.

Nilakanta
Immagine tratta da expressiveposter. blogspot.com e da da ekadanta.com

Alla fine, dopo incessanti fatiche, emerse dalle acque Dhanvantara, il Dio della cura e della medicina, reggente il vaso dell’amrita. Fino a quel momento, la divisione dei prodotti dell'oceano di latte era stata eseguita senza dispute, ma il vaso di nettare costituiva lo scopo dell'impresa, perciò Deva e Asura cominciarono a litigare, ferocemente, in preda al conflitto. Durante questa lotta, quattro gocce di nettare caddero sulla Terra, rispettivamente a Prayag, Nasik, Ujjain e Haridwar, creando piccoli "laghi" di nettare all'interno di vari fiumi sacri, che ogni anno tornano a manifestarsi in un preciso momento astrologico. La Kumbha Mela, il pellegrinaggio che si verifica quattro volte ogni dodici anni, ha il suo fulcro, di voltta in volta, in una di queste quattro sedi del nettare. La Maha Kumbha Mela, avviene ogni 12 anni a Prayag, quando Giove entra in Acquario (Kumbha, Vaso) e il Sole entra in Ariete (Mes’a). La lotta divenne pericolosa e rischiava di non avere alcuna fine, con disastrose conseguenze per l'intero cosmo. perciò il Dio Viṣṇu assunse le forme femminili della bellissima danzatrice Mohini (Ammaliatrice), offrendosi di distribuire l’amrita agli Asura e ai Deva, secondo il suo giudizio. Divise i gruppi in due file, ma poi versò l’amrita solo ai Deva.


Immagini tratte da 2ndlook.wordpress e da deshika.wordpress.com

Poco prima che il giro terminasse, l’Asura Svarabhanu scoprì l’inganno e andò a sedersi nella fila dei Deva, tra la Luna e il Sole che, presto avvisarono Mohini dello scambio di posto. Allora, l'Incantatrice con il disco Sudharshana Chakra tagliò la testa al demone.


Immagine tratta da shyamasundaradasa.com

L'arma di Mohini-Viṣṇu dava la liberazione a coloro che uccideva; inoltre l’Asura aveva bevuto l'amrita, perciò non poteva morire. L'effetto combinato dell'arma di Viṣṇu e dell'amrita furono la sua salvezza e la sua trasformazione. La testa tronca fu raccolta dalla madre Simihika e curata con immensa pazienza e devozione, finché le fu aggiunto il corpo di serpente; questo nuovo individuo fu chiamato Rahu. Il brahmino Mini prese, invece, il corpo tronco e lo curò come un figlio, ottenendo una testa a forma di serpente. Questo nuovo essere fu chiamato Ketu e con il trascorrere del tempo, divenne un saggio. Fu così che la testa e il corpo divennero esseri immortali a sé stanti. Intanto, grazie alle virtù dell’amrita, Rahu e Ketu continuano ad usufruire della natura divina, pur essendo anti-Dei.


Immagine tratta da pictoverse.com

Da allora, ogni volta che si trova in vicinanza del Sole o della Luna, per vendicarsi, Rahu cerca di divorarli, provocando le eclissi. Per fortuna, dopo un po’, i due luminari fuoriescono, liberamente, dall’altra parte della testa. La capacità dei Nodi di oscurare il Sole e la Luna, li promuove da estranei a massime potenze dello Zodiaco. Essi, infatti, non rappresentano solo le difficoltà, ma anche il Dharma, la Legge Cosmica cui tutti, inclusi il Sole e la Luna, sono tributari per superare i nodi del Karma e raggiungere Moksha, la liberazione finale.

I GRAHA E I NODI
I corpi celesti sono chiamati Graha. Il termine significa toccare, prendere, afferrare. Dalla parola Graha deriva Grahanam, il termine che designa l’Eclissi. Vale la pena considerare un termine similare: “Grahana”, ossia l’appercezione sensoriale e intellettiva che, ancora una volta, implica l’afferrare e il toccare. Nelle formule sacrificali, lo stesso temine indica che la Divinità invocata ha consumato gli ingredienti offerti, toccandoli con lo sguardo. Ogni Graha, oltre ad essere rappresentato da una sfera celeste o da un punto sensibile dello spazio, è una Divinità con il suo aspetto, il proprio mantra, la sua rappresentazione grafica e i propri simboli. I Graha sono considerati energie personificate che, con il loro tocco, interagiscono ed entrano in contatto con l’individuo. Anche i Nodi sono energie personificate ed hanno la stessa natura siderea degli altri pianeti.

3. IL PENSIERO SPAZIALE: geografia, astronomia e tecnica

I NODI E LE ECLISSI

Osservati dalla Terra, il Sole e la Luna eseguono percorsi che sembrano tracciare due grandi cerchi (eclittica lunare ed eclittica solare) proiettati nella sfera celeste. I Nodi sono i due punti in cui l’orbita lunare interseca il piano orbitale della Terra. Essi distano 180° l’uno dall’altro. Il Nodo nord (RAHU) è il punto in corrispondenza del quale la Luna passa dalla lat. Sud a Nord. Il Nodo Sud (KETU) è il punto in corrispondenza del quale la Luna passa dalla lat. Nord a Sud. La linea immaginaria che congiunge i due Nodi si chiama Linea dei Nodi o asse nodale, e non è quasi mai orientata verso il Sole.

Benché il fenomeno eclissi sia ben conosciuto, mi sembra opportuno darne un cenno, ai fini della conoscenza nodale. Innanzitutto, è bene ricordare che la rivoluzione sinodica con il cilco delle fasi lunari è di massima importanza perchè questo fenomeno avvenga. Non ci soffermeremo sul ciclo di lunazione perchè è stato ampiamente trattato in un precedente articolo, unitamente al mese lunare sinodico di 29 giorni 12h 44m 3s.

L'eclissi può essere spiegata sia dal punto di vista fisico, sia da quello astronomico.

Dal punto di vista fisico, l'Eclisse è l'oscuramento di un corpo celeste; il fenomeno avviene, quando un pianeta si colloca tra una sorgente di luce (ad esempio il Sole) e un altro corpo: in altre parole, il secondo corpo entra nel cono d'ombra del primo. La Luna e la Terra sono corpi rigidi, dotati di una massa, perciò creano coni d'ombra e penombra che si proiettano nello spazio. La Terra, infatti, nelle eclissi lunari, trovandosi fra il Sole e la Luna, proietta un cono d'ombra ed uno di penombra. I due coni impediscono alla Luna, mentre li attraversa, di essere illuminata dai raggi solari.

La Luna è un corpo celeste relativamente piccolo, ma molto prossimo alla Terra; il Sole è immensamente più grande, ma molto più lontano. Per questo, durante un'eclissi totale di Sole, la Luna sembra avere lo stesso diametro del Sole, oscurandone la vista alla Terra (o a una parte della sua superficie), proprio come farebbe una scura ed enorme nuvola di passaggio.

Dal punto di vista astronomico, innanzitutto, bisogna considerare i seguenti fattori:

1. Il Sole compie la sua apparente rivoluzione lungo l'eclittica, una volta l’anno. La Luna completa il percorso circa una volta al mese.

2. Poiché il moto lunare in relazione al Sole è molto più veloce, la Luna supera il Sole ogni mese.

3. L'orbita della Luna non si trova sullo stesso piano dell'orbita terrestre, ma è inclinata di circa 5° 14' gradi.

Dai tre fattori elencati, deriva che i 2 piani orbitali (lunare e solare) s’intersecano in due punti (Nodi), dove i tre corpi (Sole, Luna, Terra) possono essere allineati. Se così non fosse, ad ogni novilunio avremmo un'eclisse di Sole e ad ogni plenilunio ne avremmo una di Luna.

Le eclissi o occultazioni avvengono, quando la Luna, ruotando attorno alla Terra, si allinea con essa e con il Sole, assumendo posizioni di congiunzione (Terra-Luna-Sole) o di opposizione (Luna-Terra-Sole).

LA RETROGRADAZIONE DEI NODI

I Nodi sono soggetti al fenomeno periodico della retrogradazione, un fattore di focale interesse nella simbologia astrologica. Per effetto delle perturbazioni gravitazionali del Sole e dei pianeti, l’asse nodale progredisce di circa 19° 30’ l’anno, compiendo una rivoluzione in 18,61 anni.

Se una persona è nata, quando il Nodo Nord era a 1° Ariete, 18.61 anni dopo, il Nodo si troverà nella stessa posizione, a 1° Ariete. Astrologicamente, anche la metà di questo percorso è molto rilevante: Ogni nove anni, quando il Nodo nord ha percorso la metà del suo cammino, va ad occupare lo stesso punto in cui si trovava il Nodo sud al momento della nascita della persona. Nell'esempio riportato, il Nodo nord si troverà ad occupare il 1° Bilancia. Questo rovesciamento nodale è molto rilevante nel settore previsionale.

ALTRI MOTI DEI NODI

Durante il loro moto, i Nodi vanno soggetti al fenomeno della nutazione e a brevissimi momenti di stazionamento e direzione. Nelle effemeridi, è chiamato Nodo vero quello che tiene conto di queste variazioni. Il Nodo medio, invece, le ignora.

4. IL PENSIERO UMANO: significati tradizionali

Rahu e Ketu, come già accennato, pur non essendo pianeti nel senso occidentale e astronomico del termine, rappresentano potenti energie interagenti. Nella fase iniziale di caratura delle presenze planetarie (quadruplicità e triplicità), ovviamente, i Nodi non possono essere tenuti in considerazione perchè non sono corpi celesti, ma sono punti d'intersezione, privi di massa. Sono, però, rilevanti per l'interpretazione analitica. Hanno l'effetto di aiutare il nativo a frullare la sua parte più interna per fare emergere le sostanze preziose.
L’interpretazione dei Nodi, secondo il sistema hindu, differisce molto dalle categorie interpretative occidentali. Gli astrologi indiani si basano, generalmente, sull’osservazione del cielo e sui fenomeni di oscuramento e illuminazione dei pianeti tolemaici da parte del movimento nodale. Naturalmente, lavorano in Ayanamsa e preferibilmente, usano il sistema di domificazione delle Casea Segno intero, ma anche quello a Case uguali. Astrologicamente, per alcuni Rahu è domiciliato in Vergine, esaltato in Toro, debilitato in Scorpione; ovviamente, per Ketu, è l’opposto. Secondo altri astrologi, l’esaltazione avviene in Gemelli e la debilitazione in Sagittario. Di solito, però, si preferisce non assegnare una dignificazione perchè per natura astronomica e simbolica, i due punti ne sono privi. Si usa, invece, assegnare loro una somiglianza o familiarità.

RAHU


Immagime tratta da Exoticindiaart.com

Rahu ha la forma di un serpente. L’immagine primaria è una testa senza corpo. Il colore della sua pelle è scuro. Il suo elemento è l’aria. È amico di Giove, Venere e Saturno. Naturalmente, è nemico del Sole e della Luna; è neutrale verso Mercurio e Marte. È associato alla bocca divorante e alle narici infuocate dell’Asura, desideroso d’inghiottire tutto al suo passaggio. La bocca simbolica di Rahu inghiotte tutto quello che può, senza nemmeno masticare. Ma può anche assimilare le energie planetarie distribuite dall’energia lunare. Rahu rappresenta le motivazioni coscienti e importanti per il presente e il futuro; esse si evidenziano, attraverso il cambiamento e il distacco da certi atteggiamenti a cui il nativo è fortemente avvinghiato. Il Nodo nord indica all’individuo il tipo d’evoluzione possibile nella vita corrente e i contenuti del subconscio più funzionali alla ricerca, aiutandolo a comprendere la natura e l’origine dei blocchi e delle interruzioni. Comprende anche i desideri insoddisfatti dell’altra vita, e soprattutto, quello che ha causato il tipo di nascita scelta dal futuro neonato. In linguaggio gestaltico, si può dire che questo Nodo permette di completare eventuali situazioni interrotte o irrisolte.

KETU


Immagine tratta da Exoticindia.com

Ketu è la parte inferiore del serpente. L’immagine primaria è un corpo, senza testa. Indossa abiti di seta, è ornato di fiori e riparato da un ombrello multicolore. L'incarnato è variegato ed emana una luce intensa che può illuminare il nativo. È amico di Marte, Venere e Saturno. É nemico del Sole e della Luna; è neutrale verso Mercurio e Giove. Il corpo simbolico di Ketu permette l’esteriorizzazione di ciò che non è stato assimilato; quindi, ciò che è stato inghiottito, senza masticazione da Rahu, può essere eliminato da Ketu che racchiude anche la polarità creativa-distruttiva. Ketu rappresenta anche le pulsioni interne del nativo, derivanti dal passato e per le quali l’inclinazione a promuovere un lato della sua natura è assai forte, anche se non sempre queste pulsioni sono adatte alla vita corrente del soggetto. Il Nodo sud indica i nodi che nella trama delle trascorse vite, hanno programmato il tipo d’evoluzione da cercare e le parti della consapevolezza da attivare. Affinché ciò avvenga, è necessario focalizzare le zone in cui l’attaccamento, l’indifferenza o le difese, pur costituendo un blocco, nascondono una natura evolutiva.

LEGAMENTI KARMICI

L'intero TN ha una connessione con il karma della persona, ma Rāhu e Ketu sono i punti più sensibili al percorso karmico perchè indicano l’equilibrio tra il passato e il futuro, attraverso l’atto dello scioglimento-legamento karmico. Si tratta di vere e proprie "esperienze di picco" che possono avvenire nel corso di una stessa vita o durante vari cicli di nascita e rinascita. Il ruolo dei Nodi, come indicatori del Karma, è strettamente legato al potere delle eclissi e alla rigenerazione del Sole e della Luna, dopo l’oscuramento. Ogni ciclo nodale riporta la persona a identificarsi meglio con la sua identità fisica, sessuale, mentale e spirituale

La Luna rappresenta la mente emotiva e il Sole simbolizza la conoscenza attiva. I Nodi cercano d’ingoiare queste due entità, oscurando la consapevolezza dell’individuo, mentre sullo sfondo ondeggiano le acque dell’oceano cosmico: le emozioni. I Nodi oscurano il Sole-Coscienza e la Luna-Mente, perciò possono oscurare, temporaneamente, le prospettive sicure. Questo avviene affinchè si possa percepire una nuova luce, lungo il cammino del ciclo nodale, dalla posizione di nascita, fino all'ultimo ritorno. Il cosiddetto periodo di picco avviene nel momento dell'inversione nodale. Qui c'è una tabella indicante l'età in cui si avvicendano, approsimativamente, le fasi nodali. Per trovare l'anno esatto, invece, conviene consultare le effemeridi. La tabella serve a rilevare i periodi di picco. Invito le lettrici e i lettori a trovare le proprie fasi nodali e ad annotare gli episodi che hanno caratterizzato la propria vita in quegli anni: vi sono state esperienze di picco? Quali?

Secondo Abraham Maslow, nel tentativo di soddisfare i propri bisogni o nei momenti in cui la famosa piramide non ha basi solide o anche quando una delle sue parti mina l'equilibrio delle altre, moltissime persone sviluppano una resistenza incredibile contro le esperienze di picco perchè temono il rovesciamento dei propri punti fermi e l'oscuramento della propria identità. In altre parole, lo squilibrio derivante da una grave carennza relativa alla soddisfazione dei bisogni, rende le persone incapaci di affrontare gli eventi difficili della vita. Allora, emergono in figura i propri limiti e in caso di prolungato squlibrio, potrebbe esservi un crollo. In fase evolutiva, invece, lavorando per ripristinare l'equilibrio della piramide, si sciolgono antichi nodi e si avanza verso l'autorealizzazione.

                                                                                                                             

In questa sorta di danza tra dritto e rovescio, i Nodi interagiscono come proiettori d’Ombra e Penombra, piuttosto che come Corpi in ombra. Essendo punti magnetici dello spazio, essi indicano anche gli intrecci tra i kanchuka (le limitazioni cosmiche) con la forza del libero arbitrio. La natura dei limiti cosmici-collettivi sull'asse della liberazione-condizionamento, è connessa con la natura bipolare dei cinque limiti individuali: aggressività-inerzia, confusione-protervia, attaccamento-indifferenza, avidità-saturazione, invidia-gratitudine. Questi limiti sono strettamente legati ai bisogni vitali e personali. In quest'intreccio plurimo entra in gioco la possibilità di modificare il proprio karma, attraverso un’azione specifica e polare: sciogliere-legare. In un’analisi natale, la prima cosa da fare, è comprendere quale o quali di questi assi coinvolgono la storia nodale del nativo.

Mitologicamente, i Nodi posseggono sia la natura degli Asura, sia quella dei Deva, perciò, occultano e annebbiano la realtà, ma ne permettono anche l'improvvisa illuminazione. Piuttosto che costruire dal nuovo, essi legano o sciolgono nei seguenti modi:

1. Imprimono un sentore di estraneità ai corpi che contattano per aspetto; ma possono anche fungere da rilevatori dello stato di appartenenza.

2. Proiettano su altri corpi l'energia assorbita dai pianeti di cui occupano il posto; ma possono anche assorbire e armonizzare l'energia alterata dei pianeti da loro occupati.

3. Deprivano della loro energia i Governatori della Casa ricevente e dei pianeti adiacenti; ma possono anche alleggerire gli effetti dei governatori.

I Nodi indicano anche un mondo di lavorare per cambiare o per confermare, per arrendersi o per avanzare sul cammino della consapevolezza e della spiritualità (per chi la sceglie). Le prime risposte vanno cercate nelle Case. I Governatori e i Dispositori indicano dove è finita l’energia neutralizzata dall’ambivalenza e come si è trasformata.

NB.

Quando analizziamo i Nodi, prendiamo in considerazione la Casa in cui si trova, ma poi in modo anomalo, cerchiamo i pianeti che dispongono del Segno in cui si trovano.

5. IL PENSIERO CREATIVO: infiniti criteri di lettura.

INTERPRETAZIONE DEI NODI IN UN TN CAMPIONE
Alcuni astrologi definiscono i Nodi “pianeti in ombra”. Questa definizione, però, crea una certa confusione, in quanto rischia di far scambiare i Nodi per i veri pianeti in ombra, ossia i nove Upagraha o satelliti ausiliari che, nascosti nella dimensione oscura, fungono da ombra del corrispondente pianeta. Del resto, anche Rahu e Ketu sono affiancati dai loro Upagraha o satelliti in ombra e cioè, Uparahu e Upaketu.

Sicuramente, Rahu e Ketu rappresentano i coni d'ombra da integrare, attraverso le emozioni da agitare e far emergere, proprio come avvenne con il latte dell’oceano frullato da cui emersero veleni e tesori. Di là da questo, più che pianeti in ombra, io definirei i Nodi con il termine inglese “apartheid”: nel pantheon dei Deva, essi sono degli stranieri poco accetti e sono diventati estranei anche al reame degli Asura. Infatti, vivono come Dei, pur non avendone le caratteristiche e pur non essendo mai stati accettati come tali; hanno la natura di Asura, ma non sono ammessi nella dimensione asurica perché hanno assunto caratteristiche dei Deva. Mantengono una posizione d'illegittimità in entrambe le dimensioni, perciò sono sempre alla ricerca di un'identita e di un riconoscimento ufficiale.

A questo punto, mi sembra utile passare direttamente alla pratica, interpretando qualche TN modello. Nello specifico di questo intervento, sto presentando didatticamente, la tecnica astrologica nodale con il relativo modo di ragionare; per questo, non mi addenterò sui particolari biografici della persona in esame. Le lettrici e i lettori sapranno avvalersi dell'esempio riportato, per elaborare le proprie ipotesi ed esercitarsi con il pensiero creativo. Anzi, suggerirei di leggere bene l’articolo e poi rivalutare i TN alla luce delle proprie ipotesi, così da esercitarsi nella valutazione delle differenze simboliche, pur restando fedeli al canone tradizionale.

Ora, iniziamo a leggere i Nodi nel Tn campione, secondo il metodo descritto.

LE CASE NODALI
Le Case che ospitano le due entità nodali esprimono le dinamiche più rilevanti e indicano i settori in cui i Nodi, proiettano la loro natura bipolare, unitamente al tipo di sofferenza causata dagli eventuali tentativi di rigetto da parte dell’ambiente d’origine.

In che cosa o in quale settore della vita questa persona è ambivalente? Nelle dinamiche della Nona e Terza Casa: alta formazione e istruzione ordinaria, lontano e vicino, ambiente sociale e ambiente immediato, politica e circondariato, viaggio e spostamento, capacità di seguire espressioni superiori e capacità di esprimere le proprie idee, ideologia e idee personali. nella vita della nativa, queste polarità ruotano intorno ai caratteristici tentativi nodali di attivarsi, direttamente o indirettamente, per essere riconosciuta, ufficialmente.

Le Case nodali indicano che la nativa dovrebbe analizzare e integrare i nodi presenti nei vincoli familiari (Terza), ma lei tende a compensare con l'ambiente sociale (Nona), dove le sembra di poter ottenere maggiori riconoscimenti. Le esperienze vissute quotidianamente (Terza), trasformano in lotta conflittuale il valore da lei attribuito all'alterità, come diversità (Nodo nord opposto a Marte). Il suo TN indica una forte ambivalenza tra il clima che respira nel circondariato (Terza) e i rapporti con le realtà ideologica, esterna (Nona). Il retroterra in ombra si esprime tra le pareti che nascondono agli occhi del mondo le dinamiche relazionali con le persone conviventi (Nodo sud in Terza). L'immagine ideologica mostrata all'esterno (Nona), non è un tratto individuale, ma un retaggio generazionale (Nodo nord in Pesci ha assorbito l'energia nettuniana), spesso banalizzato dalle figure conviventi, da fratelli o sorelle, da colleghi vari o dal vicinato (Terza). La nativa necessita di un profondo lavoro d'individualizzazione.

Giove e Nettuno sono i pianeti di cui il Nodo nord ha assorbito l'energia. L’asse delle Case che ospitano i pianeti spodestati dice che in Astrologia, niente è perduto e tutto si trasforma. Recuperando e personalizzando l'energia nettuniana e gioviana, la nativa può liberarsi dall'ambiguità o dal conflitto che la opprime. Forse, dovrebbe lavorare sui valori della Casa Ottava, dove si trova Giove e su quelli della Quarta Casa, dove si trova Nettuno. Molto probabilmente, vi sono sia perdite materiali, sia lutti da integrare. L'abisso che c'è tra le sue relazioni con le persone conviventi e l'immagine sociale mostrata al mondo, può essere superato, sanando i resti delle esperienze vissute durante la prima infanzia o in altre vite (Quarta) e cambiando atteggiamento verso le questioni legate alle perdite di vario genere (Ottava). Le perdite potrebbero aver causato una malcelata paura che altre persone da lei giudicate meno meritevoli, possano ottenere i riconoscimenti a lei negati. Nell'ombra, si nasconde una dose di aggressività che vibra in sordina (Marte in Vergine connesso con il Nodo sud): da varie vite, la nativa ha l'abitudine di difendersi con la parola (Terza), a volte anche di offendere in modo indiretto (Marte in Terza con il Nodo sud), evitando attacchi frontali e nascondendo l'aggressività dietro elucubrazioni intelletuali (il Nodo sud in Vergine ha assorbito le energie di Mercurio). A volte, quasi senza volerlo, comunica con toni sprezzanti, confonde l'interlocutore/interlocutrice (Nodo sud in Terza, affiancato da Marte e Nettuno), mettendolo in una posizione ritenuta, intellettualmente inferiore (Nodo sud ha preso le energie di Mercurio che si trova in Settima). Eppure, nonostante il Nodo sud cerchi sempre di neutralizzarne le energie, Mercurio è l'antico strumento che, potenzialmente, la nativa possiede (da altre vite) per liberarsi. Quando avrà lavorato sui valori della Quarta e dell'Ottava, come abbiamo visto prima, la signora potrà ritrovare se stessa e vivere relazioni più equilibrate, senza i soliti malintesi comunicativi (Mercurio in Settima). Anzi, potrà anche capire quale è il suo vero progetto esistenziale, visto che nei paraggi si trova anche il Sole. Se dovesse mancare questo cambiamento, ella perseverebbe nel voler liberare la società, un gruppo, una o più persone, dalla proiezione (Settima) delle sue stesse incongruenze non risolte. Oppure, potrebbe non riuscirci, ma accettare che il suo attivismo è anche un modo per nascondere il suo stesso condizionamento ad un "Tu" enfatizzato dall'altra parte dell'asse nodale. Oppure potrebbe altalenare tra i due estremi e trovare il suo equilibrio in questa oscillazione.

I LEGAMI CON GLI ALTRI CORPI CELESTI
La seconda analisi nodale comparata è la ricerca di tutti i possibili legami tra il Nodo e gli altri pianeti, al fine di trovare una possibile collaborazione.

Vi sono aspetti tra il Nodo nord, Giove e Nettuno? Giove forma un sestile con il Nodo nord e un trigono con Nettuno. Questi aspetti confermano che gli approcci generazionali giocano un ruolo potente in questo TN. Al positivo, sono la forza della nativa; al negativo, potrebbero soffocare la sua vera identità. Giove è congiunto al Sole e a Venere. Nettuno è congiunto a Marte (e al Nodo sud), è trigono a Venere e quadrato a Mercurio.

Potremo anche vedere se i Nodi riescono ad esprimere meglio la loro natura “devica” o quella asurica. Nel tema modello, le interazioni sembrano abbastanza facili: Nodo nord sestile al Sole, a Venere e a Giove; opposto con Marte. N sud trigono alla Luna, al Sole, a Venere e a Giove; congiunto a Marte e Nettuno. In questa rete d’aspetti si muove il gioco duplice della natura della nativa. Sarebbe troppo lungo interpretare questa intera rete. Mi piace, però, soffermarmi su Venere strettamente congiunto a Giove in Casa Ottava: ecco ancora due chiavi di salvezza ad ampio spettro per poter superare il vuoto della grande perdita che solo la nativa conosce. Vi è, inoltre, la potenza del Gran Trigono Luna-Marte/Nodo sud-Sole. Per dercriverne l'interpretazione, ci vorrebbero altre pagine, fino ad elaborare un’analisi estremamente accurata, capace di descrivere dettagliatamente, il mondo relazionale della nativa, con le ragioni, le origini e la natura delle ambiguità rilevate nelle Case, precedentemente, osservate. L'analisi di questo TN resta, volutamente, in fieri per consentire a chi legge di aggiungere le proprie osservazioni; ma anche per non varcare i confini appartenenti alla privacy della nativa. Allora, lasciamo questo TN campione per osservarne altri, attraverso una configurazione nodale molto speciale.

LA CONFIGURAZIONE DETTA “KALASARPA YOGA”
I Nodi danno sempre la caccia al Sole e alla Luna, ma non perdono mai l’opportunità di afferrare anche gli altri pianeti e di restringerli nelle loro spire. Quando ciò avviene, formano una configurazione speciale, detta Kala Sarpa. Per avere questa configurazione, devono essere presenti le seguenti condizioni:
- Tutti i pianeti (classici) si trovano entro l’orbita di Rahu e Ketu.
- Nessun pianeta classico deve essere in congiunzione con i Nodi, salvo congiunzioni in segni differenti.

Vi sono due tipi di Kalasarpa: “Purna Kalasarpa Yoga” in cui tutti i pianeti sono compresi nella spira; “Ardha Kalasarpa Yoga”, quando sei pianeti sono tra Rahu e Ketu, mentre il settimo si trova in un altro punto del cerchio.

Kalasarpa yoga restringe le possibilità natali del Tema; non si tratta di fallimenti o insuccessi, ma di forze potentissime, strettamente collegate al proprio karma. Comprendere e controbilanciare il Kala Sarpa Yoga significa muoversi, facendo retromarcia dentro di sè. Le persone portatrici di Kalasarpa presentano una vita speciale, ove i confini del bene e del male possono essere così confusi, da creare un impatto sociale di livello epocale. In effetti, le polarità della natura nodale sono espresse entrambe in eccesso, perciò tutta la vita del nativo è influenzata da questa conflittualità o dalla confusione più totale. Spesso, questi nativi non sono consapevoli della loro conflittualità, anzi confondendo i valori, diventano enfatici o addirittura, pericolosamente fanatici nelle loro azioni. Ciò è dovuto a blocchi antichissimi e potenti, derivanti da altre vite. Per contrastare gli effetti di Kalasarpa, è necessario intraprendere un serio cammino d’auto-conoscenza, attraverso la spiritualità, l’ascesi o altre strade di consapevolezza. In alcuni casi, soprattutto per gli occidentali, l’astrologo che interpreta una simile combinazione, deve avere il l'umiltà e il buon senso di aiutare la persona a comprendere la necessità di rivolgersi ad un terapeuta qualificato.

Nelle carte di Goebbels e di Baudelaire, troviamo due chiarissimi esempi di Kalasarpa con esistenze dai confini confusi e annebbiati, in bilico sul filo delle polarità più estreme. Risulta abbastanza facile leggere le caratteristiche dei due TN, osservando i pianeti che si sono lasciati irretire nelle maglie dei Nodi. Naturalmente, i punti più nevralgici sono quelli più vicini ai Nodi. Il corpo centrale (il più vicino al Punto medio dell’asse nodale) funge da chiave per sciogliere o legare l’effetto, soffocante o destabilizzante dei Nodi. Per comprendere questa dinamica, si può immaginare un serpente che stringe nelle sue spire un gruppo di persone (i pianeti coinvolti). La persona che si trova al centro, ha la facoltà, se vuole e se può, di agire per sè e per gli altri. Può scuotersi e abbassarsi, continuamente, fino ad allentare la morsa, a sfibrare la corda, allungandola, per poi uscirne. Questo renderà libera una porzione di spazio, dando la possibilità agli altri di scivolare fuori dalla corda. Oppure, sempre se vuole o se può, può gonfiarsi (respirare), occupare più spazio, rendendo la morsa più stretta, troppo stretta, sino a spezzarla. Oppure, può restare prigioniera della catena nodale, unitamente alle persone del suo gruppo, con le inerenti conseguenze.

Seguono due Temi modello per lo studio di questa tecnica. Il primo è quello di Paul Joseph Goebbels, ministro di Hitler.

§ Iniziamo con il TN di Goebbels.

Per individuare l’energia che può sciogliere o legare la catena nodale, ossia la morsa del serpente, bisogna individuare il pianeta in prossimità del punto medio tra i due Nodi. Troviamo il Punto medio tra 08°43 dal Cancro e 08°43 dal Capricorno: {(98°43 + 278° 43) : 2} = 188,43; ed otteniamo 08° 43 dalla Bilancia. Il pianeta più prossimo a questo Punto medio è Mercurio in Bilancia nella Casa terza, in mutua recezione con Venere in Vergine: il karma di questa persona si estrinseca attraverso il piano comunicativo. Lo stesso Mercurio forma un quadrato con i Nodi. Politico, giornalista e scrittore, nonché ministro della Propaganda nel Terzo Reich, Goebbels fu il detentore del sistema di comunicazione di Hitler e distrusse molti libri non accettati dal sistema. Genio della comunicazione, inventò un sistema di manipolazione delle masse basato sulla continua ripetizione di notizie parziali o palesemente false, ovviamente elaborate e controllate dal vertice. Il suo celebre aforisma: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”, sembra avere ispirato qualche leader politico dei nostri tempi. La comunicazione fu la sua chiave per ottenere gloria e trasmettere a modo suo, attraverso uno scellerato operato quella che riteneva fosse la giustizia. La catena nodale indica la sua fine, ma avrebbe potuto essere la sua salvezza, se avesse deciso di uscire dalle maglie del Kalasarpa, usando l’energia comunicativa come opposizione al sistema. Non lo fece e preferì il suicidio insieme con la sua famiglia, attivando il Nodo sud in Dodicesima. Naturalmente, a questa analisi, possiamo aggiungere la modalità interpretativa illustrata nell'esempio della nativa precedente.

§ Ecco un altro esempio di Kalasarpa, anzi si tratta di un Kalasarpa accompagnato da posizioni planetarie molto potenti, impossibili da ignorare nell'insieme della situazione nodale. Invito chi legge a riflettere molto su questo insieme planetario, andando oltre le brevi descrizioni che seguono, per immergersi nei meandri di un'esistenza molto complessa, quella del poeta Charles Baudelaire.

Anche per Baudelaire, applichiamo la stessa formula. Individuare il pianeta che potrebbe sciogliere o legare, cercando il corpo celeste o l’angolo più vicino al Punto medio tra i due Nodi. Il Punto medio tra 20°30 dal Leone e 20°30 dall’Acquario: {(140°30 + 320° 30) : 2} = 230,30; ed otteniamo 20°30 dallo Scorpione. Il punto più vicino al Punto medio è IC a 18° 40 dallo Scorpione. Trattandosi di un asse, è utile valutarlo con l’altro estremo e cioè, il MC in Toro. Questo asse gli avrebbe potuto offrire uno strumento di salvezza, se Baudelaire avesse lavorato per liberarsi dalle maglie del Kalasarpa, lasciando scivolare fuori Marte-Venere, l'energia che governa il suo IC/MC e che avrebbe avuto la facoltà di allargare la morsa del serpente o di gonfiarsi per spezzarla, liberando gli altri pianeti dalla catena. Questa catena, però, oltre ad essere un Kalasarpa yoga, è un potentissimo stellium. L’impatto karmico è estremamente denso e compatto. L'energia del Sole, che i Nodi sempre rincorrono per divorare, è stata assorbita dal Nodo sud (in Leone, Prima): la personalità e il progetto esistenziale di Charles furono completamente oscurati dalle forze dei Nodi, come le immagini dei suoi "Fleurs du mal". Il Sole, inolltre, è l'estremo dello stellium ed occupa la difficile e oscura Casa Ottava che rinforzando le radici scorpioniche dell’IC, indica anche la situazione familiare di Baudelaire, figlio di un ex-prete e figliastro di un potente patrigno. La Luna, benché parte del Kalasarpa, non è implicata, direttamente, nello stellium e ancor meno con Marte, ma richiama fortemente la Dodicesima (in Cancro) di cui è governatrice. Dalla sua enfatica posizione in Cancro sull’Undicesima, agisce sull’Asse di scioglimento nodale, IC/MC (genitori), con la tipica commistione emotiva tra le profondità infernali e quelle celesti, tra la solitudine esistenziale e rapporti conflittuali con la madre, con le autorità, con il pubblico e con i gruppi di appartenenza. L ’asse nodale dista di pochi gradi dall’asse ASC/DSC: anche gli angoli finiscono per essere oscurati dai Nodi. Nell’insieme di questa pesante catena karmica a maglie molteplici, leggiamo la prigionia mentale di Baudelaire nelle fauci del Kalasarpa, insieme con il suo genio di Poeta maledetto e divino nel contempo. Il seme intuitivo della sua poesia (stellium in Pesci), germogliato in lui già quando era nel grembo materno (Luna in Cancro) e poi fiorito nel profondo della sua psiche, fu la sua gloria agli occhi del mondo e la dannazione ai suoi stessi occhi: accompagnò la sua vita e la sua morte, fino all’ultimo istante, quando annebbiato dalla sifilide, spirò tra le braccia di sua madre (Dodicesima in Cancro). Sarà molto interessante interpretare i Nodi, anche seguendo la prima tecnica interpretativa presentata, precedentemente. Non dimentichiamo, inoltre, l'isieme del TN con tutti gli altri aspetti.

6. IL PENSIERO DIVINO: accettare i vuoti insondabili

Accettare le parti insondabili della vita individuale e collettiva ci aiuta a rispettare e ad accettare le teorie e le ipotesi propugnate dagli altri: alcuni vuoti potrebbero essere colmati dall'apporto delle ricerche e delle esperienze altrui.

Ci sono vuoti che restano tali perchè motivano i processi della continua ricerca. Ci sono vuoti che resteranno sempre incolmabili: ad esempio, la natura umana, pur essendo gradualmente più comprensibile, non sarà mai perfettamente e integralmente conoscibile. Ci sono anche i vuoti di conoscenza, riguardanti la natura del Cosmo e degli Universi. Tra le letture del passato, del presente e del futuro, ci sono vuoti che permangono insondabili e inaccessibili al pensiero umano. E poi vi sono alcune parti oscure della vita che non appaiono nel TN. Ed è questo che ci rende umani e ci preserva dal rischio del delirio di onnipotenza ed onniscienza.



BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI

Insegnamenti diretti ricevuti da Langta Baba di Tarapit.
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Vitali G, Lexicon mathematicum astronomicum geometricum, ristampa anastatica dell’edizione parigina del 1668, a cura di G. Bezza, con una prefazione di Ornella Pompeo Faracovi, La Spezia, Agorà, 2003. La seconda edizione del Lexicon mathematicum è consultabile on-line all’indirizzo: http://www.mathematik.uni-bielefeld.de/~rehmann/DML/dml_links_author_V.html
Vyankatesh Sharma, Sarvarth Chintamani, Sagar Publications, New Delhi.

I Deva lavorano per l’equilibrio dell'universo, mentre gli Asura per soddisfare i propri bisogni di potere.

Luna-mente= in astrologia indiana, la Luna rappresenta anche la mente.