I RITRATTI ASTROLOGICI
di Maria Grazia La Rosa
Maria Grazia La Rosa è Cancro con Ascendente Capricorno e Luna in Toro.
Il suo modello planetario è una tazza che comincia con Marte in Ariete e finisce con Nettuno in Vergine, con pianeti rivolti tutti ad Ovest ed ha vissuto abbastanza bene il lato Est vuoto.
È laureata in Lettere moderne e fino al 1995, dopo 34 anni, ha lavorato presso un’Amministrazione pubblica in qualità di dirigente.
Dal momento della pensione si sta dedicando ai suoi interessi culturali. Fra questi, l’interesse principale è l’Astrologia che ha cominciato a coltivare nel 1980, con corsi, seminari, viaggi astrologici, letture ecc. Non svolge la professione di astrologa perché vuole essere libera e non vincolata a clienti, ad appuntamenti precisi ecc.Attualmente è Consigliere di Delegazione del CIDA-Lazio e nell’ambito della List di Convivio ha compattato e rielaborato alcuni articoli per la pubblicazione o l’inserimento nel sito di Convivio. Conduce conferenze e scrive articoli molto interessanti, tra cui i ritratti astrologici di personaggi letterari e storici di particolare rilievo.
La storia ed il ritratto astrologico di una donna coraggiosa che è considerata ancora oggi un’eroina americana ed una dei più celebri aviatori del mondo.
“ Il coraggio è il prezzo che la vita esige per garantirci la pace interiore, l’anima che non sa questo, non sa liberarsi dalle piccole cose; non conosce la livida solitudine della paura, né l’altezza della montagna da dove si prova l’amaro piacere di ascoltare il rumore delle ali.
Come può la vita garantirci il dono di vivere, di ricompensarci delle deprimenti abiezioni e dei grandi odi, se non assecondiamo l’imperativo dell’anima? Ogni volta che facciamo una scelta, la paghiamo con il coraggio di guardare un brutto giorno e di considerarlo bello”
(Da una lettera di Amelia Earhart al marito, George Putnam)
L’America era appena uscita dalla Grande Depressione e le “suffragette” azzardavano acconciature maschili e fumavano le prime sigarette in pubblico. Ma lei era avanti, aveva bruciato tutte le tappe dell’emancipazione femminile. Era diventata una delle più famose aviatrici di tutti i tempi, soprannominata “Lady Lindy”, per la sua somiglianza con Charles Lindbergh, altro spericolato pilota dell’epoca.
Amelia Mary Earhart era nata il 24 luglio 1897 alle ore 23.30 ad Atchison, Kansas (USA). Suo nonno, Alfred Otis, era uno dei cittadini più in vista di Atchison. Sua madre, Amy, preferì ritornare nella tranquilla casa dei genitori per partorire Amelia, in quanto precedentemente aveva avuto un aborto e non voleva correre altri rischi. Suo padre, Edwin Earhart, in quel periodo rimase a Kansas City dove faceva pratica legale in uno studio di avvocato. Ebbe anche una sorella, Muriel, che nacque due anni e mezzo più tardi.
Amelia e sua sorella vivevano una vita agiata a casa dei nonni, frequentarono scuole private e furono circondate da ogni comfort. Il padre non era particolarmente amato dal nonno perché era considerato un inetto; in effetti, forse per l’incipiente dipendenza dall’alcol, egli fallì gli obiettivi che si era prefissato e finì per accettare un lavoro da dipendente presso la ferrovia della linea Rock Island.
Nel 1905 i genitori di Amelia si trasferirono a Des Moins nello Iowa e lasciarono le figlie dai nonni. Solo nel 1908 raggiunsero i genitori. Entrambe non riuscirono a frequentare la scuola con continuità, ma in ogni caso amavano leggere libri e soprattutto esercitare lo sport, il tennis ed il basket.
Dopo un iniziale miglioramento delle condizioni di vita, le cose cominciarono a peggiorare per colpa del padre, ormai dedito all’alcol. Nel 1914, in seguito al suo licenziamento dal lavoro, Amy e le figlie si trasferirono a Chicago da amici e la sicurezza sociale e finanziaria della famiglia subì un duro colpo. La madre fece di tutto per far studiare le figlie ed Amelia voleva frequentare il College, ma, dopo aver visto per la strada 4 reduci feriti della prima guerra mondiale e le condizioni in cui versavano, ebbe dei dubbi e decise di rendersi utile, cominciando a frequentare corsi per infermiera. In seguito, prestò servizio come volontaria in un ospedale militare in Canada fino all’Armistizio del novembre 1918.
Nel 1920 decise di raggiungere i genitori che, nel frattempo, erano tornati insieme in California.
Alcuni mesi dopo, suo padre la condusse ad un “raduno aereo” a Long Beach, dove, per la prima volta, salì a bordo di un biplano e, al prezzo di un dollaro, volò per dieci minuti sopra Los Angeles e fu in quella occasione che Amelia decise d’imparare a volare.
“ Nello stesso momento in cui lasciammo la terra, sentii che dovevo volare” (Amelia Earhart)
Cominciò, quindi, a frequentare lezioni di volo e a fare lavoretti extra non solo per pagarsi le lezioni, ma anche per coronare quello che ormai era diventato il suo sogno: acquistare un aereo!
L’anno dopo, grazie anche all’aiuto della madre, comprò il suo primo aereo, un biplano a due posti, usato, il Kinner Airster, che per il suo colore giallo luminoso chiamò “canarino”, con il quale stabilì il suo primo record femminile salendo ad un’altitudine di 14.000 piedi.
Successivamente, per motivi familiari, dovette vendere il suo “canarino” per acquistare un’automobile che le sarebbe servita per trasferirsi, insieme alla madre, nella nuova casa di Boston e, in quel periodo, restò momentaneamente lontana dal mondo del volo.
Nel 1926, dopo aver trovato lavoro come assistente sociale ai bambini, alla Denison House di Boston, Amelia si riavvicinò al mondo del volo iscrivendosi all’Associazione Aeronautica Nazionale ed investì i pochi soldi messi da parte, in un’azienda che avrebbe costruito un piccolo aeroporto e commercializzato i Kinners Airster nell’area di Boston.
Durante quel periodo trasse il massimo vantaggio dalle circostanze, promuovendo voli, specialmente per le donne.
Diventò, così, per i mass media un vero e proprio fenomeno, tale da riempire le colonne dei giornali. Il giornale “The Globe” di Boston, le dedicò una prima pagina e scrisse che Amelia era “uno dei migliori piloti donna degli Stati Uniti d’America”.
Nel 1928 la sua vita ebbe una svolta. Ricevette, infatti, una telefonata dal Capitano Hilton Railey che le chiese: “Vorrebbe essere la prima donna ad attraversare in volo l’Atlantico?”
Railey era stato incaricato da George Putnam, un editore di New York, di trovare una donna per la trasvolata. Impresa che ancora non aveva eseguito nessuna donna.
Fu in quell’occasione che Railey, rimasto colpito dalla sua forte somiglianza con Charles Lindbergh, la soprannominò “Lady Lindy”.
Una settimana dopo, Amelia incontrò George Putnam a New York. Egli rimase molto impressionato dalla sua personalità e decise subito che sarebbe stata lei a fare il volo transoceanico.
Amelia accettò l’offerta, anche se in questo volo avrebbe ricoperto solamente il ruolo di passeggero perché non aveva ancora esperienza di aerei plurimotori e non era addestrata neppure al volo strumentale.
Venne, però, deciso di affidarle il ruolo di comandante del volo a bordo del trimotore Fokker chiamato “amicizia” e le furono affiancati due piloti più esperti per la conduzione vera e propria del velivolo.
Il 3 giugno 1928 il Fokker decollò per Halifax, Nuova Scozia. Ma le condizioni atmosferiche avverse li costrinsero ad anticipare l’atterraggio, anche a causa dell’esiguo carburante rimasto e così atterrarono nel Galles del Sud e non in Irlanda, com’era stato pianificato.
A questo punto tutta l’attenzione della stampa fu rivolta verso di lei, tutti volevano intervistarla e fotografarla e ricevette persino le personali congratulazioni del Presidente Coolidge.
Da Londra agli Stati Uniti, con un calendario pieno di appuntamenti, Amelia era richiestissima ed appariva molto spesso su giornali e pubblicazioni.
Dietro le quinte George Putnam teneva il nome di Amelia sempre in primo piano, pubblicando articoli sulle sue imprese nei giornali di tutto il Paese. Inevitabilmente, tra i due nacque una relazione e furono circondati da molti pettegolezzi anche perché Putnam era sposato.
Nel settembre del 1928 Amelia intraprese il suo primo volo da sola, attraversando gli Stati Uniti dalla costa dell’Oceano Atlantico a quella dell’Oceano Pacifico. In seguito, a New York tenne qualche conferenza organizzata da Putnam per il lancio del suo libro “Venti ore, quaranta minuti” sull’impresa compiuta nella trasvolata dell’Atlantico.
Le industrie aeree, in quel tempo, cercavano un modo per migliorare la propria immagine e nominarono Amelia, Assistente del “General Traffic Manager” nella compagnia aerea, conosciuta in seguito come TWA., con l’incarico di attrarre le donne come passeggere.
Nel 1929 organizzò un’esibizione aerea per sole donne, da Los Angeles a Cleveland e nello stesso anno George Putnam divorziò dalla moglie. Lei continuò a superare record femminili, scriveva articoli su “Cosmopolitan” ed altre riviste e nel 1931 sposò George Putnam.
Insieme decisero che Amelia avrebbe attraversato l’Atlantico da sola, prima che qualche altra donna si cimentasse nell’impresa ed oscurasse il nome di Amelia.
Dagli inizi del 1932 nessun altro, a parte Charles Lindbergh, aveva attraversato l’Atlantico da solo. Ma Amelia non avrebbe seguito la sua stessa rotta; sarebbe partita, invece, dall’isola di Terranova con destinazione verso le Isole Britanniche.
Il 20 maggio 1932 Amelia iniziò la sua traversata atlantica a bordo di un Lockheed Vega, appositamente modificato. Atterrò piuttosto fuori rotta, in un campo vicino Londonderry, nell’Irlanda del Nord.
Con questo volo aveva battuto numerosi record: “ la prima donna ad attraversare da sola l’Atlantico…la sola persona ad averlo fatto due volte….la più lunga distanza, senza fermate, mai percorsa da una donna ed il record per la traversata fatta in minor tempo”.
George raggiunse Amelia a Londra ed insieme trascorsero diverse settimane in giro per l’Europa. Al ritorno, il Presidente Hoover consegnò ad Amelia la medaglia d’oro della “National Geographic Society”, ricevette anche le chiavi di molte città americane e fu proclamata “donna dell’anno”.
Nell’autunno del 1934 Amelia decise che la sua prossima impresa sarebbe stata una traversata sul Pacifico, dalle Isole Hawai alla California e poi a Washington. Dieci piloti avevano già perso le loro vite tentando questa traversata.
Decollò nel 1935 da Wheeler Field nelle Hawai per atterrare ad Oakland in California, dove migliaia di persone l’attendevano in festa.
Il Presidente Roosevelt le inviò le sue congratulazioni per l’ennesima impresa e dichiarò che ormai l’aeronautica non poteva essere una disciplina riservata ai soli uomini.
Gli impegni, intanto, s’infittirono. Venne chiamata da tutte le parti a tenere conferenze in giro per l’America. Successivamente, Amelia iniziò ad elaborare un progetto per la realizzazione di un volo intorno al mondo. L’impresa le avrebbe dato due ulteriori primati: sarebbe stata l’unica donna a farlo e l’unica ad aver percorso la più lunga distanza possibile.
La prima tratta del viaggio sarebbe stata da Oakland alle Isole Hawai. Ma durante il decollo, Amelia si trovò a fronteggiare una caduta d’ala del velivolo e perse il controllo dell’aereo che sbattè violentemente sulla pista e, a causa dei danni riportati, il velivolo fu mandato in California per le riparazioni. Amelia si rimise a studiare per realizzare un altro tentativo del giro del mondo.
Il 1° giugno 1937, quando Amelia aveva quasi 40 anni, partì da Miami, insieme al navigatore, per cominciare la traversata di ben 29.000 miglia che la porterà a San Juan, Portorico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud America, verso l’Africa e quindi in India.
Attraversarono Calcutta e proseguirono per Rangoon, Bangkok, Singapore e Java. Si fermarono, poi, a Bandoeng per 10 giorni per l’arrivo dei monsoni e per le riparazioni agli strumenti di bordo. Amelia non si sentiva bene, soffriva di dissenteria che durava già da alcuni giorni.
Il 27 giugno arrivarono in Australia ed il 29 in Nuova Guinea. A questo punto avevano percorso 22.000 miglia e ne mancavano solo 7.000 per arrivare alla conclusione del viaggio. Tutto ciò che era superfluo nell’aereo fu rimosso per far posto a più carburante in modo da consentire approssimativamente 274 miglia extra.
Ormai erano in prossimità dell’isola di Howland a Sud Est di Honolulu, di circa due miglia e mezzo, dove era dislocata la guardia costiera Itasca con la quale erano in contatto radio.
Avevano lasciato la Nuova Guinea a mezzanotte del 2 luglio ed il tempo, contrariamente alle previsioni, era nuvoloso. Il navigatore, abituato alle vecchie metodologie di navigazione aerea, ebbe qualche difficoltà e Amelia, ad una distanza calcolabile tra le 35 e 100 miglia dall’isola di Howland, alle 19.30 ebbe l’ultimo contatto radio:” Khakk chiama Itasca. Dovremmo essere sopra di voi, ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo…”
A nulla valsero gli sforzi della Guardia Costiera per farsi notare. Probabilmente l’aereo si era perso ed era precipitato nel mare.
La notizia fece presto il giro del mondo. Il Presidente Roosevelt autorizzò le ricerche con l’impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato all’incirca di 4 milioni di dollari. Le ricerche furono interrotte il 18 luglio e proseguite anche dal marito che, però, nell’ottobre perse le speranze di ritrovarla viva.
Da quando Amelia precipitò con il suo aereo, la sua sorte è entrata nel mistero. Tutte le spedizioni di ricerca dei resti, nel corso degli ultimi 70 anni circa, non hanno dato alcun esito, ma, recentemente, un gruppo di esploratori americani ha annunciato di voler riprendere le ricerche del relitto, nella convinzione che dovrebbe essersi conservato intatto, in quanto nella zona attorno alle isole Howland (tra l’Australia e le Hawai), l’Oceano tocca i 518 metri di profondità, con una temperatura talmente fredda da rallentare la corrosione dei metalli.
In ogni caso Amelia sarà ricordata per il suo coraggio e per certe rivendicazioni a favore delle donne. In una lettera a suo marito, scrisse: “ Sappi che sono consapevole dei rischi che corro; se lo faccio è perché voglio farlo. Le donne devono provare a fare ciò che fanno gli uomini e, quando falliscono, il loro fallimento deve essere una sfida per le altre”
TEMA NATALE
Sole in Leone, Ascendente in Toro e Luna in Gemelli. L’Elemento predominante è l’Aria e d’altra parte non poteva essere diversamente per una donna che ha fatto del volare la sua ragione di vita. Il secondo Elemento è il Fuoco, anche se sono presenti solo due pianeti, Sole e Mercurio, ma, per la presenza del Sole, quest’Elemento ha un’importanza particolare (Volguine). Ed è il Fuoco che le dà l’entusiasmo nell’investire tutta se stessa nelle sue imprese.
Il Medio Cielo in Capricorno rappresenta l’unico segno Cardinale che l’ha spinta a provare se stessa con una frenetica attività e con un intenso coinvolgimento verso sfide esterne: la prima donna trasvolatrice dell’Oceano, la valorizzazione delle donne, capaci di eseguire imprese uguali a quelle degli uomini.
Il modello planetario è a forma di ventaglio imperfetto con manico basso che è raffigurato dalla congiunzione Saturno/Urano. Il Pianeta guida è la Luna, il ruolo femminile da valorizzare.
Nel modello ventaglio, il manico basso predispone al comando e dà una personalità carismatica.
C’è una forte concentrazione sull’Io, determinazione, energia ben orientata. Sa, cioè, quello che vuole ed userà la congiunzione Saturno/Urano come fonte d’energia per realizzare ciò che desidera: sconfiggere il vecchio e volgersi verso il nuovo.
La parola chiave del modello Ventaglio è “pragmatismo” ed in questo caso c’è in Amelia un forte desiderio di sperimentare, prefiggendosi obiettivi elevati. La concentrazione dei pianeti ad Est del Tema natale, indica anche una grande fiducia in se stessa.
Colpisce lo stellium in Gemelli in II Casa, composto da Luna, Plutone, Venere e Nettuno, in cui Venere è dominante. La concentrazione dei pianeti in Gemelli le conferisce molta comunicativa, capacità di relazionare ed anche la facilità nello scrivere e nel contatto con i mass-media. Amelia, infatti, ha scritto libri, ha collaborato ad una rivista, è stata celebrata dalla stampa di tutto il mondo.
La II Casa si riferisce anche alla propria immagine, con la tendenza a vedere se stessi come un prodotto da reclamizzare, da imporre agli occhi degli altri e come l’unico “bene materiale” su cui si può fare affidamento ed in questo caso, Amelia ha saputo valorizzarlo molto bene.
Inoltre spesso lo stellium si riversa nel segno opposto. E’ questo il caso di Amelia, in quanto, con la sua ansia di esplorare altri mondi e la sua smania di viaggiare ha realizzato lo spirito d’avventura del Sagittario. Infatti, spesso il segno opposto, vuoto, agisce da risucchio su quello pieno, che lo fronteggia ed agisce come una calamita.
L’Ascendente in Toro, il cui governatore, Venere, è collocato in II casa, dove risiede anche lo stellium, fa pensare che la sicurezza economica sia stata molto importante per lei. C’è un gran desiderio di stabilità ed una tendenza ad amare persone ricche che garantiscano sicurezza economica (Venere, dominante dello Stellium in Casa).
I suoi viaggi venivano finanziati, la celebrità le dava anche sicurezza dal punto di vista economico e soprattutto il matrimonio con un editore ricco ed importante. Il Sole in Leone, in IV casa spiega anche la sua popolarità in Patria ed il trigono con la congiunzione Saturno/Urano, anche se non proprio perfetto ed in segni non compatibili, dimostra ugualmente la sua capacità di dar forma alle idee e di renderle costruttive. Amelia è anche sostenuta da una forte autodisciplina e da una grande ambizione. Capisce la lezione del passato e fa di tutto per combattere un futuro d’ignoranza.
Il coraggio di Amelia si esprime nella congiunzione Marte/Giove in Vergine in V Casa. Possiede, infatti, l’energia e l’entusiasmo che la spingono ad assumersi un compito difficile, che spaventerebbe altre persone meno coraggiose e per ottenere ciò che vuole, sfida senza paura i pericoli. Ha una grande fiducia nelle sue capacità, al punto di correre grandi rischi senza dubitare della buona riuscita e sa anche attirare l’attenzione degli altri, mettendosi in evidenza.
La congiunzione Marte/Giove è un aspetto molto dinamico perché conferisce un’ottima combinazione di resistenza fisica e di risorse mentali. Nel suo Tema è nel segno della Vergine, quindi ogni azione è anche ben calcolata con una precisa preparazione nei dettagli e la V Casa, cosignificante del Leone, fa pensare anche a sprezzo del pericolo.
L’Asse dei Nodi si sviluppa tra la IV e la X Casa. Il Nodo Nord in X Casa indica un talento specifico, una speciale missione da adempiere nel mondo e l’evoluzione è intrecciata con l’aspetto pubblico della vita e con la realizzazione personale. Inoltre, la sua collocazione nel segno dell’Acquario ha dato ad Amelia la spinta a svolgere una funzione sociale, anche se emerge il bisogno di stare al centro dell’attenzione, insieme al protagonismo del segno del Leone nel quale è collocato il Nodo Sud. Il pianeta governatore dell’Acquario, Urano, che rappresenta l’etere, il cielo, ha esercitato una forte attrattiva per lei che amava volare.
C’è in lei il desiderio di riuscire a fare qualcosa che sia ricordato per molto tempo ed anche di essere una persona di spicco nell’ambito familiare. Il Sole è congiunto al Nodo Sud. In questo caso le figure maschili sono molto importanti. Infatti, sia il padre che, probabilmente le ha inculcato il piacere del volo, sia il marito che l’ha sempre incoraggiata e sostenuta sono stati determinanti per le sue scelte.
La Luna Nera è in I Casa in Toro ed è opposta a Saturno e ad Urano. Il denaro è inteso come potere e la sua posizione in I Casa nel segno del Toro, ci riporta al rimpianto di non avere avuto condizioni familiari floride dal punto di vista finanziario e quindi Amelia si è impegnata a ricercare compensazioni attraverso le sue imprese per ottenere successo e celebrità e, di conseguenza, anche sicurezza economica.
Questa posizione ci riporta anche alla sua nascita, legata alla scelta difficile dei suoi genitori che hanno dovuto stare lontani nel periodo in cui la madre si trasferì dai nonni.
TRANSITI DEL 2 LUGLIO 1937, ALLE ORE 21.00 CIRCA
Il giorno in cui scomparve in mare, Plutone si congiungeva al Sole in IV Casa, fine della vita in modo misterioso. Inoltre la Luna, Venere, Nettuno e Plutone, in pratica tutto lo stellium di nascita, erano quadrati a Nettuno di transito. Queste posizioni potrebbero essere significative per indicare la sua morte in mare. Urano di transito si dirigeva verso l’opposizione, ad Urano e Saturno di nascita.
Urano rappresenta la potenza di vita e Saturno mette in forma questa potenza, con l’opposizione, tutto ciò è destabilizzato.
RIVOLUZIONE SOLARE DEL 25.7.1936, ORE 15.34 PER NEW YORK
Se osserviamo, inoltre, la Rivoluzione solare inerente l’anno della sua morte, vediamo che l’Ascendente di rivoluzione è nella VI Casa natale. La Luna è congiunta alla Luna Nera in I Casa ed entrambe sono quadrate a Marte e Plutone.
E’ come se la sua immagine venisse meno ed anche la quadratura a Marte e Plutone ci riporta all’incidente misterioso. Il MC di rivoluzione, in cui risiede uno stellium, composto dal Sole, Mercurio, Venere, Marte e Plutone tra Cancro e Leone, si trova nella IV Casa natale, la fine della vita.
Saturno di rivoluzione si trova sulla XII natale, opposto a Nettuno in XII Casa di transito, pericolo in mare. La vita cambia direzione, si destabilizza. L’VIII Casa di rivoluzione, dove risiede Urano è in I Casa natale e può indicare un incidente improvviso ed una trasformazione della vita.
In conclusione, sia i transiti, sia la Rivoluzione solare sembrano confermarci le circostanze della sua morte.
LUNA NUOVA PRENATALE
L’analisi del Tema di Luna Nuova Prenatale spesso ci conferma la vera storia individuale degli esseri umani ed il loro cammino. Ai fini del percorso evolutivo dell’anima il Novilunio prenatale consiste nella prova d’ingresso nella vita. Nel caso di Amelia notiamo che il novilunio si è verificato il 30 giugno 1897, alle ore 2.55. E’ avvenuto, quindi, in Cancro e cioè nel segno precedente quello della nascita.
Il segno del Cancro ci riporta alla famiglia e alla figura materna. Si potrebbe ipotizzare che il clima vissuto dai suoi genitori fosse, in qualche misura, intriso di preoccupazioni, forse, sia per il precedente aborto, sia per il periodo della gravidanza, durante il quale essi vissero separati. È da notare, in particolare, il quadrato a T, dove Venere in Toro, congiunta alla Luna Nera, si oppone ad Urano e Saturno in Scorpione e tutti e quattro sono quadrati a Marte in Leone che costituisce il pianeta focale esattamente al punto di mezzo dell’opposizione.
Questa configurazione consente un alto grado di motivazione e d’abilità nel raggiungere uno scopo, accentuando l’espressione del pianeta focale. Marte, quindi, già prima della nascita rappresentava forti tensioni ed una grossa fonte d’energia individuale ed il segno opposto al Leone, l’Acquario, ci conferma il suo bisogno di volare e di essere all’avanguardia.
Inoltre il quadrato a T che si sviluppa in segni fissi conferisce volontà, forza e determinazione, soprattutto quando si tratta di esaudire le proprie aspettative. Anche il modello planetario a ventaglio con Urano congiunto a Saturno per manico ci conferma il modello del Tema natale.
In conclusione, dopo aver esaminato alcuni aspetti astrologici del suo tema natale e della Luna Nuova prenatale, possiamo senz’altro affermare che Amelia Earhart, per la sua forza ed il suo coraggio era una predestinata. Diventerà un mito e sarà ricordata, oltre che per il coraggio dimostrato anche per le sue rivendicazioni a favore delle donne.
Ancora oggi è considerata un’eroina americana, nonché uno dei più capaci e celebrati aviatori del mondo ed un esempio di coraggio e spirito d’avventura tutto al femminile. Vorrei concludere questo excursus sulla vita e le imprese di Amelia Earhart con una sua citazione in occasione del volo sull’Oceano Atlantico.
“ Dopo mezzanotte la Luna tramontò ed io ero sola con le stelle. Spesso ho detto che il richiamo del volo è come quello della bellezza ed io non ho bisogno di un’altra trasvolata per convincermi che l’essenza del volo delle farfalle, che lo sappiano o no, è l’attrazione verso la bellezza del volare”.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
Amelia Earhart, Biography, in www.ellensplace.net
Bruzzesi Lanfranco, Amelia Earhart, in www.psicolinea.it
Di Lecce Alessandro, Primo Piano, Cronache, in Corriere della Sera del 20 Dicembre 2004
Mantegazza Francesca, Una donna ed il suo sogno….il volo, in www.ultraleggeri.net
Jansky Robert C., Modelli planetari, trad. a cura del gruppo “Lo Zodiaco”- Padova
I RITRATTI ASTROLOGICI DI MARIA GRAZIA LA ROSA
1. Camille Claudel
3. Cancerine, nonostante le apparenze...
4. Clara Wieck Shuman
5. Cristina Trivulzio di Belgioioso