I RITRATTI ASTROLOGICI
di Maria Grazia La Rosa
“...quando sei seduta al piano, non ti conosco più; la tua personalità è al di sopra del mio giudizio”
Vita, musica e passioni nel tema natale di una grande pianista
Così scriveva Robert Schumann il 17 marzo 1838 in una lettera a Clara, che era considerata una delle pianiste più brave dell’era romantica.
Clara Josephine Wieck nacque a Lipsia il 13 settembre 1819, alle ore 23:30. Era la seconda figlia di Friedrich e di Marianne Tromlitz. Il padre, laureato in Teologia, musicista quasi autodidatta, era commerciante in pianoforti ed in libri di musica ed anche maestro di pianoforte e di canto. Uomo intelligentissimo ed ambiziosissimo era un despota che reggeva la famiglia con il pugno di ferro. La madre apparteneva ad una stirpe di musicisti ed era stata allieva di Friedrich Wieck per il canto ed il pianoforte. Nel 1816 aveva sposato il suo maestro e dopo il matrimonio era diventata la sua fidata collaboratrice nell’insegnamento.
Nel 1817 nacque la prima figlia, Adelheid, che morì nel 1818 e nel 1819 nacque Clara cui seguirono altri tre fratelli. Purtroppo, però, settanta giorni dopo la nascita dell’ultimogenito, Marianne Wieck abbandonò il marito ed andò a Plauen per preparare la separazione legale, portando con sé l’ultimo nato e Clara.
Sembra che il motivo della separazione fosse che Friedrich Wieck avesse l’abitudine di uscire molto spesso la sera e di lasciare un suo collega istitutore, Adolph Bargiel, a tener compagnia a Marianne.
Wieck era disposto a perdere la moglie, ma non la figlia e lasciò il figlio maschio a Marianne, mentre fu inflessibile per quanto riguardava Clara. La legge sassone gli assegnava la custodia dei figli che la madre aveva portato con sé fino a quando avessero compiuto i cinque anni. Quindi, appena compì i cinque anni, Clara dovette ritornare a Lipsia presso il padre. I Wieck divorziarono nel 1825 e pochi mesi più tardi Marianne sposò Adolph Bargiel e si stabilì a Lipsia con il nuovo marito. Wieck non poteva legalmente vietare a Clara di rivedere la madre e mandò all’ex moglie una lettera formale, in cui, trattandola con il “lei”, le raccomandava di non parlare alla bambina del passato, di non farle mangiare troppi dolci e di farle studiare il pianoforte con severità, altrimenti, scrisse, “…la mia rabbia sarà implacabile”.
Nel 1826 i coniugi Bargiel si trasferirono a Berlino e Clara ebbe occasione di rivedere la madre solo saltuariamente. La sua educazione fu tutta condotta dal padre, il quale licenziò anche la domestica alla quale Clara si era affezionata.
Già all’età di quattro anni Wieck aveva cominciato ad insegnarle a muovere le dita sul pianoforte ed a suonare qualcosa ad orecchio e, a cinque anni, le cominciò ad impartire delle vere e proprie lezioni.
Clara, però, aveva un’estrema difficoltà a parlare ed a comunicare ed allora il padre le faceva lezione insieme con altre due ragazze. Divenne una bambina normale ed i suoi progressi nella musica furono rapidissimi, tanto che, all’età di otto anni suonò un concerto in mi bemolle maggiore di Mozart in una serata privata con una piccola orchestra.
Nel 1828 Wieck si risposò, ebbe altri tre figli ed il matrimonio durò quarantacinque anni fino alla sua morte. All’età di nove anni Clara esordì ufficialmente come partner di un’allieva di Wieck, Emile Reichold, nell’esecuzione delle Variazioni op. 94 di Friedrich Kalkbrenner.
Nell’autunno del 1829 e per gran parte del 1830 Clara studiò intensamente e sviluppò anche la capacità d’improvvisare che era richiesta ai concertisti e, ad undici anni, il padre pensò che fosse pronta per il vero e proprio esordio, non più come partner per un’esecuzione a quattro mani, ma come protagonista di una serata. All’inizio di novembre del 1830 debuttò a Lipsia suonando un’Accademia musicale nella prestigiosa sala del Gewandhaus.
L’incasso fu di trenta talleri; venti dei quali furono consegnati spontaneamente da Clara al padre “per il suo disturbo”.
A Natale Wieck portò Clara a Dresda, dove risiedeva la corte di Sassonia e suonò alla presenza della corte ed in concerti privati.
Dopo questa prima uscita da Lipsia, il padre le fece riprendere gli studi di teoria, aggiunse la strumentazione, la lettura della partitura, le fece seguire un corso di violino e le fece studiare la “Guida all’arte dell’improvvisazione”.
Wieck, oltre a farle studiare il francese e l’inglese, la spinse a comporre e le sue quattro Polonaises op.1 furono pubblicate, quando aveva appena 11 anni. Negli anni successivi sarebbero seguite altre composizioni.
La piccola concertista si esibirà, poi, anche di fronte a Goethe, Niccolò Paganini e Franz Liszt. Tenne concerti in numerose città e a Vienna, all’età di 18 anni, fu nominata virtuosa da camera dell’imperatore.
Nello stesso anno, Robert Schumann andò a vivere a casa di Wieck che lo aveva accettato come allievo residente di pianoforte.
In casa Wieck, Schumann considerava Clara una deliziosa bambina di undici anni che già suonava in modo eccellente, a cui bisognava raccontare favole come un fratello maggiore. C’erano 9 anni di differenza e Robert la vide crescere, familiarizzò con lei e quando Clara ebbe quindici anni cominciò a provare nei suoi confronti una forte attrazione.
Clara lo ricambiava e il loro amore per qualche anno rimase segreto finché Schumann, in occasione del diciottesimo compleanno di Clara, il 13 settembre 1837, scrisse una lettera a Wieck, nella quale dichiarò il suo amore per lei ma, quando si presentò a casa sua per chiederla in moglie, ebbe da Wieck un netto rifiuto.
Probabilmente Schumann si era illuso che Wieck acconsentisse perché aveva permesso a Clara di suonare le sue composizioni. In realtà il padre, terribilmente geloso della figlia, aveva progettato per lei un futuro di grande concertista e non di moglie di un oscuro compositore e fece l’impossibile per impedire il matrimonio. Sparse la voce che Schumann era alcolista, indegno di fiducia, incapace di prendersi cura di una moglie. Si servì di tutti i trucchi possibili pur di diffamarlo e obbligò Clara a lunghe tournée concertistiche per tenerla lontana da Schumann.
Nell’autunno del 1837 e nel 1838 Clara e Robert si scambiarono molte lettere, grazie alla complicità di alcuni amici e nel maggio del 1839 Schumann rinnovò la proposta di matrimonio a Wieck, ma non ricevette alcuna risposta.
Alla fine i due innamorati decisero di rivolgersi al Tribunale per ottenere il permesso di sposarsi senza il consenso di Wieck che, citato in giudizio, chiese a Clara mille talleri per lasciarle il pianoforte e gli effetti personali e a Schumann un deposito d’ottomila talleri in favore di Clara.
Inoltre presentò al Tribunale una violenta requisitoria contro Schumann e contro Clara.
Affermò che Schumann era incapace di mantenersi, che aveva dilapidato la sua eredità, che era un ubriacone e che aveva fatto fiasco nel suo lavoro di redattore della rivista di critica musicale da lui fondata nel 1834, La nuova rivista di musica di Lipsia. Contro Clara affermò che non era stata allevata per condurre una casa, che la sua carriera sarebbe fallita e che, contrariamente a quanto lei pensava, non solo non lo avrebbe cambiato, ma anzi, che Robert non l’amava e voleva soltanto sfruttarla. In più Wieck scrisse ad organizzatori di concerti, musicisti e critici di mezza Europa, sparlando di sua figlia e descrivendola come una pazza.
In sua difesa Schumann produsse dichiarazioni della polizia, elencò i testimoni che avrebbero potuto parlare di lui, espose la situazione finanziaria della rivista, produsse la laurea dell’Università di Jena (una laurea honoris causa che aveva ottenuto, sborsando, come scrisse nel suo diario, una cifra la cui entità non viene specificata), disse che tra i suoi abituali compagni di taverna c’era stato anche Wieck e si riservò di denunciarlo per calunnia.
Wieck non fu in grado di produrre controprove valide perché due suoi testimoni, musicisti, come disse, non si presentarono per pronunciarsi contro un critico influente e perse la causa. L’anno dopo, inoltre, fu anche condannato per calunnia a diciotto giorni di prigione, che non scontò.
Si trasferì, poi, a Dresda ed il 12 settembre 1840 Clara e Robert si sposarono a Lipsia. Avevano rispettivamente ventuno e trenta anni ed erano due artisti.
Il giorno dopo le nozze, quando Clara compì ventuno anni, Schumann le propose di compilare un diario comune in cui doveva essere annotato tutto ciò che riguardava la loro vita ed il loro matrimonio.
L’idea della compilazione di un diario a quattro mani con tanto di regole era la prova che Schumann era un uomo all’antica, di principi patriarcali e questo diario poteva diventare uno strumento di controllo, anche perché le pagine di esso dovevano essere lette ogni domenica mattina.
Ricevevano molti musicisti ed il loro rapporto fu molto stretto anche dal punto di vista musicale: infatti, i due componevano opere insieme, però la convivenza era piuttosto difficile in quanto Schumann componeva e Clara suonava e spesso era lei che lasciava inattivo il pianoforte per non disturbare il lavoro del marito che era considerato più importante.
Comunque Clara continuò la sua attività di concertista e fece anche molte tournée, compatibilmente con le sue gravidanze. Ebbe otto figli, quattro femmine e quattro maschi, nati tra il 1841 ed il 1854 ed abortì due volte.
Durante le tournée, i figli erano affidati ai familiari o erano provvisoriamente tenuti in collegi.
Nel 1843 Schumann assunse un incarico di professore di pianoforte e di “lavoro privato in composizione” nel neonato Conservatorio di Lipsia fondato da Mendelssohn. Insegnò, però, per pochi mesi e Clara lo sostituì.
Nel frattempo Wieck si era riavvicinato a Clara ed a Robert ed i loro rapporti si aggiustarono.
Nel 1844 intrapresero insieme una tournée in Russia, ma Robert ricavò da questo viaggio poche soddisfazioni e molti crucci, anche se Clara suonò varie volte alcune sue composizioni. Guadagnò una considerevole somma (4797 talleri) e, di fronte a tale guadagno, Schumann non ebbe più in mano alcun’arma ragionevole per contrastare la carriera della moglie.
Proprio in questo periodo i coniugi Schumann cessarono di tenere il diario comune in cui erano registrati troppi fatti personali, anche spiacevoli, in contrasto con l’immagine convenzionale di una serena vita matrimoniale.
Nel 1845 Schumann cedette la proprietà della rivista ed incassò dalla vendita 500 talleri e, nello stesso anno, i coniugi si trasferirono a Dresda.
La carriera di Clara presentava, inoltre, notevoli difficoltà perchè doveva anche assistere il marito che era molto depresso.
Comunque Clara, nonostante la malattia del marito e le regolari gravidanze, tenne una serie di concerti a Dresda.
Ai problemi che Clara incontrava per proseguire la carriera concertistica, se n’aggiunse un altro: gli Schumann si proponevano in coppia in cui Robert dirigeva. Ma non ebbero successo ed allora Schumann pensò di fondare una nuova rivista, ma abbandonò l’idea. Tentò invano di occupare il posto di direttore del teatro di corte a Dresda, finché, nel novembre 1849 ricevette una proposta come direttore d’orchestra a Dusseldorf e nel 1850, dopo molte incertezze, mandò la lettera di accettazione.
Si trasferirono, quindi, a Dusseldorf e durante la stagione 1850-51 Schumann fu abbastanza soddisfatto del suo lavoro.
Nel luglio del 1852 Schumann fu soggetto ad un grave attacco di “convulsione nervosa” e, dopo varie vicende spiacevoli, nel 1854 fu praticamente esautorato dall’orchestra di Dusseldorf.
In quell'anno Schumann che era soggetto ad allucinazioni, uscì di casa, semivestito e si buttò nel Reno. Fu ripescato da alcuni barcaioli e ricondotto a casa. Pochi giorni dopo fu ricoverato nella clinica psichiatrica d’Endenich, vicino Bonn, dove morì il 29 luglio 1856.
Intanto, nel 1853, era arrivato a Dusseldorf, un giovane ventenne, Johannes Brahms.
Schumann era rimasto soggiogato dalla genialità del giovane musicista e durante i primi mesi della sua degenza ad Endenich, Brahms visse spesso a Dusseldorf in casa sua ed assisté sempre amorevolmente e devotamente Clara.
Per Clara l’internamento di Robert rappresentò sia un grave problema economico sia un grave problema d’immagine sociale e Brahms, come annotò nel suo diario personale che aveva ripreso a scrivere nel 1844, “rafforzò il cuore che voleva spezzarsi”, “sollevò la mia mente”, “confortò il mio spirito quando e come poté” e “ in breve, fu un amico nel senso più completo della parola”
Tra Clara e Brahms nacque sicuramente una forte amicizia, anzi un amore, ma se sono arrivati all’intimità fisica non è mai stato appurato.
Sembra, però, certo che Clara dimostrasse subito la forte attrazione che sentiva per Brahms e, tra le tante, questa potrebbe essere una delle cause che affrettarono lo sconvolgimento mentale di Schumann, insieme al suo fallimento professionale.
Quando Schumann fu ricoverato in clinica, Clara si trovò ad affrontare una difficile situazione esistenziale ed economica. C’erano da allevare sette figli, era in attesa dell’ottavo, doveva pagare l’affitto dell’appartamento, la servitù e la retta mensile della clinica.
Durante la gravidanza lavorò moltissimo per arricchire il suo repertorio e cominciò a scrivere in giro per organizzarsi le tournée dopo il parto
Tra le persone cui si rivolse per riprendere la carriera concertistica ci fu anche Liszt che l’aiutò molto. Andò a Weimar, dove Lizst le aveva organizzato due concerti e poi, in Olanda finché approdò in Inghilterra.
Lavorò moltissimo e, quando Schumann morì, tutti i conti erano in ordine.
Clara vide Schumann negli ultimi due giorni di vita ed il funerale fu celebrato il 31 luglio a Bonn. Così scrisse nel diario: “…….con la sua scomparsa, se n’era andata tutta la mia felicità. Per me cominciava una nuova vita”.
Clara riprese in grande stile la sua carriera concertistica. Brahms le dava consigli utili sul piano musicale e professionale, era giovane e le era devoto.
Sia il padre, sia il marito erano stati per lei degli educatori, ritenendosi superiori perché più grandi e perché era donna. Brahms, invece, non si considerava superiore, l’ammirava molto ed era innamorato.
Il periodo successivo alla morte di Schumann fu intensissimo per la carriera di Clara che conquistò definitivamente la sua collocazione nella vita musicale del tempo e la sua posizione nella storia del concertismo, collocandosi tra i quattro migliori pianisti del mondo. Divenne, inoltre, nel 1878 insegnante di pianoforte principale presso il Conservatorio di Francoforte.
Per più di mezzo secolo era stata sulla cresta dell’onda, come aveva sognato suo padre, poi, nel 1890 apparteneva ormai al passato con l’arrivo delle nuove leve.
Alla morte di Schumann la figlia più grande, Marie (1841-1929), stava per compiere quindici anni ed il bambino più piccolo, Felix aveva compiuto da poco i due anni e fra la prima e l’ultimo c’erano altri cinque figli. Marie fu la figlia più amata da Clara, l’accompagnava nelle tournée, non si sposò e si occupò dei fratelli e delle sorelle. Dopo la morte di Clara visse ad Interlaken dove morì a 86 anni.
La seconda figlia, Elise (1843-1928), di carattere indipendente, a vent’anni se n’andò di casa e nel 1877 sposò un uomo d’affari; visse con lui per sei anni negli Stati Uniti, poi ritornò in Germania, ebbe tre figli e, poiché era una pianista dotata, nel 1865 suonò in pubblico con Clara che rimase soddisfatta dell’esito. Lei ed il marito furono affettuosamente vicini a Clara. Anche lei ebbe una vita lunga e morì a 85 anni.
La terza figlia, Julie (1845-1872), ebbe, invece, un destino tragico. Era molto graziosa, vivace ma delicata di salute. Quando il padre fu ricoverato ad Endenich fu mandata a Berlino dalla nonna, poi fu ospitata in varie famiglie amiche, probabilmente perché Clara sospettava che fosse affetta da tubercolosi e non voleva tenerla a contatto con i fratellini.
Brahms, colpito dal suo aspetto, dal suo carattere e dalla sua dolcezza ne restò affascinato al punto da innamorarsene, ma non si dichiarò e sette anni dopo Julie sposò un nobiluomo piemontese, vedovo con due figlie e più anziano di lei di quattordici anni. Andò a vivere a Torino, diede alla luce due figli e morì a 27 anni a Parigi di tubercolosi.
Emil visse un solo anno, dal 1846 al 1847.
Ludwig (1848-1899), fu messo in collegio ad otto anni e da quel momento visse quasi sempre lontano dalla madre. Intraprese il mestiere di libraio ed a ventidue anni si ammalò di un male incurabile, affezione alla spina dorsale. Dopo un consiglio di famiglia fu internato in manicomio. Clara lo andò a visitare nel 1875 e nel 1876. Nel 1899 morì in manicomio.
Ferdinand (1849-1891), divenne impiegato di banca a Berlino. Ammalatosi di febbri reumatiche, fu curato con la morfina e divenne tossicodipendente. Si sposò contro la volontà della madre e mise al mondo sette figli. Ormai morfinomane irrecuperabile non era in grado di mantenere la famiglia e Clara si accollò il peso economico dell’educazione dei nipoti. Morì a 42 anni.
Eugenie (1851-1938), visse prima con un’amica di famiglia, poi con le sorelle e vide la madre raramente. Studiò musica a Berlino e fu per vent’anni, insieme con Marie, l’accompagnatrice della madre nelle tournée, poi si stabilì in Inghilterra come insegnante di pianoforte e morì a 87 anni.
Felix (1854-1879) l’ultimo nato, era molto dotato come musicista e come scrittore, voleva diventare violinista, ma poiché era di salute delicata studiò legge a Heidelberg. Scrisse molte poesie e morì di tubercolosi polmonare a 24 anni.
L’ultimo periodo della vita e della carriera di Clara fu segnato dalla morte di tre figli, dal dolore per il quarto, ricoverato in manicomio e dalla scomparsa di alcuni altri personaggi che avevano contato molto nella sua vita.
Nel 1872 era morta sua madre e nel 1873 morì nel sonno Friedrich Wieck all’età di 88 anni. Nel suo diario Clara lo ricordò così: “ ho sentito molto la sua scomparsa e sebbene non andassimo d’accordo su molte cose, ciò non poté mai diminuire il mio affetto per lui, un amore che lungo tutta la mia vita è sempre cresciuto con la mia gratitudine….Se n’è andato un uomo di raro carattere…Nella mia infanzia lui era stato tutto per me, ed ora la morte ha messo fine a tutto”.
Le lasciò, inoltre, una vera fortuna (60.000 talleri) che era una somma considerevole a quei tempi.
Nel 1883 scomparve Wagner e nel 1886 anche Lizst, poi Rubinstein ed altri ancora. Era rimasta lei. Nel 1891 tenne il suo ultimo concerto a Francoforte sul Meno. Continuò ad insegnare ancora per un po’ e nel 1896, in marzo, subì un leggero colpo apoplettico e poi un altro colpo fatale il 10 maggio, finché il 20 maggio 1896 morì e fu sepolta a Bonn, vicino a Robert Schumann.
Clara Wieck Schumann nell’ultimo anno di vita
TEMA NATALE
Sole in Vergine, Ascendente e Luna in Cancro. Gli elementi sono prevalentemente in segni d’Acqua ( Luna, Marte, Saturno congiunto a Plutone, Ascendente e Medio Cielo) e di Terra (Sole, Mercurio e Venere), il Fuoco è rappresentato da due pianeti ( Urano e Nettuno) ed è carente l’elemento Aria, rappresentato da un solo pianeta ( Giove in Acquario).
La predominanza dell’Acqua indica una forte sensibilità e superiorità di sentimenti. Le emozioni, infatti, sono la forza di Clara che ha bisogno di sentire interiormente gli altri. Questa ricchezza di sentimenti, però, può indurre la persona ad una vita di sacrifici e alla dedizione totale ad un ideale. Clara, infatti, ha dimostrato grande sensibilità, ha affrontato molte prove e si è dedicata totalmente all’amore per Schumann.
Ma, oltre l’Acqua, nel tema di Clara c’è anche l’elemento Terra che prevale sugli altri due. Clara è anche concreta, efficiente e sente il bisogno d’incanalare la sua energia in un lavoro specifico in cui può mettere alla prova le sue capacità. E’, infatti, un’accanita lavoratrice, è interessata alle esigenze della sopravvivenza, ai bisogni di sicurezza ed alla fiducia che gli altri hanno nelle sue capacità.
Dal punto di vista della suddivisione ternaria ben 7 pianeti sono in segni mutevoli ( Sole, Mercurio, Venere, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone). Clara è vivace e flessibile, ama i cambiamenti, è curiosa ed aperta a nuove esperienze.
Il modello planetario è una clessidra ed i pianeti guida sono Marte ed Urano. Le caratteristiche del modello clessidra sono l’adattamento e la fluidità. Infatti, Clara ha saputo adattarsi alle circostanze avverse della vita, accettando anche dei compromessi.
Ma il suo modello è anche molto particolare perché racchiude un quadrato a T, in cui Nettuno è il pianeta focale. E’ possibile, con questa configurazione, crearsi delle illusioni, essere ipersensibili e credere d’interpretare un ruolo sacrificale dedicandosi completamente a qualcosa per dimostrare il proprio spirito di sacrificio, come ha fatto Clara dedicandosi con tutta l’anima sia a Robert sia al lavoro.
Nettuno, però, le ha dato anche la possibilità d’incanalare le sue energie nella musica, facendo di lei la pianista-donna più famosa dell’epoca in cui visse.
Il Sole in Vergine è in IV casa, opposto a Saturno congiunto a Plutone in Pesci e quadrato ad Urano e Nettuno in Sagittario. La figura paterna è stata, come abbiamo visto, predominante, ma le ha creato, nonostante il suo successo musicale, anche tante insicurezze e mancanza di fiducia in se stessa, soprattutto negli anni dell’infanzia. Clara, infatti, ha cominciato a parlare tardi, incanalando tutte le sue energie nella musica, come se fosse una barriera protettiva.
Il Sole è anche sestile alla Luna in I casa in Cancro. Clara è una persona tranquilla, ha facilità di rapporti con la gente e sa mantenere un atteggiamento equilibrato fra il passato ed il presente, utilizzando le esperienze che costituiscono la lezione che può guidarla al successo.
La Luna, trigona a Saturno congiunto a Plutone in Pesci è anche Punto di Talete e scarica l’opposizione tra il Sole e la congiunzione Saturno/Plutone. E’ una Luna materna, fedele, creativa, ma anche molto incline al sacrificio. Clara ha facilità di rapporti con gli altri e, probabilmente, ha considerato Schumann, così fragile psichicamente, quasi come un figlio.
Mercurio in Vergine in III casa è sestile a Marte in XII casa e quinconce a Giove in Acquario in VIII casa. Clara ha una mente acuta ed una curiosità insaziabile di raggiungere la piena conoscenza delle cose. Cerca di tenersi sempre aggiornata e non smette mai di studiare, ma sente anche un grave senso di frustrazione nel tentativo di esprimere le sue capacità creative. Durante il matrimonio con Schumann, ha sacrificato lo studio del pianoforte per permettere a lui di comporre. Scrive, infatti, nel Diario: “Quando Robert compone devo completamente accantonare lo studio del pianoforte. Per me non si può trovare una sola, piccola ora in tutto il giorno. Se solo io non dovessi regredire troppo”.
Mercurio è anche retrogrado e Clara ha un forte desiderio di conoscenza che, però, rivolge soprattutto alla sua interiorità e tende manifestarsi con espressioni simboliche. Infatti, Mercurio retrogrado è una componente frequente nei temi dei musicisti.
Marte è in Cancro in XII casa. Clara riversa la sua aggressività dentro di sé e soprattutto vuole compiacere gli altri. Le sue energie sono incanalate verso il suo mondo interiore.
Saturno in Pesci in X casa è quadrato a Nettuno in Sagittario in VI casa. Clara sa che deve lavorare molto per superare il timore della miseria e per realizzare se stessa.
Saturno, però, è anche congiunto a Plutone in X casa. Clara è ambiziosa, ha costanza e sa che deve superare molte prove per raggiungere ciò che desidera.
La Luna Nera è in Leone in II casa. Clara ha il terrore della miseria ed il rimpianto di non avere grandi possibilità economiche, nonostante il suo talento.
Il Nodo Nord è in Ariete in X casa. Questa posizione del Nodo dà la possibilità di apprendere a stare in piedi con le proprie forze, sentendo la ricchezza in se stessi.
Il destino di Clara è, quindi, quello di farcela da sola e di sganciarsi dal matrimonio per ottenere la propria realizzazione personale e professionale.
LUNA NUOVA PRENATALE
La Luna Nuova precedente alla nascita, dal punto di vista astrologico e psicologico si può considerare “la vera scelta dell’anima”, cioè qualcosa che ha inizio in un momento in cui non siamo ancora nati e che può rispecchiare un percorso di vita “scelto”. Il fatto che in quella precisa lunazione, che precede di pochi giorni la nascita vera e propria, il Sole si trovi in quel segno ed in quella casa, fa pensare ad un’indicazione esistenziale molto precisa, anche se essa non è sempre confermata dal tema natale.
Nel caso di Clara il Novilunio è in Leone in V casa, cioè nel segno precedente quello solare.
La creatività di Clara è qui ben evidenziata ed il trigono del novilunio con Nettuno accentua il suo senso artistico che sa esternare in modo solare e luminoso.
Il Novilunio in V casa ci dà anche indicazioni sui suoi genitori che sembravano al momento della sua nascita, molto innamorati e pieni di speranze.
L’esame dei Nodi Lunari ci può dare l’indicazione del settore d’esperienza che dovrà essere coltivato per facilitare il cammino del Nodo Nord di nascita.
L’Asse dei nodi qui si sviluppa tra la VI e la XII casa, mentre nel tema natale era tra la IV e la X. Per la sua realizzazione personale e professionale, Clara deve evolversi spiritualmente attraverso la comprensione e la pacificazione delle sue emozioni più profonde.
ROBERT SCHUMANN
Robert Schumann nacque a Zwickau, in Sassonia l’8 giugno 1810, alle 21.10. Era l’ultimo dei sei figli di August e di Johanne Schnabel che avevano voluto la sua nascita perchè un anno prima avevano perduto una figlia a pochi giorni di età.
Gli altri figli erano tre maschi (Eduard, Carl, Julius) ed una femmina (Emilie).
Il padre aveva aperto in società con il fratello, una casa editrice con annessa libreria che nel volgere di pochi anni divulgò sul mercato una collana di classici in edizione tascabile, diventando uno dei punti di riferimento nell’attività culturale del paese.
A sette anni Schumann venne iscritto nella scuola privata di un arcidiacono e cominciò a studiare musica e a nove anni ebbe la rivelazione folgorante del suo destino di musicista, quando, accompagnato dal padre ad ascoltare il celebre pianista Ignaz Moscheles, rimase così impressionato da decidere di diventare anche lui concertista di pianoforte.
Nel 1820 cominciò a frequentare il liceo e manifestò un insolito talento musicale, tanto che il padre chiese a Weber, che era un professionista molto impegnato, di dargli delle lezioni, ma ricevette un rifiuto.
Nel 1825 morì la sorella Emilie che soffriva di una malattia che le provocava violente crisi di prurito ed accessi di “quieta pazzia” al punto che si suicidò gettandosi nel fiume.
L’anno dopo morì il padre che Schumann amava molto e la sua fragile sensibilità fu profondamente scossa da questi due lutti; cercò di consolarsi allontanandosi spesso dalla sua città natale. Viaggiò in diverse città della Germania e nel 1828, dopo il diploma, s’iscrisse all’Università di Lipsia, lasciando per sempre il suo paese natio.
Il padre aveva disposto nel suo testamento che fossero assegnati a Robert duecento talleri l’anno nel caso avesse seguito gli studi universitari ed una somma di cento talleri per gli esami di laurea.
L’avvenire di Robert era, quindi, assicurato, ma non era prevista la musica.
A Lipsia s’iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza e fu ospite dei coniugi Carus che lo introdussero nell’ambiente musicale e nella loro casa conobbe il padre di Clara, Friedrich Wieck, che era considerato il più eminente professore di pianoforte.
Seguiva distrattamente i corsi universitari e la musica era diventata ormai la sua ragione di vita. Ascoltava i concerti che si tenevano a Lipsia e soprattutto riuscì a diventare allievo di Wieck, anche se saltuariamente.
Sospese gli studi di Legge nel 1829 e si spostò a Heidelberg da cui partì per un viaggio in Italia.
Nel 1830 ascoltò Paganini a Francoforte e forse quest’esperienza lo indusse alla decisione definitiva di dedicarsi alla musica e di abbandonare gli studi di Giurisprudenza, opponendosi alla volontà della madre.
Si trasferì, quindi, a pensione presso la famiglia Wieck per prendere lezioni regolari di pianoforte. Clara aveva allora undici anni ed era già avviata, sotto la guida del padre, ad una splendida carriera concertistica.
Nel 1832, tentando di migliorare la scioltezza delle dita, Schumann si fasciò per un lungo periodo l’anulare della mano destra, in modo da mantenerlo sollevato. Il risultato fu catastrofico: una volta liberato, il dito si rivelò semiparalizzato in maniera definitiva, nonostante le cure.
Comunque, su questa paralisi del dito, le versioni sono molteplici. La figlia di Schumann, Eugenie, conferma questa tesi che contrasta, però, con altre, compresa quella di Clara che afferma che il dito danneggiato è il medio e forse anche l’indice.
In ogni caso la carriera di pianista fu definitivamente compromessa e non rimase altro che la composizione.
Nel 1833, a seguito della morte del fratello e della cognata, Robert cadde in una profonda crisi depressiva che gli lasciò una profonda paura per le abitazioni ai piani elevati e per gli oggetti taglienti, sentiti come forti tentazioni di morte.
Superata la crisi, decise di fondare una nuova rivista affidata a musicisti competenti e sensibili alle novità dell’universo musicale. Aderirono Wieck, Mendelssohn, Wagner e nel 1834 nacque la “Nuova Rivista di Musica di Lipsia”, sotto la direzione di Schumann che si firmava ora Florestano, ora Eusebio.
In quel periodo Schumann aveva iniziato a comporre straordinari pezzi per pianoforte che furono recensiti in maniera lusinghiera, ma che erano validi per critici raffinati e non per il pubblico. Lo stesso Chopin a Parigi metteva in ridicolo la sua musica, Mendelssohn non lodava le sue composizioni e persino Lizst, che aveva cercato di suonare qualche sua composizione in pubblico, aveva fatto fiasco.
Fu Clara che riprovò ad introdurre le composizioni di Schumann nei suoi concerti, suonando a Lipsia la Sonata op.11 a lei dedicata. A seguito di ciò Liszt recensì favorevolmente sulla Rivista musicale di Parigi proprio quella Sonata ed un’altra composizione.
Dopo anni d’amori passeggeri, Schumann fu conquistato dal fascino della giovane Clara. Il loro amore fu, come abbiamo visto, contrastato tenacemente dal padre, che sognava per la figlia una carriera concertistica libera da distrazioni sentimentali.
Robert avrebbe sempre trovato in Clara l’unica persona capace di comprendere e stimolare il suo genio e, contemporaneamente, di sostenere il suo fragilissimo equilibrio psichico.
Tra il 1834 ed il 1844, Schumann lavorò moltissimo. Si occupava della rivista, scriveva saggi e componeva musica, seguiva la moglie nelle sue tournée concertistiche, frequentava tutta l’intellighenzia musicale e letteraria della città, ottenendo consensi crescenti e culminanti nel 1843 con la nomina ad insegnante di pianoforte, composizione e lettura della partitura nel Conservatorio di Lipsia.
Prima del matrimonio, in undici anni e mezzo Schumann aveva composto una quarantina di lavori, mentre in tredici anni e mezzo di matrimonio ne compose ben centodieci.
Nel 1845 Schumann cedette la direzione della rivista e decise di lasciare Lipsia per trasferirsi, con tutta la famiglia, a Dresda, dove si trovò malissimo. Era molto depresso ed in cura da uno psichiatra e da un ipnotista.
Nel 1849, come abbiamo già detto, accettò la direzione dell’orchestra di Dusseldorf, anche su sollecitazione di Clara che vide in quest’incarico una possibilità di salvezza per il marito.
A Dusseldorf, dove gli Schumann si trasferirono nel 1850, Robert ebbe, all’inizio, un discreto successo, ma, al momento del rinnovo del contratto per la stagione successiva, il Consiglio direttivo deliberò che Schumann fosse sollevato dall’incarico perché non “era un buon direttore d’orchestra, non aveva autorità e magnetismo e non possedeva una sufficiente esperienza avendo diretto in passato solo occasionalmente e solo musiche sue”.
Inoltre erano scoppiati dissidi con gli orchestrali, il pubblico, la critica e le autorità cittadine.
Tutto questo fece precipitare Schumann in una forte crisi depressiva, accompagnata da un nuovo interesse: lo spiritismo e passava gran parte del tempo ad interrogare le entità evocate durante le frequenti sedute nelle quali coinvolgeva anche i figli.
Era anche soggetto ad allucinazioni: sentiva musiche, vedeva a volte diavoli, anche in forma di tigri o di iene che lo minacciavano o angeli che venivano a consolarlo.
Infine, come abbiamo già scritto, il 29 luglio 1856 morì nella clinica psichiatrica di Endenich e Clara non lo vide più fino al giorno della sua morte, oltre due anni dopo il ricovero.
Sulla malattia mentale di Schumann e del suo decorso ci sono notizie molto frammentarie.
Già in gioventù aveva tentato il suicidio gettandosi da un edificio; da allora visse sempre al pianterreno di qualunque casa, forse per il timore di un improvviso impulso suicida. Temeva anche di essere avvelenato e visse sempre con la paura di morire.
Schumann sublimava i sintomi della sua malattia psicologica buttandosi a capofitto nel lavoro.
Il suo umore mostrava chiaramente sbalzi ciclici, passando dalla depressione alla più grande euforia e creatività.
La storia medica ufficiale che descriveva minutamente l’ospedalizzazione di Schumann è andata perduta e, probabilmente, su richiesta della famiglia, la sua cartella clinica fu distrutta dal medico curante.
Sul corpo di Schumann fu fatta l’autopsia. Il cervello fu analizzato sia al microscopio sia ad occhio nudo, ma non si trovarono lesioni organiche.
L’origine della pazzia di Schumann è stata discussa nella letteratura medica per molto tempo. E’ stata ipotizzata anche la sifilide, in quanto da un campione dei suoi capelli sono state trovate tracce di mercurio che all’epoca era usato per curare questa malattia.
Come altra causa della malattia di Schumann è stata ipotizzata la schizofrenia, facendo riferimento ai caratteri delle sue recensioni musicali, Florestano ed Eusebio, come prova di una personalità dissociata.
Infine era affetto anche da una serie di disturbi fisici. Era obeso e probabilmente iperteso. Era un forte bevitore d’alcool che integrava con la caffeina e i sigari per raggiungere uno stato d’euforia emotiva e d’aumentata sensibilità. E’ probabile che l’alcool ed il tabacco siano stati co-fattori del suo deterioramento mentale e fisico, così come il mercurio. Introspettivo, idealista, spiritualmente e intimamente legato agli aspetti letterari dell’epoca, Schumann era un uomo di sensibilità raffinata, ma con un’ambizione ed una motivazione paradossali. A volte creava la sua musica con una produttività così maniacale da rimanere spossato, sia emotivamente sia psicologicamente.
Nonostante la cattiva salute ed i disturbi mentali, raggiunse, attraverso la sua musica quel riconoscimento duraturo che aveva tanto desiderato in vita e che, invece, avvenne dopo la sua morte. Con Robert Schumann il Romanticismo ebbe la sua piena fioritura e ogni suo aspetto si riflesse in lui.
TEMA NATALE
Sole in Gemelli, Ascendente in Capricorno e Luna in Vergine.
Nel suo tema prevale l’elemento Acqua (Mercurio, Venere, Urano e Plutone) e ben 6 pianeti in segni mutevoli ( Sole, Luna, Marte, Saturno e Nettuno).
Mercurio e la Luna sono in mutua ricezione. Il Sole in Gemelli valorizza Mercurio che è angolare.
Un personaggio, quindi, molto mobile, forse troppo, con un fondo d’instabilità ed un’eccessiva sensibilità.
Il modello planetario è una clessidra, l’adattamento, ma anche l’instabilità. E’ anche questo, come per Clara, un modello particolare perché racchiude un quadrato a T, rappresentato dal Sole congiunto a Marte opposti a Saturno congiunto a Nettuno e tutti e quattro quadrati a Plutone che è il pianeta focale del quadrato.
La dualità prevale nel suo animo. Da bambino si rivela portato per la musica, ma anche per la letteratura, non sapendo inizialmente quale scegliere, problema tipico della clessidra.
Sole congiunto a Marte, in VI casa. Schumann desidera servire, rendersi utile: farà molto per la musica e perché i suoi colleghi abbiano dei riconoscimenti. Per dieci anni dedicherà gran parte del suo tempo alla rivista, che attira un pubblico giovane. La congiunzione con Marte gli dà la battuta pronta, il senso della polemica, un grande egocentrismo e la grossa ambizione di veder riconosciuti i propri meriti, ma l’opposizione con Saturno e Nettuno lo mette di fronte alla frustrazione di non essere abbastanza capito ed apprezzato creandogli grosse crisi d’identità. Inoltre la quadratura del Sole con Plutone accentua una volontà forte che viene usata in senso distruttivo ed autodistruttivo.
Plutone, inoltre, come pianeta focale del quadrato a T, esaspera i forti conflitti interiori al punto da rendere schiavi d’ossessioni e sopraffatti da forze oscure. E questo era l’animo di Schumann, incapace di liberarsi dei propri demoni. Era però anche un tenero sposo ed un eccellente padre di famiglia: Giove in IV casa consente di essere felici nella propria casa e Venere in Cancro in VII casa è una delle posizioni più felici per il matrimonio.
Sappiamo, infatti, quanto ha amato Clara e con quanta tenerezza.
In casa VII c’è, però, anche la Luna Nera che indica il suo punto debole, cioè la paura di non essere accettati e la troppa preoccupazione di fornire di sé un’immagine, la più soddisfacente possibile al fine di conservare o di sollecitare la stima altrui.
Schumann non si è sentito apprezzato in vita e questo è stato uno dei suoi maggiori tormenti interiori. Dopo la morte la sua musica ha cominciato a godere di una fama internazionale. Il concerto in la minore per piano divenne popolare e altre composizioni cominciarono ad entrare in repertorio (Luna in Vergine in Casa VIII).
Anche dal suo tema, quindi, traspare una personalità tormentata, duplice, ossessionata, ma anche una natura d’indole tenera ed affettuosa e così si autodescrive: “ dolce, schivo, ipocondriaco, di buon umore, geniale, socievole, di nobili principi ed ideali, sensitivo, emotivo, entusiastico, di cuore tenero”.
TEMA INTEGRATO
Nel caso di Clara e Robert, mi è sembrato più pertinente erigere il tema integrato del loro rapporto, che è stato fondamentale e decisivo nella vita di Clara.
Infatti, rispetto alla sinastria, che è in ogni caso molto importante, presenta il vantaggio di evidenziare immediatamente quali sono le vere motivazioni del rapporto, come esso sia effettivamente, quali sono i suoi punti deboli ed i suoi punti di forza.
Dall’analisi del tema emerge l’Ascendente in Ariete. Ognuno dei partner acquista forza nello stare insieme e l’impressione che si ha è quella di una coppia piena d’energia e molto competitiva; è probabile, infatti, che ci fossero anche forti discussioni ( Marte, governatore dell’Ascendente in III Casa, quadrato a Giove ed a Plutone). La motivazione del rapporto potrebbe essere, in questo caso, una forte spinta all’affermazione ed al raggiungimento di uno scopo soprattutto professionale (MC in Capricorno).
Colpisce lo stellium in V casa in Leone ( Sole, Luna, Mercurio e Venere). L’energia che alimenta il rapporto è una comunione di forze creative, d’ambizione, di grande amore verso i bambini. Ma la dura opposizione di Saturno in XI ci fa pensare che la coppia vivesse anche un profondo senso di frustrazione, sia per progetti non realizzati, sia perché sia ha l’impressione che i due partner si limitassero reciprocamente ( Robert soffriva perché avrebbe voluto maggiori riconoscimenti che invece aveva Clara e lei perché non poteva esercitarsi al pianoforte come voleva). Inoltre, Robert non voleva che andasse in giro per il mondo a fare concerti e lei si autolimitava, sia per le continue gravidanze, sia per non scontentarlo.
Nonostante ciò, la congiunzione Luna/Venere trigona a Nettuno ci conferma che fu un grande amore romantico e forse troppo idealizzato stimolando in ognuno dei due una grande creatività.
Nella VII casa in Bilancia vediamo che la coppia tendeva a presentarsi come un’unità completandosi a vicenda. Ma in questa casa c’è Urano che è Punto di Talete e scarica l’opposizione tra lo stellium e Saturno. Come abbiamo visto la coppia subisce un totale sconvolgimento sia affettivo, sia finanziario (Urano è anche cuspide dell’VIII casa).
Nella IV casa, occupata dalla Luna Nera e dal Nodo vediamo che la fine del rapporto si è svolta nella maniera più triste e sconvolgente.
JOHANNES BRAHMS
Johannes Brahms nacque ad Amburgo il 7 maggio 1833 alle ore 3:30. Di famiglia modesta, era il secondo di tre figli. Suo padre era un musicista popolare, girava per locali, sapeva suonare diversi strumenti finché ottenne un posto di contrabbassista all’Opera d’Amburgo. Sua madre era sarta.
Brahms rivelò un talento musicale precoce ed era attirato da tutti gli strumenti; cominciò a studiare pianoforte a sette anni e sembrava destinato alla carriera concertistica, ma prendeva anche lezioni di corno e di violoncello. Il suo primo concerto pubblico risale al 1843, all’età di 10 anni e fin dai 13 anni contribuiva al bilancio familiare suonando, come suo padre, nei locali ed anche nei bordelli del porto dove le donne ed i marinai lo trattavano come un giocattolo. Forse risale a quel periodo la sua difficoltà di rapporti con le donne e la spiegazione della sua cronica avversione nei confronti del matrimonio.
Nel 1853, a vent’anni, Brahms fece alcuni dei grandi incontri della sua vita. Durante una tournée di concerti con il violinista ungherese Eduard Remenyi fu presentato al grande violinista Joseph Joachim con il quale iniziò una lunga e proficua collaborazione; ma soprattutto lo introdusse in casa Schumann.
Brahms era un grande ammiratore di Schumann e già precedentemente, nel 1850, quando gli Schumann, nel corso di una tournée concertistica, si esibirono ad Amburgo, il giovane diciassettenne lasciò alla portineria dell’albergo dove soggiornavano gli Schumann, un plico contenente alcune sue composizioni firmate con lo pseudonimo di Johann Kreisler junior, allo scopo di ottenere un parere sulla loro qualità. Ma Robert Schumann non rispose.
Desideroso di un periodo di studio e di tranquillità, Brahms decise di recarsi a Gottinga, ospite dell’amico Joachim, il quale, all’insaputa di Brahms, fissò per lui un appuntamento con Robert Schumann, nella vicina Dusseldorf. Il 30 settembre, Brahms percorse a piedi la strada che portava a Dusseldorf e si presentò a casa Schumann. Fu accolto cordialmente e, senza troppi convenevoli, fu invitato a sedersi al pianoforte.
Appena terminata l’esecuzione del primo tempo della “Sonata in do maggiore”, Schumann si alzò in preda ad una violenta emozione e corse a chiamare la moglie Clara. Con lei presente, Brahms eseguì di nuovo la sonata e tutti gli altri pezzi che aveva preparato, tra le esclamazioni di gioia e di sorpresa dei due Schumann, letteralmente estasiati.
In quel momento magico nacque un sentimento talmente profondo che avrebbe legato i tre artisti per tutta la vita, un’intesa intellettuale che fu decisiva per la loro carriera artistica.
Da quel momento Schumann volle che Brahms fosse suo ospite fisso, lo presentò alla vastissima cerchia dei suoi amici e si prodigò moltissimo perché potesse affermarsi nel mondo dell’arte.
Il 28 ottobre di quel fatidico 1853, Schumann tornò a scrivere, a distanza di dieci anni, nella rivista che egli aveva fondato ed abbandonato, per presentare al mondo il “musicista del futuro”.
Poche settimane dopo aver esaltato Brahms nella rivista, Schumann tentò il suicidio e, come abbiamo già esposto, fu ricoverato in Manicomio.
Negli anni della degenza di Schumann, il più assiduo nell’assistenza a lui e a Clara fu Brahms. Tenne ordine negli affari della famiglia, s’incaricò dei contatti con i medici e fu soprattutto vicino a Clara che aveva bisogno del suo supporto emotivo finché s’innamorò di lei.
I sentimenti di Brahms per Clara, di quattordici anni più grande di lui, sono stati oggetto d’indagini accurate che però non hanno avuto acun esito.
Sicuramente Clara non fu insensibile all’amore del giovane Brahms, ma il pudore di entrambi e la loro riservatezza non lasciarono trapelare nient’altro che indiscrezioni e pettegolezzi. Se mai fossero stati amanti seppero nasconderlo a tutti. Per tutta la loro vita rimasero uno vicino all’altra soprattutto per tramite epistolare, anche se trascorsero dei periodi di vacanza insieme, in Svizzera ed in varie località tedesche ed austriache.
Col passare degli anni il loro rapporto sembrava quello di due vecchi amici, si scrivevano spesso e nel 1868 Brahms chiese a Clara la mano della figlia Julie, ma ricevette un fermo rifiuto. Entrambi, però, ebbero sempre bisogno l’uno dell’altra.
Brahms si fidanzò poi con una giovane cantante, Agata von Siebold. Sembrava arrivato il momento giusto per il matrimonio, ma, all’ultimo minuto Brahms si ritirò.
Avrà altri legami amorosi soprattutto con giovani cantanti. Rimase, in ogni caso, uno scapolo irriducibile, ma non perse mai l’interesse per le giovani donne.
Nel 1876, a 43 anni, dopo vent’anni di gestazione compose la sua prima sinfonia e, dopo anni di peregrinazioni s’installò definitivamente a Vienna nel 1878, dedicandosi alla direzione d’orchestra presso la Società degli Amici della Musica.
In seguito rinunciò ad un’attività stabile, bastandogli, per vivere, dopo la sua definitiva affermazione come compositore, i proventi che gli venivano dai diritti d’autore e dalle tournèe concertistiche, in cui eseguiva le proprie opere come pianista e direttore.
Visse in un piccolo appartamento di tre stanze fino agli ultimi anni della sua vita. Era parsimonioso, acquistava tutto a buon mercato e viaggiava in terza classe. Lascerà, però, un’eredità abbastanza considerevole.
Era brusco e sardonico ed assai pungente. In gioventù era agile, capelli biondi, occhi blu, tratti dolci ed eleganti, mentre in vecchiaia era barbuto, grasso e pesante.
Nel 1891 redasse il suo testamento in cui lasciò in eredità tutti i libri e le partiture alla Società degli Amici della Musica di Vienna ed espresse la volontà che venisse bruciato tutto quanto fosse manoscritto, non stampato.
Nel 1896 gli arrivò la terribile notizia della morte di Clara e rimase sconvolto. Si precipitò per assistere al suo funerale, ma sbagliò treno e si ammalò anche di un’influenza che non accennava a guarire. Finalmente si consultò con un medico che scoprì che soffriva di un cancro al fegato ad uno stadio molto avanzato. Era la stessa malattia di suo padre. Morì l’anno dopo della morte di Clara, il 3 aprile 1897, a 63 anni.
Brahms spaziò in tutti i generi della musica strumentale e vocale ad eccezione del teatro. A questo proposito un’occasione concreta gli si presentò nel 1877, quando gli fu proposta dal suo amico scrittore Joseph Widmann la composizione musicale del “Re Cervo” di Carlo Gozzi. Brahms rifiutò e così rispose: “ non le ho mai parlato dei miei buoni principi?.....Ne fa parte il non tentare alcuna opera e alcun matrimonio”.
TEMA NATALE
Sole in Toro, Ascendente in Ariete e Luna in Sagittario. Nel suo tema gli Elementi prevalenti sono il Fuoco e la Terra, caratteristiche di una persona dotata d’iniziativa, ben organizzata, i cui fini sono essenzialmente pratici. Inoltre ci sono molti pianeti in segni cardinali, compresi l’Ascendente ed il Medio Cielo (Mercurio, Giove,Plutone e Marte). La prevalenza di pianeti in segni cardinali indica predisposizione all’azione ed intraprendenza.
La predominanza dei pianeti nell’emisfero nord-est inclina alla riflessione ed all’introversione, insieme con una personalità molto determinata. Brahms sa quel che vuole ed agisce in funzione dei suoi obiettivi.
Un esempio del suo spirito d’iniziativa potrebbe essere quando ha lasciato le sue composizioni al portiere dell’albergo dove alloggiavano gli Schumann o la sua vita abbastanza metodica e disciplinata.
Il Sole in Toro in I casa, sestile a Marte in Cancro e trigono a Saturno in Vergine gli dona una notevole energia ed idee creative che cerca di mettere in pratica, sapendo cogliere le occasioni quando si presentano. Si è presentato a Schumann che ha riconosciuto in lui un genio ed ha continuato a coltivare la sua amicizia perché sapeva che la sua opinione era influente, ma è stato anche devoto e pieno di sollecitudine quando Schumann si è ammalato.
La Luna in Sagittario in IX casa è sestile ad Urano in Acquario, trigona alla congiunzione Mercurio/Giove in Ariete e quadrata a Saturno in Vergine.
La figura femminile è idealizzata, ma la quadratura con Saturno, che è anche retrogrado, sembrerebbe indicare che, nonostante avesse fortuna con le donne, c’è una tendenza ad esserne privati. Clara è stato il vero amore della sua vita, ma, nonostante ciò, sembrerebbe che fosse anche un amore molto sofferto sia per la difficoltà a vincere la resistenza di Clara sia per la sua incapacità ad accettare la donna come compagna di vita.
Mercurio è in I casa, congiunto a Giove in Ariete quadrato a Marte. Brahms ha cominciato a guadagnare in giovanissima età, avendo avuto molte ristrettezze economiche durante l’adolescenza e ciò può sfociare nell’età adulta in un blocco nei confronti del denaro. Si dice, infatti, che fosse molto parsimonioso. La sua vita si svolse in maniera spartana e uniforme (Saturno in VI): alle proprie necessità provvide con poche lezioni private, poi con i guadagni delle tournée come pianista e direttore d’orchestra.
Venere è in Gemelli in II casa trigona, anche se in segni diversi, a Nettuno. La sua affettività, convalidata anche dalla Luna in un segno nettuniano ( Sagittario) è rivolta all’ideale. Inoltre il trigono Venere-Nettuno dona un’immaginazione creativa, piena d’ispirazione, una natura sensibile e romantica ed una forte propensione all’attività artistica.
Nonostante Schumann intuisse la solidità architettonica delle sue composizioni e lo considerasse l’erede di Beethoven, Brahms ebbe sempre un atteggiamento di severa autocritica che lo accompagnò per tutta la vita ( Sole trigono a Saturno).
Saturno in VI casa in Vergine lo rende metodico e perfezionista. La costante ricerca di perfezione che contrassegnò tutto il suo lavoro è anche evidente non solo per la lunghissima gestazione della sua prima sinfonia ( 20 anni), ma anche quando volle che, nel suo testamento, fossero bruciati i manoscritti perché le sue composizioni dovevano arrivare al pubblico solo dopo un attento e minuzioso esame.
La Luna Nera è congiunta ad Urano in Acquario in XII casa. Brahms ha una percezione acuta di ciò che vuole e troverà la propria ispirazione nella solitudine e nella creatività.
Termina qui la storia della vita e del tema natale di Clara Wieck Schumann, di suo marito Robert e di Johannes Brahms.
Durante tutta la sua vita Clara ha dimostrato una gran forza di carattere che dipese certamente dall’educazione ricevuta, dalla fuga della madre, dalla presenza assillante di un padre che, cercando attraverso di lei una gratificazione, una gloria che da solo non aveva potuto conquistare, si affannava a controllarne ogni moto dell’animo e ad indirizzarlo secondo i suoi fini. A tutto questo si aggiunse la morte precoce del marito, la malattia di un figlio rinchiuso in manicomio per più di 40 anni e la perdita di quattro figli. Tutte queste vicende dolorose hanno segnato il suo carattere e la sua personalità, la cui vita può essere definita come un trionfo musicale ed una tragedia personale.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE E SITOGRAFICHE
1) Harold C. Schonberg ( da I grandi musicisti, trad. di Vittorio Di Giuro), ed. Mondatori 1972
2) J. D. Landis Struggimento, Neri Pozza ed. 2001
3) Piero Rattalino Schumann. Robert e Clara, Zecchini ed. 2002
4) Laura Ruzza Nel cosmo di Robert e Clara Schumann, Editing ed. 2005
5) http://it.wikipedia.org/wiki
6) http://www.rodoni.ch
7) http://www.sapere.it
8) http://arturo.altervista.org
9) http://infopuq.uquebec.ca
I RITRATTI ASTROLOGICI DI MARIA GRAZIA LA ROSA
1. Camille Claudel
2. Amelia Earhart
3. Cancerine, nonostante le apparenze...
5. Cristina Trivulzio di Belgioioso