SATURNO SA ASPETTARE ALL'OMBRA DELLA LUNA
TEORIA E PRATICA DEL SADE SATI IN ASTROLOGIA KARMICA
di Nunzia Coppola Meskalila




Secondo il mio Maestro, per comprendere l’astrologia karmica, bisogna immergersi prima nel pensiero divino, attraverso i mantra o la meditazione, poi in quello cosmico, attraverso il mito. Infine, si ritorna a quello umano, attraverso le regole astrologiche, i principi astronomici, le tecniche e i molteplici criteri di lettura.

IL MANTRA: OM PRAM PRIM PRAUM SANAISCARAYA NAMAH IL MITO DI SHANI - SATURNO

Shani Saturno era figlio del Sole e dell’Ombra. È raffigurato come un vecchio scuro di pelle, indossa abiti neri o blu, regge la spada e le frecce. Cavalca un avvoltoio nero o un corvo.

Samjgya non poteva sopportare il fulgore bruciante dei raggi emanati dal marito Sole, perciò per godere l’amplesso solare, senza essere accecata dalla sua luce, si trasformò in Chhaya, l’ombra. Dall’unione di Suriya (Sole) e Chhaya nacque Shani (Saturno), un bambino dalla pelle molto scura. Appena partorito, il neonato guardò il Sole e vi fu un’eclissi totale. Allora, Suriya offeso e addolorato, non volle credere che quello fosse suo figlio e lo considerò illegittimo. Subito dopo, Déi e umani ebbero timore dello sguardo di Shani per le conseguenze che ne sarebbero potute scaturire. Shani-Saturno crebbe con un forte rancore verso il padre, soprattutto perché rifiutandolo, egli aveva alimentato la superstizione sulla pericolosità del suo sguardo. Perfino Sati, la moglie di Shani, in qualche modo, finì per amplificare questa superstizione, contestualizzandola e rendendola reale. Infatti, desideroso di evolvere, Shani era spesso dedito a profonde meditazioni, distaccandosi da tutto. Una volta, dopo aver fatto il bagno, Sati si avvicinò a Shani, desiderosa di unirsi a lui. Purtroppo, Shani non avvertì la sua presenza, non la vide. Incollerita, ella lo maledisse, condannandolo a creare difficoltà a chiunque incontrasse il suo sguardo. Quando Shani uscì dallo stato meditativo, si unì con amore e ardore alla moglie, ma ormai la maledizione era già in corso. Sati non poté vanificarla, ma riuscì comunque a modificarla: per ogni nativo l’incontro con Shani avrebbe comportato una serie di eventi (negativi e positivi) connessi al miglioramento dello stato evolutivo. Shani continuò la sua vita di meditazione e austerità; infine, Shiva lo tramutò in un pianeta, consolidando la sua natura come portatore di consapevolezza con tutti i suoi sviluppi. Anche la Dea Parvati, compagna di Shiva, volle premiarlo, promettendogli che nella vita umana, gli eventi importanti avrebbero portato l’impronta di Saturno per transito o per aspetto. La Dea aggiunse che un buon santo sarebbe sempre stato connotato da una buona posizione di Shani alla nascita.

IL PIANETA

Come pianeta, Shani-Saturno indica le azioni presenti, passate e future nell’ambito del karma personale. Aiuta tutti a sopportare i lavori pesanti, a limitare se stessi per servire gli altri, a capire il mondo e l’esistenza con una differente attitudine. Un forte Saturno dà pochi ma ottimi amici. Come guida e maestro, Saturno aiuta il nativo a capire in quale stadio evolutivo si trova e come muovere verso una direzione opportuna per la propria crescita. Indica, addirittura qual è la parte nociva della propria esistenza da superare o evitare, mostrandola senza mezzi termini, quasi amplificata. Secondo le corrispondenze karmiche, non sono considerate armoniose le posizioni di Saturno in Ariete, Cancro, Leone e Scorpione. In Sagittario e in Pesci la posizione è neutra. In tutti gli altri segni è armoniosa. Il segno più potente per Saturno è la Bilancia, dove con buoni aspetti, offre integrità, saggezza, spiritualità, fama e ascetismo.

UNA CURIOSITÀ

Per riscattare la figura di Shani dall’alone negativo e superstizioso che gli è stato attribuito, la NDTV Imagine (India) ha lanciato un megaserial mitologico a puntate “Mahima Shani Dev Ki” (Gloria al magnifico Dio Saturno). Il primo spettacolo, dietro indicazione elettiva dei migliori astrologi, è iniziato sabato 26 luglio 2008, alle ore 20. In ogni puntata, è presentata la vita romanzata del Dio, a iniziare dalla sua nascita. Molta attenzione è data alla sua valenza planetaria con particolari messaggi volti ad aiutare gli spettatori a liberarsi da tutti i pregiudizi sulla figura del Dio - pianeta, visto dal popolo come portatore di malesseri e danni.

ASTROLOGIA KARMICA

L’Astrologia karmica si fonda sul principio della molteplicità dei cicli in cui interagiscono altri sotto cicli. L’essenza della pluralità è insita nella natura stessa dell’universo o meglio, degli universi. Noi possiamo accordarci a volte con l’intero ciclo, a volte con frammenti dello stesso, a volte con l’insieme di alcune parti, a volte con parti disgiunte, quasi come in una danza.

REGOLE TECNICHE PER L’ASTROLOGIA KARMICA

Dal punto di vista tecnico, prima d’iniziare, è importante conoscere le seguenti regole:

- In astrologia karmica, lavoriamo sempre in ambiente siderale con l’Ayanamsa; in altre parole, tutto è calcolato, prendendo in considerazione la Precessione degli equinozi.
- Il segno in cui la Luna si trova alla nascita, è importantissimo ed è caratteristico del nativo, così come lo è il Sole per l’astrologia occidentale. Allo stesso modo, è importantissimo stabilire la fase in cui si trova la Luna nel suo ciclo di lunazione.
- Il sistema di domificazione è quello delle Case uguali.
- La parte centrale di un segno-casa, cioè il 15° grado, assume un’importanza fondamentale.
- Naturalmente, non vi sono segni intercettati.
- Per il Sade Sati, quando parliamo di Case, ci riferiamo alle Case di derivazione lunare: la Prima casa, infatti, corrisponde al segno in cui si trova la Luna natale.
- La casa lunare inizia, esattamente, al grado zero del Segno in oggetto.
- Il Sade sati è una fase insita nel ciclo della rivoluzione di Saturno e riguarda la sua relazione con la Luna, ma non per questo deve corrispondere all’esatto momento del ritorno di Saturno.
- Secondo le corrispondenze classiche dell’astrologia hindu, Saturno e Luna sono nemici; da qui tutta la drammaticità assegnata a questo transito.

PRINCIPI E TECNICHE DEL SADE SATI

Il Sade Sati (sette e mezzo), ciclo speciale tra Saturno e la Luna, è un pilastro dell’astrologia karmica. Sette e mezzo sono gli anni impiegati da Saturno per attraversare tre Case lunari: la Dodicesima, la Prima e la Seconda. Il passaggio in ognuna di queste case è una sottofase del ciclo e dura due anni e mezzo. Per esempio, se la Luna è in Ariete, il Sade Sati inizierà dal momento in cui Saturno transita in Pesci (Dodicesima casa lunare), per poi passare in Ariete (Prima casa lunare) e infine in Toro (Seconda casa lunare). Possiamo rivedere le tre fasi in questo schema:

- Transito di Saturno nella Dodicesima Casa lunare, ossia nel segno precedente a quello lunare di nascita. ANNI 2 ½
- Transito di Saturno nella stessa Casa lunare di nascita, ossia nel segno della Luna. ANNI 2 ½
- Transito di Saturno nella seconda Casa lunare, ossia nel segno successivo a quello della Luna. ANNI 2 ½

Il nucleo centrale del Sade sati è costituito dal segno occupato dalla Luna che rappresenta il picco dell’esperienza saturnina. In un’intera vita, si possono avere circa tre cicli di Sade sati. Durante i suoi tre cicli (durante l’infanzia, in gioventù e in vecchiaia), il Sade Sati si manifesta in modi differenti, secondo questo schema:

- Primo Sade Sati: Focus emotivo. Gli effetti riguardano l’educazione, i parenti e i familiari del nativo. La nonna o il padre del nativo potrebbero essere molto coinvolti in questo transito. Dal punto di vista simbolico, è il momento di apprendere a guardare. Emerge la necessità di spese materiali o energetiche. In genere, il nativo affronta difficoltà emotive connesse con la famiglia d’origine o con l’ambiente. Dal punto di vista karmico, emergono i primi nodi familiari.
- Secondo Sade Sati: Focus sociale. Questa fase riguarda il nativo, sia professionalmente sia dal punto di vista familiare. Possono esservi separazioni e ritardi d'ogni tipo. Si temono le inimicizie. Il nativo affronta difficoltà sociali. È un periodo importante per lavorare su se stessi, dal punto di vista relazionale. In questa fase, dal punto di vista karmico, si toccano tutti i nodi relazionali.
- Terzo ciclo: Focus fisico. È il momento di lavorare sulle delusioni e sulle dinamiche che le hanno create, analizzando i punti karmici. Il nativo deve affrontare le difficoltà fisiche e liberarsi di tutto ciò che impedisce o blocca il suo cammino. Questa fase, potrebbe essere anche mortale ma in alcuni casi, può portare gloria o fama e successo.

Il Sade sati inizia sempre e per tutte le fasi, al momento dell’Ingresso di Saturno nella Casa-Segno lunare. La seconda fase costituisce l’esperienza picco del Sade sati e possiede le seguenti particolarità: inizia con l’ingresso di Saturno nella Casa-Segno in cui si trova la Luna, ma la data dell’eventuale congiunzione tra il pianeta e la Luna assume la massima valenza. Inoltre, come già accennato, quando Saturno sosterà sul 15° grado della Casa-Segno, assorbirà il massimo dell’energia lunare o viceversa, sarà la Luna ad assorbire l’energia di Saturno: comunque sia, la relazione tra i due corpi celesti assumerà intensità potenti e un ruolo ricco di significati sull’intero periodo in atto. Secondo il livello di consapevolezza acquisito, Saturno restituirà al nativo quanto gli è stato sottratto… o il contrario.

LETTURE DEL SADE SATI

Prima d’interpretare il Sade sati, ovviamente, è indispensabile lo studio approfondito dell’intero Tema natale. Dal punto di vista simbolico, Saturno nelle due Case-Segni adiacenti alla Luna, sembra sostare in attesa di qualcosa. Il vecchio Signore, nel corso del suo viaggio di ritorno, sembra fermarsi con il suo bastone all’ombra della luce lunare. In effetti, in Casa Dodicesima, Saturno si prepara allo scontro o all’incontro con la Luna e probabilmente, dovrà ritirarsi e assorbire nel retroscena i raggi della Luna, prima di entrare nella sua Casa. Di nascosto, ma con decisione, attraverso la stessa energia fresca della forza planetaria avversa, idrata la sua natura, prima del grande impatto. Si tratta di un’attesa attiva. Quando poi Saturno arriva nella Prima Casa-Segno lunare, l’incontro avviene a strettissimo contatto; i raggi e le energie reciproche si compenetrano o si avversano, secondo la qualità del Segno. Quando alla fine della corsa, giunge in Casa Seconda, Saturno analizza tutto quello che è accaduto durante le fasi di attesa e d’incontro, raccoglie le parti da conservare, ma elimina quelle poco funzionali al ciclo in atto; avviene, dunque, una frammentazione che include un’eventuale crisi. Poco prima di lasciare la Casa Seconda, Saturno elabora la mancanza dei frammenti eliminati e integra quelli prescelti per prepararsi al ciclo successivo. Riflettendo in modo creativo su queste immagini, sulla simbologia dei due corpi celesti e su tutte le possibili metafore, emerge un’idea precisa sul significato di questo transito.

Per capire il valore del Sade Sati, è importante, innanzitutto, rilevare e interpretare la posizione natale di Saturno (il karma personale) e della Luna (gli stati mentali dal punto di vista emotivo). La loro interazione mette in luce l'archetipo della morte-rinascita, attraverso la consapevolezza dei semi piantati in altre vite o nel passato di quella presente, unitamente agli stati mentali che lo accompagnano. Saturno karmico è il bagaglio contenente esperienze e immagini antiche; per essere capaci di reggere questo fardello, è necessario guardare alla vita in modo più serio e realistico, senza rinunciare alle emozioni. Sade Sati, associabile al ciclo distruzione-rigenerazione della natura, può generare alcune resistenze emotive. Spesso, durante il Sade Sati, una crisi di rigetto verso lo status quo può spingere il nativo a trovare un orientamento diverso da quello abituale. Per affrontare lo sguardo saturnino e procedere con più tranquillità, va alleggerito il carico. Saturno indica la rimozione di tutto ciò che non è più evolutivo per il nativo, nonostante lo sia stato nel passato. È molto utile provvedere, personalmente, a eliminare i pesi inutili; altrimenti, quello che sarà eliminato da terzi, potrebbe non corrispondere a ciò che noi vorremmo abrogare. Si tratta di un ciclo simile alla stagione invernale che, spogliando gli alberi, introduce la Terra e i terrestri alla primavera successiva, quando nuovi fiori coloreranno la vita. In ogni reincarnazione, vi è un periodo speciale di crisi; questo avviene, quando si attraversa il Sade Sati. In questi tre periodi della propria storia, la coazione tende a interrompersi o risolversi, creando la possibilità di completare una o più vecchie storie incompiute. Nella migliore delle ipotesi, è tempo di associarsi all’energia divina o cosmica. Bisogna procedere verso un cammino evolutivo, di qualsiasi genere esso sia, purché adatto alla natura del nativo. Di solito, durante la fase centrale di ogni Sade Sati, si può sperimentare la cosiddetta sindrome di Sisifo, caratterizzata da una forma eccessiva di resistenza da parte dell’ambiente che sembra opporsi allo sforzo del nativo, obbligandolo a ricominciare da capo, poco prima di portare a termine un progetto o un’azione. Molti Indiani, durante questo ciclo, sospendono ogni attività per un paio di anni e si dedicano alla vita spirituale; altri pronunciano i voti di ricercatori itineranti. Alcuni, appena ne avvertono i sintomi, abbandonano temporaneamente i progetti e le aspettative in atto, per dedicarsi a contesti completamente differenti dai soliti: spostano la loro energia altrove. In effetti, è importante misurare i propri passi, come mai si è fatto prima, per capire dove fermarsi e dove dirigere la propria attenzione. Se il ciclo è accompagnato anche da una stasi di retrogradazione, allora è necessario un periodo di riposo o di ritiro, meditando sulla Luna e su Saturno. I periodi di Sade sati con retrogradazione sono considerati molto adatti all’iniziazione e alle attività spirituali, purché non diventino scappatoie dalla realtà. Conoscere il proprio periodo di Sade Sati è l’occasione per dedicarsi a ciò che ci fa bene, con un rigoroso rispetto per le proprie forze e debolezze. Ovviamente, la qualità del Sade Sati non è uguale per tutti. Per alcuni è armonica, per taluni è neutra, per altri è dissonante. Oltre alle eccezioni umane, vi sono indicatori astrologici abbastanza precisi per chiarificare il Sade Sati. Per esempio, con una Luna natale armoniosa, il Sade Sati è più equilibrato perché vi è già una natura mentale poco egoistica. Se la posizione natale di Luna e Saturno è armoniosa, gli effetti del Sade Sati sono meno potenti. Molto dipende anche dai Dispositori. La fase lunare natale e quella di transito influiscono molto sulla qualità di questo ciclo; ciò che accade in Luna nuova non è simile a ciò che accade in Luna piena o Balsamica, ecc. Ecco una breve lista di situazioni specifiche in Sade Sati:

- Se la Luna natale è in Capricorno o Acquario, il Sade Sati non è stressante: si trova già in ambiente saturnino.
- Se Saturno transita su Venere e Mercurio, il Sade Sati è armonioso.
- Se l’Ascendente natale è in Toro o Bilancia, il Sade Sati non è avverso perché il nativo possiede capacità innate per superarlo con l’aiuto di Venere, un buon grado di consapevolezza e tanta compassione.
- I periodi in cui la maggior parte dei pianeti transita nella Casa Undicesima dalla Luna, il Sade Sati è accompagnato da eventi benefici.

Qualsiasi persona può trasformare il passaggio saturnino, grazie alle proprie energie e risorse. Non mancano esempi di risultati soddisfacenti, successi e benefici di vario genere, in pieno Sade Sati. Di solito, tutto diventa più fluido, quando si lascia libertà di transito alle difficoltà inevitabili: accettandole e quindi, affrontarle in modo naturale, procura soluzioni inattese.

Entrare in relazione con Shani-Saturno, scoprirne le potenzialità, è garanzia di evoluzione. Ecco l’esempio di Sade Sati per un famoso personaggio: Mahatma Mohandas Gandhi, nato a Porbandar, India, 2 ottobre 1869, ore 07:11 am. Per comodità dei lettori, riporto il grafico anche in versione circolare. Ricordo che stiamo operando in Ayanamsa Lahiri e con il sistema di domificazione delle Case Uguali. Siamo in ambiente siderale, come si addice all’astrologia karmica.



TEMA NATALE DI MAHATMA GANDHI

Mahatma Gandhi – 2/10/1869 – Porbandar - 07,11 am.

Nell’analisi astrologica, ovviamente, per meglio comprendere la natura del Sade Sati, sarebbe auspicabile declinare e interpretare tutte le posizioni planetarie, così da avere un quadro completo. Per ragioni di spazio, qui tralasciamo l’analisi completa e diamo uno sguardo al TN del Mahatma, attenendoci solo a quello che può essere funzionale allo studio del Sade Sati.

Mahatma Gandhi nacque con la Luna elevata in Cancro e l’Ascendente in Bilancia: due posizioni che già implicano uno stretto rapporto Luna-Saturno con potenzialità fortissime per il continuum di consapevolezza. Venere governa la sua Ottava Casa, ma si trova in Prima; la congiunzione Giove-Plutone è molto prossima alla cuspide della Casa Ottava: tutto questo mostra l'intensità di un espanso bisogno di trasformazione, sostenuto da un animo colmo di compassione e amore per il prossimo, sino all'estremo sacrificio. La gentilezza interiore, la mitezza e la nobiltà d’animo del Mahatma sono indicate dall’ASC Bilancia con Venere dignificata, ma anche da Mercurio in Prima Casa; lo stesso dicasi per Giove in Settima. Rinforzano l'idea di MAHATMIYA (Grandezza d'anima), anche la posizione della Luna e del Nodo Nord in Decima, la Casa Karma-sthana o luogo del karma, indicante le azioni e lo spazio, attraverso il quale l’anima si esprime.

Eppure, nonostante queste posizioni, non tutto indica pace, gentilezza ed empatia in questo tema! Esiste qualche fattore fuorviante: la Luna in elevazione è quadrata alla congiunzione Venere angolare-Marte. E poi, il mutuo scambio di Marte nella Prima Casa con Saturno in Scorpione sulla Seconda, indica che vi era nel Mahatma anche un lato caratterizzato da una durezza emotiva, così inflessibile da poter sfiorare un certo fanatismo. Questo lato di estremo distacco nelle relazioni, quasi d'insensibilità è confermato e intensificato dallo questo Marte, quadrato alla Luna, opposto a Giove e a Plutone (entrambi in Settima). Non da meno è la quadratura di Mercurio all’asse dei Nodi che occupano, come già visto, le case X/IV. Nel Tema in esame, questi aspetti poco nobili del pacifico nativo, spesso ci parlano delle piccole miserie nella vita quotidiana del Mahatma (era pur sempre un essere umano!). Come possiamo associare certe indicazioni astrologiche poco armoniose alla vita reale del sensibilissimo apostolo della non-violenza e della giustizia sociale? Mi è già capitato di analizzare i Temi natali di persone sublimi con posizioni astrali disastrose! Una risposta l’ho trovata, anche se troppo generale: un santo, un saggio, un eroe può essere tale per la collettività, pur restando un essere umano con le sue defaillance nella vita privata. Analizzando la biografia di Gandhi, le indicazioni astrologiche appena indicate rusultano chiare: il Mahatma aveva offerto le sue azioni, la sua anima, la sua mente e il suo corpo all’India e agli Indiani da salvare. Gli stessi ideali che carezzavano il cuore dei suoi eletti, furono avvertiti dai suoi familiari come regole imposte; soprattutto, dalla moglie Kasturba che, avendo un background molto tradizionalista e semplice, non possedeva le risorse necessarie per comprendere gli ideali rivoluzionari del marito. Infatti, molte abitudini di Gandhi, soprattutto quelle riguardanti il contatto con i fuori casta, per un certo tempo, provocarono in lei un violento shock culturale. Insomma, la moglie soffrì moltissimo per le scelte del marito, pur condividendone la quotidianità. I figli lo sentirono distante e soffrirono per non sentire un'appartenenza specifica, visto che si sentivano trattati e considerati, come tutti gli altri cittadini del mondo. Infatti, costretti in un assetto familiare completamente eterodosso e lontano da ogni consuetudine (Quinta in Acquario), non sentirono quell’importantissimo senso di appartenenza e intimità che ogni figlio vuole nutrire. Anzi, in virtù degli ideali paterni, i figli furono obbligati a non beneficiare della ricchezza familiare. Il figlio maggiore Harilal, quasi per sfida, si convertì all’Islam. Il figlio Devadas restò con lui, ma spesso, lamentava come suo padre si mostrasse più affezionato ai bambini poveri dell’ashram che non alla famiglia. In questi episodi comprovati della sua vita, vediamo come il gentilissimo Mahatma fosse rigidamente strutturato nella sua vita relazionale e personale. Tornando alla Luna natale, vediamo dal grafico che essa si trova nella casa Decima, in fase di cosiddetto Ultimo quarto. Questa specifica fase lunare come imprinting natale, indica una crisi di coscienza in atto e la necessità di completare un percorso. In altre parole, è come se Gandhi fosse nato già in uno stato di crisi, accompagnato dall’innato bisogno di portare a termine un compito che, karmicamente, era stato interrotto, poco prima di essere completato. In quest’afflato verso il compimento di una meta ideale, gli stati mentali (Luna ) del Mahatma non furono sempre favorevoli alla sua crescita. Con la Luna quadrata a Marte, a Venere, a Giove e Plutone, oltre allo stesso Plutone opposto a Marte e Venere, il Mahatma dovette attivare molto intensamente il suo Saturno natale in Scorpione, sulla Casa Seconda dei valori, prima di realizzare e praticare l’autodisciplina che riteneva opportuna alla sua crescita. Gandhi dovette lavorare molto su se stesso per completare il percorso verso lo stato di equilibrio che tutti conosciamo; egli dovette sacrificare qualcosa o meglio, qualcuno: la sua famiglia. Marte è congiunto con Venere, signore dell’Ottava casa in Toro e reggente dell’ASC in Bilancia. La casa Dodicesima in astrologia karmica rappresenta anche la destinazione futura del nativo. Nel grafico del Mahatma vediamo che in essa si trova il glorioso e luminoso Sole. Il signore della Dodicesima gandhiana in Vergine, è Mercurio, piazzato in Bilancia nella stessa casa di Venere. Queste ultime posizioni sono molto importanti, perciò andremo ad analizzarle con attenzione, al momento d'interpretare il Tema di morte del Mahatma. Prima, però, esploriamo gli anni in cui avvennero i Sade Sati.

PRIMO SADE SATI DEL MAHATMA: la famiglia e l’educazione

Frammento perduto: scomunica dalla casta

Frammento raccolto: accetta di essere riammesso nel suo clan

PRIMO SADE SATI. I FASE: Gemelli

agosto 1884 - ottobre 1886

Morte del padre

PRIMO SADE SATI. II FASE Cancro

1886-1889

Nascita del figlio, soggiorno in Inghilterra, scelta della dieta vegetariana.

PRIMO SADE SATI. III FASE Leone

1889-1891

Laurea in legge, morte della madre

CRONACA DEL PERIODO

1885 - Morì il padre.

1888 - Nacque il figlio maggiore Hariral. Contravvenendo al parere contrario della sua casta, dalla quale fu poi scomunicato e accumunato agli intoccabili, il 4 settembre partì per l'Inghilterra per frequentare l'università. A Londra, lesse il libro Difesa del vegetarianismo di H.S. Salt, e ben presto scelse la dieta vegetariana, per intima convinzione. Invaghito delle raffinatezze del mondo britannico, si adeguò allo stile di un perfetto dandy inglese. Prese lezioni di ballo e acquistò un violino, ma ben presto abbandonò quelle che in seguito egli ritenne infatuazioni passeggere.

1891 - Conseguita la laurea in Legge e divenuto avvocato, il 12 giugno ritornò in India. Sbarcato a Bombay, apprese che la madre era morta. Per intercessione di suo fratello, fu riammesso nella sua casta. Iniziò a praticare l'avvocatura con notevoli difficoltà. A causa della sua timidezza e della paura di parlare in pubblico, preferiva accontentarsi di scrivere ricorsi e petizioni.

SECONDO SADE SATI DEL MAHATMA: STATO SOCIALE

Frammento lasciato: rinuncia alla casta.

Frammento raccolto: digiuno e tradizioni

Leadership del Congresso, fondazione Satyagrahham, organizzazione sciopero nazionale

SECONDO SADE SATI. I FASE: Gemelli

1914-1916

Primo grande digiuno, pleurite.

SECONDO SADE SATI. II FASE Cancro

1916-1917

Incontri importanti. Abbandona la sua casta. Fonda Satyagraham con la comunità Phoenix.

SECONDO SADE SATI. III FASE Leone

1918 al 1920

Si ammala di dissenteria. Organizza la disobbedienza civile. Ammette di aver fatto un errore che ha causato violenza. Digiuna per capire meglio la sofferenza dei poveri. Rinuncia pubblicamente ai tessuti britannici e propone il khadi, ma s’impegna per aiutare gli Inglesi.

CRONACA DEL PERIODO

1914 - Il generale Smuts firmò con Gandhi un accordo nel quale fu abolita la tassa di tre sterline e resi legali i matrimoni tra non cristiani. La campagna satyagraha fu interrotta. Gandhi intraprese un digiuno di sette giorni. Giunse in Inghilterra al momento dello scoppio della guerra contro la Germania. Offrì il suo aiuto nel servizio d’ambulanza, ma una pleurite mal curata lo costrinse al ritorno in India (19 dicembre).

1915 - Gandhi tornò in India, dove circolavano già da qualche tempo fermenti di ribellione contro l'arroganza del dominio britannico. Divenne il leader del Partito del Congresso, battendosi per la liberazione dell’India.

1916 - Gandhi viaggiò in treno nei vagoni di terza classe per conoscere l'India. Incontrò il poeta Rabindranath Tagore per approfondire i metodi pedagogici praticati nella scuola di Shantiniketan. Si stabilì in Gujarat ad Ahmedabad, per intraprendere i primi esperimenti di filatura e tessitura. Qui, con i membri della comunità Phoenix fondò Satyagraha ashram (25 maggio), alla quale ammise una famiglia d’intoccabili. Questa scelta creò alla comunità riprovazioni e difficoltà. Gandhi pubblicò Hind Swaraj e fondò il settimanale Young India.

1917 - In Bihar, dopo alcuni mesi dedicati a un’indagine sulla condizione dei coltivatori d’indaco, Gandhi intese il primo satyagraha in India. Dopo essere stato condotto in tribunale e subito rilasciato, negoziò con il vicegovernatore, ottenendo per i contadini un risarcimento del 25 per cento delle somme versate. Tagore definì Gandhi "Mahatma", "grande anima". La filosofia dell'arcolaio fu elaborata in forma di simbolo politico e di emancipazione economica.

1918 - Guidò uno sciopero dei lavoratori tessili. Per comprendere la condizione degli scioperanti, Gandhi intraprese il primo digiuno politico di tre giorni. S’impegnò per aiutare gli Inglesi nella fase finale della prima guerra mondiale, ma un attacco di dissenteria lo costrinse ad abbandonare il progetto.

1919 - Gandhi organizzò un movimento di disobbedienza civile con uno sciopero generale, accompagnato da preghiera e digiuno. Fu arrestato. Ad Amritsar Dyer aprì il fuoco su una folla radunata per un comizio. Gandhi sospese subito la campagna satyagraha, e ammise di aver commesso "un errore di proporzioni himalayane", avendo spinto gli Indiani alla disobbedienza civile, senza un'adeguata educazione alla nonviolenza, al senso del dovere e al rispetto della legalità.

1920 - A Bombay partecipò ad un grande falò di tessuti britannici. Per rispondere alla crescente povertà degli Indiani e alla schiavitù economica imposta dagli Inglesi, egli propose alla nazione la produzione casalinga del tradizionale khadi.

TERZO SADE SATI: personale

Il Mahatma aveva già annunciato, pubblicamente, che il suo frammento da raccogliere e conservare era il nome di Dio

TERZO SADE SATI. I FASE: Gemelli

1943-1945

Grande digiuno. Muore la moglie. Prigione e malattia.

TERZO SADE SATI. II FASE: Cancro

1945-1948

Realizza il suo sogno, ma muore.

CRONACA DEL PERIODO

1943 - Gandhi digiunò in prigione per 21 giorni, al fine di fare penitenza per le violenze commesse durante l'insurrezione popolare indiana.

1944 - Morì la moglie Kasturba (22 febbraio). Gandhi fu scarcerato per problemi di salute: malaria e di dissenteria.

1947 - L'India ottenne l'indipendenza (14 agosto). Gandhi, ignorato dai dirigenti del Congresso, non partecipò ai festeggiamenti, amareggiato per la divisione dell'India. Scoppiò una violentissima guerra civile tra Indù e Musulmani. Gandhi visse questo momento con dolore, pregando e digiunando. A Calcutta (1 settembre) digiunò nel tentativo di bloccare l'ondata di violenza, riuscendo a fermare le atrocità in quattro giorni.

1948 - A Delhi (13 gennaio) intraprese il digiuno "fino alla morte",
riuscendo a fermare i massacri (18 gennaio). Il giorno antecedente alla sua morte, durante la preghiera serale, Gandhi esclamò: "Se qualcuno dovesse porre fine alla mia vita, trapassandomi con una pallottola - come qualcuno tentò di fare con una bomba l'altro giorno - e io ricevessi la sua pallottola, senza un gemito, esalando l'ultimo respiro, invocando il nome di Dio, allora e soltanto allora, giustificherei la mia pretesa”. Il 30 gennaio, mentre si recava nel giardino della Birla House di Delhi, fu assassinato con tre colpi di pistola da Nathuram Godse, un fanatico indù. Riverso per terra, sussurrando: “Hei Ram”

Sole in Dodicesima (Terza lunare).

Luna in Vergine nella casa Terza. Saturno retrogrado in Cancro nella casa Prima. Ascendente in Cancro. Venere nell’Acquario in Ottava quadrata a Giove (in Quinta) e a Urano (in Undicesima).

Analizzando il Tema di morte del Mahatma, vediamo che fu assassinato durante il periodo in cui Saturno si avvicinava alla congiunzione con la Luna natale. In quella giornata, infatti, Saturno si trovava a 26°53’ dal Cancro; mancava poco più di un grado per raggiungere i 27° 56' di nascita. Ricordiamo che il ciclo di Lunazione è molto importante nel valutare il Sade Sati. Secondo il metodo della suddivisione in doppia quindicina del ciclo lunare, la giornata era contrassegnata dalla fase Krishna Panchami (Quinta oscura), governata dalla Dea lunare Vahnivasini, Signora del Fuoco e della Disciplina che con il sacrificio nutre gli ideali, rendendoli fruibili agli altri. Nella suddivisione ottuplice del ciclo di Lunazione, la Luna di morte era in Fase Disseminante; indicava, dunque, il bisogno impellente per divulgare una comunicazione importantissima, a prescindere dalla preparazione o meno dell’uditorio ad accoglierla e comprenderla. Durante la fase Disseminante, si attua il bisogno di liberarsi nuovamente di tutto ciò che è obsoleto e inutile per concentrarsi sui valori essenziali e sicuri. In questo periodo, si decide quello che veramente si vuole conservare. Insomma, si tratta di una Luna molto saturnina; dunque Saturno incontrava un ambiente molto congeniale alla sua natura e al suo ruolo di maestro del distacco. Nello stesso tempo, sempre nel Tema di morte, l’Ottava in Acquario è occupata da una Venere dal valore saturnino che poggia sulla Quinta natale: il distacco dalla vita è quasi gioioso e permette il lascito di una grande eredità. In Scorpione, corrispettivo della Casa Ottava, si trova il benefico Giove che conferma la bontà del valore lasciato in eredità e conclama la sua trasformazione dopo la sua genitura in Ariete. Inoltre, è molto importante ricordare che nel TN il Sole occupava la Dodicesima casa. Secondo molti astrologi hindu, tutte queste posizioni indicano un tipo di morte ideale e luminosa, a prescindere dal fatto che sia naturale o accidentale. Gandhi, morì come ogni Hindu vorrebbe morire, cioè pronunciando il nome dell’aspetto di Dio da lui prescelto: "Hei Ram", sussurrò.

Il tema di Gandhi è molto speciale, è legato alla sua particolarissima storia esistenziale; astrologicamente parlando, ovviamente, molti eventi della sua vita sono legati anche ad altre funzioni planetarie, oltre che a quelle saturnine. È importante, perciò, capire che il Sade Sati non implica, necessariamente, l’annuncio di morte o di calamità. Il compito di Saturno, infatti, è aiutarci a restare su questa Terra per tutto il tempo che ci spetta, spingendoci a osare e perseverare, nel tentare di tutto per vivere nel migliore dei modi possibili; purtroppo, questo sforzo, a volte, costa fatica. Un approccio armonioso al Sade Sati è aprirsi con l’aiuto emotivo della Luna al cambiamento, già in corso, perchè seminato in precedenza. Può essere utile lavorare, coscientemente, per affrontare i mutamenti naturale che, in alcuni casi, potrebbero includere una separazione.

Sade-Sati in astrologia karmica è anche il momento in cui la persona deve, necessariamente, iniziare la fase in cui va elaborata la mancanza dei frammenti dispersi durante il percorso; questo rende possibile la raccolta, il rinforzo e l'assestamento delle risorse restanti. In questo modo, il fardello karmico si armonizza.

Il mio Maestro affermava che, anche quando non è in atto la configurazione di un determinato transito, il parlarne o discuterne può attivarne la fase evolutiva. Allora, approfittiamo di questo momento, fermiamoci un attimo. Allontaniamoci dall’ascolto o dalla lettura e sostiamo un po' dentro di noi, a occhi chiusi.

PER BILANCIARE IL FARDELLO, QUI E ADESSO, QUALE FRAMMENTO DEL MIO KARMA POSSO RACCOGLIERE?

Ricordo che in astrologia karmica, la Luna indica anche gli stati mentali.