CONVEGNO INTERNAZIONALE


SECONDO CONVEGNO INTERNAZIONALE DI ASTROLOGIA
COSMOGONIE S’INCONTRANO:
DAL PASSATO COLLETTIVO AL FUTURO INDIVIDUALE
19 GIUGNO 2010 - SALA DEI NOTARI- PIAZZA IV NOVEMBRE - 06123 PERUGIA







IL NOSTRO FEEDBACK

Si è concluso con successo il Secondo Convegno internazionale di Astrologia.
Ringraziamo le persone che, direttamente o indirettamente, hanno partecipato al Convegno internazionale di Astrologia: relatrici, relatori, partecipanti, ospiti, assistenti, ecc.
Il nostro intento è dare ampio spazio all'Astrologia in tutte le sue forme, secondo i vari approcci e le differenti scuole di pensiero. Riteniamo molto evolutivo dal punto di vista professionale e umano che astrologhe e astrologi appartenenti a correnti diverse possano avere un contatto diretto e usufruire mutualmente delle reciproche conoscenze. L'interdisciplinarità e il pluralismo, infatti, sono i principi su cui si basa la nostra Associazione.
Ringraziamo le relatrici e i relatori, il cui intervento ha illuminato i cuori e le menti di tutti i presenti! Il livello molto elevato degli interventi ha incontrato un pubblico preparato, sensibile, competente, desideroso di apprezzare le antiche tradizioni e sperimentare nuove strade. Il pubblico presente, infatti, ha dimostrato che pur conoscendo profondamente la disciplina, il desiderio di apprendere e sperimentare resta sempre vivo nei loro cuori e nelle loro menti: questo è l'atteggiamento dei veri ricercatori e studiosi!
Abbiamo inviato un questionario di gradimento a tutti i partecipanti per raccogliere critiche e suggerimenti che potranno aiutarci a progettare un'offerta ancora più adeguata.


REPORTAGE, GENTILMENTE CONCESSO DA PATRIZIA NAVA E INTEGRATO CON LE FOTO SCATTATE DA LUCIA GANGHERI

   
Meskalila Nunzia Coppola (Associazione Jayavidya) dà inizio al Convegno nella splendida Sala dei Notari a Perugia.

   
Chiara Capone (Edizioni F. Capone) presenta il libro di Deborah Houlding " Le Case. I templi del cielo". Al tavolo l'autrice e il presidente del CIDA Dante Valente

   
Deborah Houlding parla dei significati simbolici delle stelle dell'Orsa Maggiore e del Polo Nord celeste come tradizionale porta dell'oltretomba. Doppio schermo: uno con le slides di Deborah e l'altro con la traduzione preparata da Meskalila


RUOTE NELLE RUOTE: LE GRANDI ORSE E LA GUIDA DELLE STELLI POLARI

Rammentandoci la mortalità su base quotidiana, le costellazioni delle Orse ruotano intorno al Polo nord, tracciano cerchi nel cielo, creano associazioni con i carri e le ruote del caso. Secondo l’aspetto stagionale della costellazione, il carro babilonese può convertirsi in aratro, generatore di nuova vita o in un carro funebre che simbolizza la fine della vita. Il sottotono simbolico legato al carro è rinforzato dalla sua associazione con la direzione Nord, il lato oscuro, dove la luce solare non brilla, ma dove scendono le ombre, anticamente associate con l’oscuro regno d’oltretomba. I significati assegnati alle stelle dell’Orsa Maggiore sottendono il mito del Polo nord, la “Porta degli umani”, dove le anime arrivano dalla Terra. I significati dell’Orsa Maggiore non vanno appresi, ma compresi. Essi emergono dalle radici collettive che esistono oltre il tempo e sono universali nella loro applicazione.

Giuseppe Bezza presenta la sua relazione sulla scuola panbabilonista e sulle teorie del XIX e XX secolo fondate su cicli cosmici, dove la precessione degli equinozi e il significato astrologico delle costellazioni svolgono un ruolo essenziale.


MODERNE COSMOLOGIE ASTROLOGICHE

Molto si discute dell'era dell'Acquario. La ricerca di una nuova spiritualità, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, propose una teoria fondata su cicli cosmici, dove la precessione degli equinozi e il significato astrologico delle costellazioni svolgono un ruolo essenziale. Al fondo di questa teoria, accolta con entusiasmo da teosofi, antroposofi e gran parte delle varie correnti, vi erano le ipotesi seducenti di alcuni assiriologi, oggi noti come appartenenti alla scuola panbabilonista. Su questa base, solo ciò che era vero e riconosciuto un tempo, può essere vero e riconosciuto oggi, poiché sembra comunemente accettato che non vi possa essere movimento spirituale privo di radici in un passato remoto.

Patrizia Nava parla di cosmogonia e della capacità della carta oraria di creare un mondo comprensibile, dipingendo l’immagine di un cosmo miniaturizzato, ordinato e significativo per l’osservatore in uno specifico, pregnante istante spazio-temporale, scelto consapevolmente.


UN MONDO COMPRENSIBILE: IL MICROCOSMO DELLA CARTA ORARIA

Il Cosmo tradizionale è un universo circoscritto, un'immagine volutamente delimitata del reale a cui l'osservatore attribuisce significato, ordine e scopo. Così la carta oraria non ambisce a rispecchiare l’universo, ma a dipingere l’immagine di un cosmo miniaturizzato, ordinato e significativo per l’osservatore (il cosiddetto Richiedente) in uno specifico, pregnante istante spazio-temporale, scelto consapevolmente. È una sezione del caos che trova la propria leggibilità nel limitare, recintare, quindi ordinare e dare senso al tutto, riferendolo al particolare. Il risultato è un mondo comprensibile.

Genevieve Jama illustra i punti di convergenza tra cosmogonie greche e mitologie nordiche.


DALLE ORIGINI DEL MONDO AL CREPUSCOLO DEGLI DEI: CORRISPONDENZE CON I MITI GRECI E L'ATROLOGIA, LUNGO IL SENTIERO DELLA MITOLOGIA NORDICA


Attraverso le cosmogonie greche e nordiche, scopriremo i numerosi punti di convergenza sulla creazione del mondo e degli uomini. Arriveremo sino alla conquista del potere ad opera dei Nuovi Dei sulle Forze, Figlie del Caos e della Primordialità. Alcuni Dei nordici trovano la loro corrispondenza nel Panteon greco. Per il ciclo nordico, tutto avrà termine con la Battaglia Finale tra le forze del Bene e del Male, ritornando al punto iniziale: il Caos. Gli antichi Greci, invece, sostenevano ipotesi, teorie e miti minori, ma non consideravano la Fine del Mondo.

Paolo Crimaldi parla del Tema Natale come mappa cosmologica dell'anima, come mandala o psicocosmogramma.


IL TEMA NATALE COME MAPPA COSMOLOGICA DELL'ANIMA

Il Tema natale rappresenta nella sua interezza un percorso che porta alla realizzazione del Sè, proprio come avviene in alcune tradizioni orientali per quanto riguarda il mandala, quello che il grande orientalista Giuseppe Tucci definì uno psico-cosmogramma. La Carta natale permette di individuare le vie che portano al Sé e quelle che sono le prove iniziatiche, attraverso un percorso che spesso è scandito dai transiti di Urano e Saturno, veri e propri attivatori del nostro destino.

Ramanuja Das illustra i principi dell'Astrologia vedica e le basi della cosmogonia vaishnava.


PRINCIPI DI COSMOLOGIA VEDICA

Esiste una benedizione per chi studia e conosce il processo della Creazione: comprendere il passato, il presente e il futuro. Secondo la Cosmologia vedica e i principi sulla Creazione e le leggi dell’Universo, ogni sistema planetario (sette superiori e sette inferiori) ha una corrispondenza astrologica: una parte dell’universo è piena d’acqua, l’altra è composta dallo spazio siderale. La prospettiva dell’Universo è verticale e non orizzontale, come in Occidente. Diversa è anche la percezione della luce in questo mondo, nei pianeti superiori e in quelli sotterranei.

Nunzia Coppola Meskalila presenta la sua relazione Cosmogonie s’incontrano, proponendo anche una meditazione sul Tema Natale basata sulla sacra geometria.


COSMOGONIE S'INCONTRANO

Numerosi sono i miti associati alla nascita dell’universo: il mito cosmogonico è il più diffuso fra i popoli della Terra. Ogni Tema Natale rappresenta l’intreccio tra la cosmogonia individuale e quella universale. Lungo le linee e le intersezioni dello yantra astrale, vibrano le stesse energie che circolano nel corpo degli esseri umani, nella sostanza delle stelle e nel sostrato dell’universo. Per viaggiare alla ricerca dei propri miti, non è necessario andare lontano. Basta meditare, immergendosi nelle linee del disegno cosmogonico personale. La meditazione sul proprio Tema Natale si basa sulla sacra geometria, perciò bisogna conoscerne le regole e i canoni, saperli applicare e all’occasione, riuscire a trascenderli.

Lucia Gangheri presenta la sua relazione "Atlante Farnese".


ATLANTE FARNESE

La volta celeste con i corpi siderali è stata rappresentata sin dai tempi antichi, anche attraverso la compilazione dei cataloghi e l’uso dei “globi stellari”. L’Atlante Farnese ha da sempre rapito l’attenzione di vari studiosi per il suo valore astronomico, cosmologico, astrologico e mitologico. Sul globo di Atlante, oltre ai i cerchi armillari, all’equatore celeste, all’eclittica, ai tropici, ai cerchi delle zone artiche ed antartiche, sono raffigurate in modo accurato le costellazioni del catalogo di Ipparco che, per molto tempo, era stato dato per disperso.

I partecipanti

Chiara, Deborah, Meskalila e Patrizia si scambiano opinioni e parlano di progetti futuri, brindando ai 40 anni del CIDA.

Da sinistra: Ramanuja Das, Lucia Gangheri, Meskalila Nunzia Coppola, Patrizia Nava, Dante Valente, Deborah Houlding, Geneviève Jama. Mancano Giuseppe Bezza e Paolo Crimaldi, partiti dopo la conferenza.